lunedì 30 gennaio 2012

Lessico e nuvole

Leggiamo dai giornali: Per eliminare il precariato dobbiamo togliere l'art. 18 dallo statuto dei lavoratori. E come dire, se uno non ha più una gamba, per rimetterlo in equilibrio gli si taglia anche l'altra. Nel romanzo 1984 lo slogan su cui si reggeva il nuovo ordine era che la guerra è pace, e crederci non era una possibilità ma un dovere del bravo cittadino. Una brava deputata tedesca ripeteva che loro in tempi di crisi erano riusciti a diminuire gli stipendi ai loro cittadini. Un qualsiasi manuale di scuola media c'informa che proprio in tempi di crisi la prima cosa da non fare è proprio quella di diminuire gli stipendi, pena l'implosione di tutto il sistema della domanda. Perchè non c'è nessuno, o quasi, che riporti tuttto secondo una visione non di parte? Ricorre in questi giorni un decennale importante,quello del Default dell'Argentina, eresia pura, e come tale rimossa e nascosta dai media, lì non c'è stata la sacralizzazione del debito, anzi lo si è lasciato a chi lo aveva provocato e si è ripartiti, bene e alla grande. 

lunedì 23 gennaio 2012

I ricchi si prendono anche Marx

Le grandi narrazioni sono finite, non c'è più posto per le ideologie. Ce lo hanno ripetuto ormai tante di quelle volte che abbiamo finito per crederci, ma, ma è proprio vero o queste ideologie hanno solo cambiato padrone o interlocutore come si usa dire oggi? Mentre da una parte si usa un pragmatismo mediocre con l' accettazione della realtà presente,ci si fa schiacciare nel contingente delle cose da fare subito, non si elabora che una debole linea di difesa giornaliera della colazione, dall'altra si mette in campo un intero arsenale di idee. Non si era mai vista tanta aggressività e tanta compattezza nel portarle avanti. Banalizzando, i ricchi, o coloro che detengono le leve del comando, non sopiscono, non reprimono, al contrario portano avanti compattamente come una falange la loro nuova visione del mondo che è Marxianamente rivoluzionaria, perchè non si limita a gestire il presente ma immagina un nuovo ordine sociale e politico, totalmente svincolato dalle regole attuali. Hanno studiato Heidegger, Derrida, Foucoult e ce li restituiscono nella loro versione. Non è forse vero che molti degli attuali "cavalli"della new economy ne sanno più di filosofia che di economia?

giovedì 19 gennaio 2012

Tutti a bordo

Prosegue sobriamente il difficile lavoro di risanamento e di rientro dal debito. Il nostro Egregio professore mentre dà la caccia ad evasori inafferrabili e mena fendenti contro potentati economici prova anche con abile lavoro oscuro a fare quello che sa fare meglio, cioè portare a compimento gli ordini che ci sono stati impartiti con date e modalità precise.Sottotraccia, perchè sono notizie che non interessano nessuno e tanto meno i giornalisti che così le tengono ben nascoste. Dunque scorporo e vendita rete ferroviaria (binari), scorporo e vendita rete gas (gasdotti ), scorporo e vendita delle poste (bancoposta). Per le autostrade e servizi telefonici questo lavoro è gia stato fatto, con ottimi risultati per le finanze dello stato e i servizi offerti.Queste infrastrutture sono ciò che resta dell'antico sogno di un piccolo paese che aveva provato ad alzare la testa e a guardare gli altri con fierezza. Demolita la cantieristica,facevamo le più belle navi del mondo, demolita la chimica,avevamo inventato i polimeri, demolita la siderurgia, facevamo più acciaio di tutto il mondo messo assieme, demolita la ricerca. Caro Professore legga bene la lista e cerchi di non dimenticarsi niente, altrimenti ci rimproverano e ci accusano di essere i soliti italiani arruffoni e approssimativi.

venerdì 13 gennaio 2012

African Woman

E' passato recentemente sulle reti rai un film sulle donne africane che pone innumerevoli domande, che ci deve far riflettere su una serie di questioni. Forse il futuro è tutto lì, nella differenza che si sta scavando tra noi e loro. Finito il tempo delle zampe di gallina appese alla porta, finito il tempo degli stregoni, oggi milardi di persone escluse fino ad ieri da tutto credono fermamente, dall'India al Senegal solo nel lavoro, nel proprio lavoro. Sanno che solo da lì, arriverà il loro riscatto, solo da lì, non dalle lotterie, non dai CDS, non dallo Spread e dalle vendite allo scoperto.Lasciando da parte il grande complotto, il lavaggio del cervello col liquido lanciato dagli aerei e altre fesserie simili, da noi si ragiona in un altro modo e chi crede nel lavoro come fattore di ricchezza e di emancipazione viene visto come un nostalgico, un ingenuo o peggio un cretino. Resta da stabilire come abbia potuto attecchire e prosperare un simile modo di vedere le cose ed il futuro, tutto frutto del caso o per una serie di eventi incontrollabili? Certo è molto difficile  convincere una donna africana a girare con in tasca con decine di carte di credito, a comperare tutto a rate e pensare che tutto ciò fa una persona ricca, no, non ci crederanno mai.  

venerdì 6 gennaio 2012

Lo si deve fare, e subito.

Fra un pò di tempo, passata l'euforia da crollo imminente, tutti ci dovremmo chiedere perchè è potuto succedere. Se si guardano retrospettivamente i giornali per tutta la prima parte del 2011 non c'è traccia o quasi, da angoscia da debito,vi si parla di scandali, donnine che frequentano lettoni importanti, immigrati pericolosi per l'integrità nazionale,sicurezza. Si , ma il problema c'era diranno i bene informati e non lo si poteva nascondere a lungo. Vero, il problema esisteva da almeno vent'anni, ragione in più per chiedersi come mai è diventato prioritario e ineludibile in pochi giorni? Come mai tutti gli organi di stampa lo hanno messo davanti gli occhi del pensionato e della casalinga quando fino al giorno prima gli dicevano che tutto sommato eravamo messi bene? lo Spread, è lo spread che ce lo ha chiesto bellezza, come direbbe Bogart. Anche qui nulla da obbiettare. in pochi giorni tutti gl'indici economici importanti cominciano a colpirci con precisione di tiro e costanza nel fuoco mai viste prima. Ci chiedono in sostanza di ravvederci e di allinerci al loro dettato. Sono buoni e sanno che il debito non lo salderemo mai, ma poco importa, basta che cominciamo a far vedere che abbiamo capito. Non c'è tempo neanche per andare ad elezioni, il mercato non ce lo permette ci dicono tutti gli opinionisti di grido e allora continuiamo con un'assemblea di cialtroni che non sanno neanche parlare un italiano rudimentale ma che con un nuovo governo ci devono condurre fuori dal pantano. Quando mai si è sentito che non c'è tempo per votare? Quando mai si è sentito dire che l'economia viene prima della democrazia? Alla fine di tutto questo percorso ci ritroveremo tutti più poveri, senza più diritti nè pensioni a chiederci perchè, perchè è successo tutto così in fretta e senza darci il tempo di pensare e di reagire?