sabato 29 settembre 2012

Quello che non vedrete mai su una Tv Italiana : Le rivelazioni choc del ...

L'algoritmo del caso

Tanti anni fa il duo Fruttero e Lucentini cercò di dare solidità e certezza ad una figura chiave del nostro tempo, cioè il cretino, ma mai e poi mai avrebbero pensato che le macchine avrebbero fatto peggio degli uomini. Chi può negare infatti che il cretino assoluto sia una creatura artificiale, potentissima ma al di sotto di tutte le nostre aspettative e dei soldi spesi? Stiamo parlando dell'algoritmo, creatura numerica perfetta  di leibnetziana memoria, di potentissime capacità associative ma priva di un minimo di raziocinio, si basa un'adesione totale al vecchio principio Aristotelico di certezza e verità senza il filtro di quell'invenzione moderna che è la rappresentazione che ne fa il nostro cervello o la nostra mente. Scrivo di un sogno allegro  e bizzarro, fantasioso e falso? Ebbene l'algoritmo mi invia come rimedio la pubblicità del viagra. Parlo di psicosi della crisi? L'algoritmo mi informa su tranquillanti e  antidepressivi presenti sul mercato, cure terapie e indirizzi di cliniche specializzate.Scelgo a caso tra le varie opzioni del social network, e vengo inondato da convegni sugli emigranti, diritti e dibattiti sul tema. Ottimi e meritevoli argomenti  ma bisognosi di un target motivato. Alla luce di questi strafalcioni posso prendermi una grande soddisfazione, e cioè dare del cretino all'algoritmo, con tanti saluti.

Elementare, Watson

Aprendo i giornali, quasi tutti, ho uno strano senso di vertigine, c'è evidentemente qualcosa che m'inquieta. Il repubblichino apre con le lenzuolate sulla regione Lazio, quasi dieci pagine, poi passa direttamente alle notizie estere, lo stesso il corrierone, la stampa ecc. No, rileggo bene, cerco rigo per rigo, niente. Si è svolto ieri uno sciopero generale del pubblico impiego contro la spending review del governo con rituale corteo e manifestazione a Roma, ma della notizia non c'è nessuna traccia, sparita,quindi non c'èstato nessuno sciopero, elementare,se non pubblichi e non dai la notizia, l'evento semplicemente non è mai avvenuto.Qual'è la soglia di pericolo per una democrazia? Secondo me, non ne siamo molto lontani.

giovedì 27 settembre 2012

Comunicato aziendale

Sapevo che sarebbe arrivata, era solo questione di tempo;guardo la busta, il mio nome in evidenza , adesso dovrei aprirla e leggerla, ma poi la metto da parte perchè ormai non cè fretta, niente può cambiare le cose, avanzo nella penombra e mi siedo sul divano a fumare una sigaretta. Sono sempre stata molto convinta che le cose che mi sono capitate nella vita me le sono cercate una ad una ma questa volta non me la sento di farmene una colpa, l'ennesima, è successo perchè doveva succedere e basta, tutto così in fretta che quasi non ci credo, e adesso sono qui da sola come all'inizio,tutti quelli che mi sono stati vicino, quelli che ho cresciuto se ne sono andati ognuno per la sua strada, neanche un grazie e un arrivederci, ma è giusto così. Come tante ho buttato via quasi tutto il mio tempo per cose e persone che non lo meritavano, ma forse  è questa la nostra missione ultima, credere fermamente in ciò che pensiamo, ci manca il cinismo degli uomini, la loro capacità di non credere a niente di duraturo. Vanno avanti così, giorno dopo giorno, senza credere mai veramente a quello che fanno o pensano. Se vedono un muro lo scavalcano o ci passano di lato, noi rimaniamo lì ferme finchè non crolliamo o ci sbattiamo contro il muso. Possiamo scegliere per il meglio ma finiamo quasi sempre col prendere il peggio,forse quello che ci terrorizza è proprio la possibilità offertaci. Faccio appena in tempo a sistemarmi per la notte,so già che fra pochi secondi dormirò ma non prima di avere telefonato. - Una pizza margherita- -con la mozzarella o senza?- Mi accascio sul divano e piango a dirotto 

La deriva del Capitalismo - micromega-online - micromega

La deriva del Capitalismo - micromega-online - micromega

Numeri

Si discute sempre più animatamente di tassi, spread, banche... Sembra che tutto si sia fermato lì come per un perfido maleficio, tutto è nato e si deve risolvere tra economisti, cultori di una scienza sempre più occulta e slegata da qualsiasi rapporto con la realtà. Qualcuno sa dire perchè i tassi d'interesse si alzano e si abbassano con un andamento ciclico senza fine? Qualcuno sa dire perchè le banche emettono moneta senza alcun riscontro e senza alcun controllo della relativa copertura? Qualcuno sa dire perchè gli stati sono indebitati e le banche no? I maestri dalla penna facile ci dicono che tutto di deve risolvere nel campo dell'offerta mai su quello della domanda perchè è roba da regime comunista e noi invece siamo proiettati in un epoca di massima libertà economica. Sanno benissimo che ripetono fesserie, all'infinito, non è gente stupida, ma devono farlo come deterrente: fuori da questo modo di procedere non c'è niente, non ci sono alternative e terze vie, c'è un binario unico e i treni vanno in un'unica direzione. Ogni tanto c'è qualcosa che si mette di mezzo, tumulti, rumori di piazza, la gente in strada ad Atene e Madrid, ma sono solo contrattempi che servono solo a spaventare i mercati, come tengono a farci sapere: gentaglia che fa solo alzare lo spread.

mercoledì 26 settembre 2012

Pensiero unico

Che non sia una fissazione o una mania di persecuzione è facile da dimostrare. Il Repubblichino pubblica a pag. 21 su una colonna di otto centimetri la notizia degli scontri a Madrid contro il governo e le misure di austerità, ciò che non voglio si sappia non esiste, deve sparire o relegato in uno spazio che di solito si dedica al gattino parlante o altre bizzarrie simili. Pochi giorni prima un importante convegno incentrato su un nuovo modello economico con partecipazioni importanti veniva collocato in uno spazio interno a fondo pagina e sotto l'intestazione "il caso"! Ma sanno che più passa il tempo e più la gente comincia a rendersi conto dell'imbroglio,una riforma delle pensioni come quella passata con l'accordo totale di media e forze politiche, oggi non avrebbe più un percorso tanto facile, ecco perchè è stata messa tra i primi colpi di mano. La sorpresa, il senso di colpa inculcato ad arte-colpa vostra che avete scialacquato- hanno convinto i più che era una misura dolorosa ma necessaria. Adesso piano piano vengono fuori l'imbroglio e le bugie raccontateci. Ma la loro agenda è ancora lunga e devono sbrigarsi.

martedì 25 settembre 2012

Quattro amici al bar

Sono già lì, passano, guardano in giro e tranquillizzati che non sia cambiato niente aspettano un pò e poi si siedono. Sono quattro case ma c'è l'aria buona, se lo ripetono spesso e alla fine ci credono pure loro e se ne fanno una ragione, vorrebbero tante cose che lì non trovano ma che fuori, in altri posti ci sono in abbondanza. La loro prima aspettativa riguarda le ragazze che immaginano per le vie di Milano, libere e mai e poi mai costrette a dire continuamente no come capita dalle loro parti. Si, dice uno, può capitare ma è una cosa molto rara, in genere sono sempre disponibili. Immaginano tutta quest'abbondanza a loro disposizione, giorno e notte e ordinano da bere. No, io non bevo. Perchè? Silenzio e sguardi preoccupati. Parto, vado via. sono stufo di questo niente che viviamo tutti i giorni, fuori il mondo sta cambiando e noi qui a bere e a parlare sempre delle stesse cose. Era il figlio di un commerciante abilissimo e scaltro che le aveva indovinate tutte, seguendo il suo fiuto e la fortuna che ingenuamente pensava di passare al ragazzo come si fa con un magazzino o una licenza. Forse hai ragione, ma come passerai le tue giornate? non penserai per caso di metterti a lavorare? No, non ne ho di bisogno, e che voglio sapere che c'è oltre le nostre chiacchiere. Lì non c'è posto per te nè per noi, è qui il nostro posto, fuori non siamo niente, non contiamo niente. Era il meno loquace della compagnia ma anche il più preciso e tutti sapevano che il quadro che aveva descritto era vero. Tu dici solo minchiate ma ti perdoniamo perchè una sedia vuota sarebbe peggio. Si salutarono per la pausa pranzo, nessuno aveva preso sul serio l'annuncio della partenza, era la terza e la quarta volta che lo diceva  ma poi era sempre seduto con loro. Sarebbe rimasto anche questa volta. Gli lasciarono il conto da pagare.

domenica 23 settembre 2012

COSI' INIZIANO LE DITTATURE! Byoblu intervista Nigel Farage

Sottane nere

I capoccioni stanno trovando un'intesa sul testamento biologico, cioè nessuno potrà più rifutare, cosciente o incosciente, cannule, sonde, cateteri e dovrà soffrire fino all'ultimo istante perchè così ha deciso il (loro) buon Dio. Dico il loro perchè questo Dio spietato non ci appartiene, da sempre ci hanno insegnato che  è invece fonte d'amore e misericordia, giustizia e comprensione. La morte non può,non deve essere una punizione ma un traguardo a cui tutti arriviamo possibilmente con tutta la dignità e la nostra coscienza di uomini e donne, l'arrivo di un viaggio ed il ritorno alla casa da dove siamo venuti, con la serenità dovuta dal tempo trascorso su questa terra. Per secoli, per millenni la morte è stata questo, un'estremo passaggio da affrontare con i propri cari o con le persone a noi più vicine. Un momento molto intimo, particolare in cui nesuuno poteva dettare o stabilire i tempi giusti, succedeva e basta. Poi le sottane nere e le palandrane bianche hanno deciso che no, si muore solo dopo la loro autorizzazione.

sabato 22 settembre 2012

Melodramma

Il grande Gianni Brera era uno di quei pochi che avevano capito tutto del carattere degli italiani e amava ripetere che noi siamo il paese del melodramma e che tutto il nostro modo di fare va ricondotto a questa vicinanza con i drammi veri e i fondali di cartapesta,dove il vero si mescola con il falso dove anche le tragedie, i dolori, le guerre, acquistano una parvenza scenica inattendibile, dove le sacerdotesse mettono al mondo figli con l'aiuto dei consoli romani e i re scappano dalle bombe con valigie e corte al seguito. Siamo il paese della coda alla vaccinara e del volemose bene, del "che te serve fratè", del tutto si risolve da sè, siamo il paese che non ha mai fatto una rivoluzione nè ha intenzione di farla mai, siamo il paese del "sono tutti ladri", di quelli che dicono lo faccio per la famiglia, di quelli che "si sono fregati anche le mutande ma io lo giuro non mi sono accorto di niente", di quelli che,certo, rimedieremo, ma non subito, degli elisir miracolosi e delle traviate, delle baldracche e delle sante.

Il pr€zzo della libertà.

LA SVENDITA PROGRAMMATA DELLE SOVRANITA' - Gennaro Zezza

Scadenza di contratto

Mentre la guardavo pensavo a tutti gli anni che eravamo stati assieme,troppi per prendere una decisione così. Le porto l'acqua ma non vuol più bere, non mangia più, vedo che soffre terribilmente. La clinica non è molto distante, dieci minuti di macchina ma non so cosa fare, vorrei solo starmene fermo e parlarle, pensare, rivedo gli ultimi anni della mia vita con lei sempre vicino. Arriva il taxi e partiamo verso l'epilogo. Il dottore mi dice con aria mesta che sto facendo la cosa giusta- non sentirà niente, glielo posso assicurare- Ma nella mia testa c'è solo una domanda: è così che doveva finire? Perchè devo essere io a decidere per lei? Ecco mi dice, ora la tenga in braccio che procediamo, dorme o a me così sembra. Poi l'abbandono, si pensiamo noi al trattamento dei resti, non si preoccupi, guardo la mia gatta per l'ultima volta e vado via. Voglio pensare che dove stai andando ci sarà una collina tutta per te e piena di topi

venerdì 21 settembre 2012

Rifiuti

Un sindaco che è stato eletto cerca di mantenere gl'impegni assunti con gli elettori, ovviio e lapalissiano. Bene, l'obbiettivo era bloccare un inceneritore ritenuto dannoso ed inutile, ma nonostante tutta la buona volontà, le carte bollate e i ricorsi alla magistratura non c'è niente da fare, l'inceneritore va avanti, anzi , miracolo dei miracoli rischia di essere completato prima del previsto. La regione decide che otto impianti del genere sono troppi e avvia un processo di dismissioni graduali, ma non riesce a fermare quello in costruzione. tutto questo cosa ci dice? Ci dice che il criterio che incide di più nelle grandi scelte ormai non è più l'utilità, la razionalità e la salubrità del progetto, no,è la convenienza per i gruppi dominanti sul territorio. La regione decide che un passante stradale è inutile e dannoso ma se lo vede imporre dalla società autostrade che invece lo ritiene utile e irrinunciabile. Chi comanda? Gli organi eletti, le cosiddette istituzioni o i potentati economici che manipolano le città secondo le loro esigenze?Cosa si può fare per fermare questa deriva? poco o niente. I gruppi antagonisti che nascono e muoiono nel giro di pochi giorni sono solo innocue punture di zanzara, qualche fastidio, un pò di prurito ma poi l'insetto è lì, stecchito. Si chiamano conflitti asimmetrici perchè non c'è paragone tra la grandezza, l'organizzazione e la potenza di fuoco dei contendenti. Cosa si può fare contro chi ha in mano tutto: i media, le organizzazioni sindacali, i partiti,la potenza economica?

Fanfare, trombe e tromboni

Davanti ci sono gli elefanti poi subito dietro i leoni e le tigri a guinzaglio, poi c'è la banda al completo che suona allegre marce, poi i giocolieri e i giullari. Ecco è partita la filata per la produttività, dopo le battaglie campali per le pensioni, la sanità, la riforma del lavoro , la spending review, siamo all'ulteriore chiamata alle armi dei bocconiani doc. Speriamo solo che paghino loro gli straordinari per il lavoraccio e la mole di bugie che sono costretti a sciorinare nei loro editoriali, si, è un lavoro sporco e qualcuno deve pur farlo, loro ci riescono abbastanza bene e senza tanta vergogna, che non è poco. Le pagine Repubblichine si sono riempite di nuvi grafici, basta deficit e debito, adesso va di moda la produttività, e qui la fantasia è infinita: si rapportano Pil prodotto e ore di lavoro, pause pranzo e incrementi salariali,influenze di marte sui cicli produttivi e redditività del sistema Maltese. Incredibile a dirsi in queste tabelle siamo sempre gli ultimi! Vengono omessi, dimenticati, due dati Ocse, non dell'osservatorio di Frattamaggiore, in cui si rileva che: abbiamo i salari più bassi d'Europa e le ore lavorate più alte. Il buon Boeri trova la soluzione per tutti i nostri problemi nelle moderazione ( o riduzione) salariale generalizzata. Ma dove hanno studiato questi qui, perchè dobbiamo subire le loro castronate come lezioni di scienza economica?

lunedì 17 settembre 2012

Stanza Cinese

Vengo accolto da due piccole simpatiche ragazze che mi fanno entrare e  mi aspetto che da un momento all'altro mi mettano davanti gl'involtini primavera o il pollo alle mandorle, capisco che questa mancanza di fantasia dipende della conoscenza sommaria che abbiamo degli altri, chiunque essi siano,ma la curiosità non mi manca. Una terza ragazza meno carina delle prime ma più decisa e preparata mi spiega sommariamente- Tu devi stare zitto e non fare niente, lì c'è lo stanzino dove lascerai i vestiti,esci e noi ti prepareremo per l'incontro. Niente domande, niente risposte, tutto deve essere già chiaro nella tua mente, se non sei pronto dillo ora perchè una tua impreparazione può essere molto pericolosa. Mi guarda severamente e mi lascia con mille dubbi, mi viene dato il tempo di lasciarmeli passare perchè rimango lì parecchio tempo in attesa che qualcuna di loro mi dica cosa fare e si prenda cura di me, poi due camici bianchi mi indicano il lettino per il massaggio che è molto frugale ma efficace, non penso più a niente e mi sento bene. Non ho la minima paura per quello che succederà dopo. Ancora attesa, non so quanto  ma lunga abbastanza da farmi dimenticare tutto quello che mi girava ancora per la testa. Ero in penombra e guardavo le pareti dai colori tenui, non c'era il bianco ma tinte smorzate diverse per ognuno dei quattro lati, dopo precise indicazioni mi ritrovo in una camera stagna come quelle dei sommergibili, chiusa la porta dietro le mie spalle se ne apre un'altra davanti, ma non c'è niente, non vedo niente: buio totale, assoluto, la ragazza mi fa entrare tenendomi per mano e mi fa sedere, quindi esce e rimango da solo. Improvvisamente vengo investito da una puzza micidiale, un concentrato di tutti gli odori sgradevoli e repellenti derivati da chi si lava poco o niente, era proprio davanti a me, sentivo il respiro. -Le mani, dammi le mani. Me le stringe con forza, quasi da farmi male. Tu sei venuto qua perchè vuoi energia vero? Non devo dire niente, quindi è una domanda retorica e lo lascio continuare, ha una voce grave ma convincente. -Tu sei una persona cattiva. Avrei voglia di andarmene, tutta questa sceneggiata da quattro soldi comincia a darmi fastidio, non c'è motivo di essere preso a calci come un cagnolino randagio, non ne vedo la ragione ed il senso, che ne sa questo buffone di me, di quello che sono e di quello che voglio? Avrei voglia di rispondergli per le rime ma non posso, vietato parlare. Mi si avvicina ancora di più e sento il suo concentrato di fiato marcio. - So molte più cose di te di quanto tu immagini o vuoi sapere, perchè  sei venuto qui se sei così ostile,rilassati, se vuoi continuare ci vuole la tua collaborazione, altrimenti sarà molto pericoloso per tutti e due. Adesso io conterò fino a tre, poi lascerò le tue mani. Improvvisamente una sensazione nuova, indescrivibile, come se mille ponti fossero stati gettati ,mille palazzi costruiti nel giro di un attimo, una sensazione di serenità e di indistruttibile fiducia, non c'era niente in quel momento  oltre i miei desideri. Non sentii minimamente il suo tre scandito forte e rimasi attaccato alle sue mani finquanto non sentii il suo urlo disumano, poi più niente. Si accesero le luci e mi ritrovai in una stanza completamente vuota, c'ero solo io e la mia sedia, nient'altro, nè mobili nè maestro. Vengo riaccompagnato all'uscita con modi molto meno gentili di quando sono entrato, - E non farti più vedere- La ragazza chiude la porta e mi lascia lì con le mie incertezze.

sabato 15 settembre 2012

Incroci

Cerco di salire subito ma davanti a me  ho un muro alto, invalicabile,cambio porta e alla fine riesco a mettere un piede, il più è fatto per l'altro c'è tempo, tra spintoni urla e imprecazioni trovo un buco dove piazzarmi, ricordo a me stesso di non mettere le mie tasche troppo vicine alle mani dei ladri e spero di rilassarmi ma dopo qualche secondo sento una buona vibrazione nei pantaloni, non mi resta che rispondere. Ciao, si, sono in macchina devo fare dei giri per il lavoro e ne avrò per tutta la serata, no, credo proprio che non riusciamo a vederci e tu? sono rimasta in casa perchè non sto per niente bene, oggi ho preso molto freddo. Mi dispiace, vorrei esseri li a tenerti compagnia, ma si vede che le cose non vanno mai come dovrebbero. Esatto risponde lei, mai. La sua voce sembra un sussurro dolce ma anche doloroso, poi il silenzio. Ripongo lentamente il telefono e mi guardo intorno, sento lo sguardo severo di tutti quelli che mi sono vicini, pronti a manifestarmi il loro disappunto, no, non è così che si fa. Una signora molto avanti negli anni mi dice con un tono minaccioso  che mi devo spostare, piano piano la pensillina si svuota , siamo rimasti in pochi, in fondo, vicino l'autista c'è anche lei con il suo telefono in mano e lo sguardo affaticato.

Lucy el Llamamiento - La dignità degli ultimi - Fernando Solanas

Farfalle

C'era il buon Franco che diceva di odiare i cori russi la new wave e di preferire l'uva passa a Frank Sinatra, questo significa avere le idee chiare. Per conto mio penso di odiare la melassa, i buoni sentimenti, i pensieri profondi, l'emozione facile e la lacrimuccia sempre pronta. Ma pur corazzato e armato da simili premesse non posso negare un mio progressivo scivolamento verso quello che negli anni che furono, veniva definito "il privato",a che scopo continuare a parlare di cose e di gente verso cui non nutri più nessun interesse, verso cui non hai più attese nè pretese? Meglio allora raccontare la propria crisi, in prima persona che stare a rimuginare su fatti e avvenimenti sempre più distanti da noi, sempre meno controllabili. Ma qui sorgono i primi guai: perchè qualcuno dovrebbe stare a sentire questa roba? Ci si può affidare solo al buon cuore e alla pazienza di chi legge. Ma siccome a tutto c'è un limite, prometto che non descriverò mai il volo di una farfalla al tramonto

venerdì 14 settembre 2012

Rumore di fondo

Ci sono momenti in cui il mare fa paura anche a noi che ci stiamo sopra tutti i giorni. Kaled mi dice che l'equipaggioè preoccupato, -di cosa? Mi guarda in silenzio,- sei preoccupato pure tu? -Si.Non voglio saperne di più, niente può far cambiare idea a dei vecchi marinai. Tra mezz'ora saremo sulla zona di pesca, digli di tenersi tutti pronti,vorrei aggiungere altro ma so che sarebbe inutile, sono uomini e non hanno bisogno di prediche, sanno sempre cosa devono fare e non mi sono mai dovuto lamentare di loro, ma proprio per questo mi rimane nella testa una strana sensazione d'inquietudine, e se avessero ragione loro? Guardo le carte, controllo i dati anche se io so dove siamo, dopo tanti anni è come se il mare avesse  la striscia bianca in mezzo e le indicazioni stradali ai lati, è difficile sbagliarsi, ma ciò non mi rassicura affatto anzi sento l'ansia dei miei uomini sempre più vicina.Avrei intenzione domani al ritorno.. Zitto, zitto, e ascolta, mi liberai della sua mano premuta sulla mia bocca e ascoltai, era quasi come un mormorio appena percettibile, senti, lo senti pure tu? Si, e allora? Il mare è grande e dentro c'è di tutto. Tu non vuoi rispondere alla mia domanda perchè pensi solo con la testa. E' un male? Si, in alcuni casi si. Come dargli torto? Il mormorio aumentava e gli uomini avevano lasciato le loro postazioni di lavoro e si erano riuniti sul ponte, bisogna vedere cosa sta succedendo laggiù, subito, ha capito comandante? Ordinai di puntare i fari sul mare ma la notte era inpenetrabile, impossibile capirci qualcosa ma utile per cercare di riprendere in mano la situazione. Qualsiasi cosa sia non è compito nostro, siamo qui per pescare e guadagnarci da vivere, -ma non possiamo lasciarli lì, c'è la legge del mare che ci obbliga a prenderli a bordo. L'unica legge è quella che ci aspetta sulla terraferma e questa legge ci dice che noi perderemmo la barca ed il lavoro se sbarcassimo con qualcuno di quei disgraziati, lo capite? La legge ci dice di lasciarli qui? Si, ci dice questo. Ci allontanammo in fretta dalla zona prima che qualcuno di quelli che si erano buttati dal relitto facessero in tempo a raggiungerci ed a salire a bordo.

mercoledì 12 settembre 2012

Viaggio al termine della sorte

Eravamo proprio una bella compagnia ma lontano, molto lontano degli ideali estetici codificati negli anni.Abbastanza malandati, alcuni chiaramente fuori peso o obesi che dirsi voglia, altri tarchiati e piccoli, indizio preoccupante dello scarso ruolo che ci stavano offrendo quasi uno scarto di magazzino per residuati generazionali. Come ci sia finito in mezzo non lo so ma se tutto ha un senso e una giustificazione io non riesco a trovarli. La mattina era iniziata con la vecchietta che va avanti e indietro nelle via davanti il suo portone, sono anni che fa questo percorso con il suo vestino da camera e lo scialle se fa freddo, ci salutiamo mi dice qualcosa poi improvvisamente si fa seria in volto, mi dice che ha perso tutto quello che aveva, il marito i figli, non le è rimasto più nessuno, sono tutti morti e poi mi chiede -Perchè, perchè tutto questo. Me lo ripete più volte. Ma io non so risponderle, non posso aiutarla, non posso aiutare nessuno anche se tutti me lo chiedono. Mi libero con uno scarto deciso e vado avanti mentre lei mi guarda silenziosa. Siete qui perchè abbiamo fiducia in voi, adesso non vi spiegheremo in dettaglio in cosa consisterà il vostro eventuale lavoro ma sappiate che l'unica cosa che conta è la certezza di quello che si fa con le persone giuste, noi siamo voi e voi siete noi, punto, ricordatevelo sempre, qualsiasi cosa vada contro queste regole comporterà la fine della collaborazione. Abbiamo deciso che siate voi a scegliere le persone più adatte a ricoprire questo ruolo. Vi diamo un'ora di tempo per parlarvi e mettervi d'accordo poi voterete su chi non deve fare parte del progetto. Chi ha meno voti vince, ci servono tre di voi, scegliete bene e ci vediamo fra un'ora. Sono tentato di uscire, se c'è un limite alla vergogna questa lo supera, li potrei guardare in faccia uno ad uno e poi dire loro che non me la sento, è troppo, sarebbe un bel gesto ma poi decido di votare.

martedì 11 settembre 2012

Nuvole sparse

Quando mi capita faccio l'accompagnatore, è una vecchia passione, ci tiro su qualcosina e dico agli altri che mi rendo utile, porto su per le montagne gruppi di anziani e intere parrocchie. Ma ultimamente non mi divertivo più, li trovavo sempre più noiosi del solito, sempre a chiedere a domandare per qualsiasi cosa, mai che mi lasciassero in pace per più di due minuti, ce li avevo sempre addosso con le loro dentiere sporgenti e l'odore non di prima qualità di certuni. In poco tempo finii per odiarli, un odio primordiale e assoluto. Fu così che un certo giorno presi la decisione sbagliata, eravamo arrivati quasi in cima alla montagna dove avremmo trovato lo spazio ed il tempo per un picnic prima di scendere di nuovo giù ma un bel nuvolone nero in arrivo sopra le nostre teste consigliava l'immediato ritorno a casa, ma già pensavo alle discussioni alle liti, prima di allinearli sulla via del ritorno. Fu così che la mia vita cambiò per sempre, in un attimo. Dissi che andavo a cercare aiuto e li lasciai, da soli in mezzo alla montagna,era come se mi fossi liberato di un peso che non mi faceva respirare, scesi di corsa e me ne andai a casa dove mi feci una salutare dormita, erano anni che non mi sentivo così bene.Adesso giro in continuazione e cerco posti in cui non si ricordino di me, lontano sempre più lontano, ma dovunque vada o mi trovi la vergogna ed il disonore mi accompagnano sempre. Pochi giorni dopo seppi che il gruppo aveva fatto ritorno a casa senza gravi danni o traumi, ma la circostanza è irrilevante per la mia colpa e la mia condanna perenne.Non chiedo molto e non chiedo tanto, ma se tornassi in cima a quella montagna so che rifarei esattamente le stesse cose perchè forse la cattiva fama mi sta bene addosso, come un vestito su misura.

lunedì 10 settembre 2012

Mi chiamo Bond, Eurobond

Siamo il paese che ha probabilmente più giornali che lettori, ci piace scrivere, leggere un pò meno. Il dubbio nasce da una constatazione: si sono accorti i signori della penna che scrivono quasi tutti le stesse cose, usando gli stessi aggettivi, le stesse parole, lo stesso tono? Perchè lo fanno? Mancanza di comunicazione? Eccesso di comunicazione? Zelo editoriale? Prendiamo l'euro, abbiamo i seguenti giornali che si potrebbero scambiare gli articoli e non se ne accorgerebbe nessuno data la totale linearità delle posizioni: Repubblica, Corriere, Stampa, l'Unità, Il fatto quotidiano. Poi c'è il manifesto che fa "ni" e i giornali dela destra che in questo momento fanno no, ma basta un fischio del capo e si fermano le rotative per cambiare le posizioni in corso d'opera, sono truppe leggere in grado di spostarsi in qualsiasi momento e con la massima efficienza di fuoco, quindi da non prendere molto in considerazione. Risultato, non c'è un organo di stampa che cerchi d'informare senza strepiti e senza fanfare,sulle conseguenze di una nostra uscita dall'euro, tranquillamente e razionalmente, senza evocare scenari apocalittici o paradisi a portata di mano.Lasciamo stare i complotti, le banche cattive e i poveri giornalisti con famiglie numerose, non è questo il punto, ma chiediamoci, sarebbe possibile un'altro modo d'informare? Probabilmente no, i giornali vivono e si riproducono dentro un sistema economico che li ingloba e di cui fanno parte integrante.

domenica 9 settembre 2012

Ritorno all'ordine

Amantea foruncoli depressione post partum ed ecchimosi varie lepidotteri psicodramma. Così gli algoritmi sono serviti, hanno da mangiare e da cercare di vendermi qualcosa  mentre io provo a scrivere altre fesserie.Anzi ci aggiungo coitum, spread e malandrino, tanto per confondergli ulteriormente le idee. Dunque è successo un pò di tempo fa, non era la prima volta ma giuro che quando entri lì non ci fai mai l'abitudine ed il disagio e la sofferenza sono sempre gli stessi. Poi come in tutte le cose c'è un'inizio e una fine ed un giorno mi chiamarono per la vestizione e l'uscita, mentre mi riappropriavo dei miei vestiti sentivo che ero ancora io, non ero più un povero corpo su cui tutti potevano comandare e mettere le mani. L'orologio lo lascio qui a qualcun altro che ne ha bisogno, io penso di poterne fare tranquillamente a meno, l'omone grande e grosso annuì e lo mise da parte ma non potè fare a meno di ripetermi la solita ramanzina, non ti voglio più vedere qua, metti la testa a posto e non ammalarti più. Gli ospedali e le malattie sarebbero da abolire per decreto, subito, ma mentre lo penso vedo che la mia branda viene occupata da un altro disgraziato a cui come prassi due graziose ma decise infermiere tolgono subito vestiti e dignità. Qui non sei niente, noi decidiamo per te ciò che è giusto e ciò che non lo è, devi solo ubbidire e stare zitto. La durezza della pena varia in base alla patologia, io avevo solo un'ernia e me la sono cavata con poco.

Liberal in salsa tartara

Certe volte non c'è bisogno di nessun commento, basta solo lasciarli parlare o come in questo caso scrivere. Da Repubblica del 9 912 di E. Scalfari
Detto in un modo ancora più chiaro, significa che il nuovo governo che si insedierà dopo le elezioni del 2013 avrà, per quanto riguarda l'economia nel suo complesso, la strada già tracciata. Alla pietanza in corso di cottura potrà aggiungere una mangiata di basilico o di prezzemolo o di menta, ma non molto di più.
....Immaginiamo per amore d'ipotesi che i voti populisti di questo tipo si raccolgano insieme e mettano in imbarazzo la maggioranza parlamentare futura o addirittura la scavalchino, come reagirebbero i mercati?
....Con ogni probabilità le nuove condizioni (Quelle poste dalla Bce per i finanziamenti n.d.r.)  riguardano dunque l'incremento della produttività, lo snellimento della P.A., una spending review più  incisiva, una tassazione delle rendite per eliminarle. Infine l'esecuzione rapida dei provvedimenti già approvati.

Risvegli

Sono in una splendida spiaggia con le palme e lei mi fa cenno di seguirla in acqua, mi chiama ripetutamente ma io non voglio alzarmi dalla sdraio, lei insiste. Ha un costumino azzurro troppo piccolo per le sue forme e io mi decido, mi alzo e vado verso di lei sto per abbracciarla quando sento un gran baccano. Mi avvicino ma lei non c'è più, non c'è più neanche il mare e le palme, sono solo nel mio letto. Però se mi riaddormento forse è ancora lì che mi apetta ma non faccio in tempo a pensarlo che sento bussare un'altra volta. E' tutto inutile, devo andare ad aprire e risolvere in fretta la faccenda, non sono proprio le ore della giornata in cui sono certo di quello che voglio, comunque vado verso la porta e lei mi guarda fisso senza parlare. E' una ragazza con un vestitino rosa  una  valigietta e dallo sguardo severo, molto severo , troppo. Mi guarda fisso e allora capisco,sussurro un torno subito mi metto qualcosa addosso e la faccio entrare, per un attimo penso che sia la donna del mare ma poi vedo dal colorito chiaro della pelle che non è lei, comunque me ne faccio una ragione e le chiedo della sua visità in orari così mattutini, mi dice che è quasi mezzogiorno e mi spiega la sua missione.- Mi occupo di cimiteri virtuali.- Cosa sono i cimiteri virtuali?- Vede nel mondo ormai ci sono milioni di profili, blog,siti, social network che appartengono a persone defunte. Tutto questo materiale non è di nessuno, gira come i satelliti abbandonati nello spazio per l'eternità, se lei non vuole che il suo profilo giri per secoli per mani sconosciute ha trovato le persone giuste. E come lo risolvete? Ci mettiamo d'accordo col cliente, le opzioni sono tante dalla cancellazione totale all'aggiornamento continuo post-mortem, nella prima ipotesi scandagliamo a fondo il sistema informatico e togliamo di mezzo tutto quello che troviamo di suo. E se non l'ho messo io? Voi non potete farci niente non è materiale cancellabile se non da chi lo ha inserito. E' dolce ma decisa, sa come vendere al meglio la sua merce, -se non avessimo imparato a risolvere i problemi uno per uno saremmo ancora sugli alberi a mangiare banane- E la seconda? Facciamo vivere il cliente anche se è morto aggiornando i suoi dati ed il suo profilo, scriviamo e rispondiamo in base alle sue volontà. Mi sembra una gran cosa ma è strano quanto poco resti di noi,solo alcuni profili sparsi per il web, nient'altro. vite intere, gioie dolori , anni pieni di amore,odio e poi tutto il ricordo, tutto ciò che resterà di noi si ridurrà  a dei file sparsi qua e là per la rete, non trova che tutto questo sia molto triste? Si, molto. E quando tutto sembra precipitare lei con una mossa fulminea mi porge il foglio per la firma,- lì, in basso a destra.-

venerdì 7 settembre 2012

Il sogno

Ha la faccia rossa e puzza. Accetta senza esitazione la birra e comincia a parlare. Sono venuto qui quasi trent'anni fa, ero forte e non mi spaventava niente, volevo tante cose,vivere bene , mangiare, divertirmi e portare soldi a casa, tanti soldi. All'inizio non fu difficile perchè lavoravo sempre, giorno, pomeriggio,sera, tutte le volte che ce n'era bisogno chiamavano me. Non capivo niente di tutto quello che sentivo e quindi lavoravo e stavo zitto, mi indicavano col dito dove andare e cosa fare. Salivo e scendevo dalle impalcature tante di quelle volte in un giorno che alla fine sentivo più male alle gambe che nelle braccia, per fare presto portavo su di tutto dai sacchi di cemento ai mattoni. Poi un giorno son caduto e mi sono fatto molto male ma mi hanno tenuto lo stesso perchè sapevo fare quasi tutto, mettere tubi, posare piastrelle, dare la malta, in poco tempo avevo imparato come fare una casa dal buco delle fondamenta alle tegole sul tetto. Come sei venuto da noi? Mi guarda e capisce dove voglio arrivare. Sono venuto con la nave e quando sono sceso c'erano i miei amici ad accogliermi, sono stati loro ad aiutarmi i primi giorni e non finirò mai di ringraziarli, mi hanno detto subito cosa fare e da chi andare ma poi ho fatto tutto da me e non ho più avuto bisogno di nessuno. Lavoravo e guadagnavo tanto ma spedivo quasi tutto a casa per me non tenevo che il minimo indispensabile e un giorno i miei mi mandarono una lettera in cui si diceva che avevano bisogno di molto di più per dei lavori in casa. Glieli mandai e non mi feci mai più sentire.Cominciai a vestirmi meglio, uscire la sera e cercare la compagnia di qualche donna, per un pò mi divertii ma sapevo le che le cose non durano in eterno, lo sapevo, ma non feci niente, che potevo fare? Solo lavorare sempre, sempre di più. E come temevo le cose cambiarono quando mi ammalai ai polmoni,mi stancavo a fare la qualsiasi cosa e non ero più buono a fare le case,lavori sempre più rari e alla fine porte chiuse. Una mattina trovai i miei documenti sul tavolo del capocantiere che mi disse anche che gli dispiaceva ma che era meglio che non mi facessi più vedere, mi diede anche una busta con qualche soldino. Adesso dormo dove posso e aspetto solo di tornare al mio paese. Lo guardo severamente, so che non tornerà mai più da dove è venuto, sicuramente lo sa anche lui e sono tentato di dirglielo, ma poi mi trattengo, le bugie hanno bisogno di essere condivise. Urla che vuole un'altra birra e inveisce contro il barista che è irremovibile e dice no. Lo accompagno fuori e lo saluto ma prima di alontanarsi mi sibila vicino all'orecchio - Sei uno stronzo, come tutti gli altri- Non posso dargli torto.

giovedì 6 settembre 2012

E' un mondo difficile

I nostri rappresentanti ci stanno regalando momenti indimenticabili, tra slot machine che si avvicinano e allontanano dalle scuole un giorno si e un giorno no, tra bibite gasate condannate e poi liberate,ci sentiamo finalmente garantiti e soddisfatti, finalmente qualcuno che ha le idee chiare, sia lode eterna al governo dei tecnici. Angela e C. possono tranquillizzarsi, sicuramente ce li teniamo anche dopo. Ma siccome non c'è mai limite al peggio ascoltate questa: niente tassa sulle bevande gasate ma obbligo(?) di aggiungere il 20% di frutta. A parte  i vantaggi sulla salute, dubbi, e l'etica traballante, e se io non amo la frutta?, c'è anche una questione pratica. In un paese che ha lasciato per anni un'intera città invasa da fumi e veleni, in un paese in cui è difficile capire chi paga e chi no per i danni alla salute di tutti, ebbene in questa situazione bisognerebbe allenare un esercito solo per vedere se nella bibita c'è il giusto contenuto di mele? Ma non bisogna essere ottimisti perchè da noi sono le cose più illogiche che vengono portate avanti, testardamente e con una caparbietà inusuale in altri frangenti e situazioni. Una di queste leggi che viene applicata con occhiuta e solerte precisione, senza deroghe ed eccezioni è senza dubbio quella sull'inquinamento acustico. Tu costruisci un palazzo, anche in pieno centro, con un paesaggio di pregio? Ci devi aggiungere il muraglione antirumore, di solito inutile allo scopo ma deleterio per l'orribile impatto visivo. Perchè si sa è il rumore che uccide non le polveri e le altre schifezze assortite che respiriamo.

mercoledì 5 settembre 2012

Paul Krugman "L' uscita dall' euro è inevitabile"

Strategie comunicative 2

Come volevasi dimostrare, oggi tra il dire e lo scrivere dei nostri giornalisti c'è un bello scarto. L'ottima Barbara Spinelli su Repubblica del 5 9 12 attacca come neanche un incallito no global avrebbe fatto: Accuse al lessico scolastico-infantiledei nostri governanti, compiti a casa e lezioni da imparare in primis,timori per le sorti della rappresentanza e della politica in generale. Uno da una simile premessa si aspetta le conclusioni adeguate: rifiuto di una logica imposta ed autoritaria, pericolosa ed accentrata in pochissime persone. No, la brava Barbara ci dice che il problema è la mancanza di autorità, solo un'organismo che decida per tutti può risolvere il problema. Allora qual'è quella buona, la prima o la seconda? Si lascia ai lettori la facoltà di scegliere secondo i propri gusti e non scontentando nessuno. Sotto il Boeri d'ordinanza indica per la millesima volta, repetita juvant, che la salvezza è il taglio della spesa. A proposito ,si sono accorti che la riforma delle pensioni, forse (!), sta favorendo la disoccupazione giovanile. Ma và, e chi l'avrebbe mai sospettato. In mezzo c'è un Bauman che parla di etica ,lavoro e modelli di vita approfondendo un sospetto che giorno dopo giorno diventa quasi certezza. Gli amorali ed egoistici anni che stiamo vivendo sono figli inconsapevoli delle rivoluzioni giovanili degli anni sessanta, cioè quelle tendenze alla libertà, all'autenticità,al rifiuto del lavoro imposto, sono state trasformate in armi di distruzione di massa della solidarietà, della cooperazione e della coscienza di classe. E' la vittoria dell'io contro tutti. Da lì siamo approdati nella mancanza assoluta di regole, nella spietatezza della lotta Darwiniana  in cui il "noi" è sparito per sempre.

martedì 4 settembre 2012

COME SI ESCE DALL'EURO? Intervista a Claudio Borghi

Marketing

Anni fa il grande Beppe aveva definito un cantantucolo "una scoreggina" per dare un'idea della sua nullità artistica e personale. Con alcune variazioni lessicali ora lo stesso giudizio lo merita un altro ragazzo presuntuoso che non canta ma fa politica. Sponsorizzato da giornali notoriamente al di sopra delle parti, in primis Repubblica, il giovane prova a farsi sentire, ma mai come in questi casi il silenzio l'aiuterebbe.Infatti ciò che riesce ad esprimere sono solo banalità, luoghi comuni e frasi fatte, ma lui dice che vuole fare le cose in grande e quindi girerà l'italia in camper per dar voce ad un altro paese. Troppo buono, ma sono sicuro che non ci meritiamo tanto.Devono avergli consigliato di sorvolare su liberalizzazioni, svendite,produttività, tagli, cose su cui ha delle idee precise e di rifarsi invece un'immagine più liberal con accenni al web, tiratine d'orecchie ai centristi e frasi roboanti alla spaghetti-western. Ma tutto ciò non basta, si può fare un pacco con carte colorate, nastrini ma quando lo apri ti accorgi subito che non contiene niente.

lunedì 3 settembre 2012

Strategie comunicative

Trasmissione alla radio.Telefona un tizio e dice che lui non è di questa o quell'opinione ma che prima la pensava in un certo modo. Poi attacca con tutti i luoghi comuni possibili sempre premettendo che lui parla a ragion veduta perchè in quelle cose che ora riconosce sbagliate ci aveva creduto, ed il giochino è fatto.L'introdurre con il "premetto che" dà credibilità e toglie ogni pretesa di faziosità, tranquillizza chi legge o ascolta. Il trucco viene usato sempre più spesso anche da giornalisti od opinionisti. Partono da cosiderazioni in linea con le attese e poi piano piano debordano con conclusioni completamente contrarie. Se volevano esprimere una loro opinione perchè lo fanno in modo così subdolo e contorto? Lo fanno perchè non si sentono la coscienza a posto e vogliono mimetizzare ciò che dicono, male che vada diranno che la seconda parte del loro discorso è stata interpetrata male (o la prima a seconda i casi). Ci sono giornalisti che alla fine di lunghissimi articoli mettono delle frasi oscure, poco intellegibili ma da cui dipende tutto il senso dello scritto, a quel punto esser troppo chiari vuol dire giocarsi molte possibilità che sfumature lessicali e indefinitezza  invece gli consentono. Sull'uso continuo di bugie, menzogne e dati falsi ci siamo già espressi e non mi sembra il caso di aggiungere altro.

sabato 1 settembre 2012

Post Mortem

Se n'è andato il cardinale Martini, uomo di profonda fede e di caparbia autonomia di pensiero. Ci interessano qui le sue ultime ore terrene che forse sono il suo testamento spirituale più importante, una presa di posizione netta verso una certa chiesa dura e senza pietà,convinta solo dei suoi dogmi e delle sue certezze crudeli in cui è solo il dolore a dominare, senza nessuna apertura all'amore del vivere e del morire. Dove il nostro buon Dio ha mai detto che sono necessarie cannule, sonde, cateteri prima di morire? Perchè si muore,questo è certo, ma prima bisogna soffrire, e tanto.Anche il vecchio papa polacco aveva distinto tra accanimento crudele verso un corpo morente ed eutanasia, in mezzo a queste due opzioni c'è un'altra possibilità e cioè quella di una dolce morte senza supporti meccanici e con il solo ausilio di una buona terapia del dolore, possibilmente con l'amore e la partecipazione di parenti e amici. Per millenni morire è stata la cosa più naturale ed estrema, l'ultimo atto, il più misterioso. Poi è arrivato il contrordine: non vorrete mica fare della vostra morte un caso personale, prima dovete chiedere il nostro permesso.