lunedì 31 dicembre 2012
Buon 2013
Ci sarebbero molte cose da dire su questo nuovo anno in arrivo, dall'augurio al Prof di tornare a tempo pieno tra i suoi studenti, di un buon ospizio per Re Priapo e di una pronta guarigione per il comandante Chavez, ma vorremmo porre l'attenzione su una sigla: Dsm che sta per manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, dal 1952 la bibbia delle patologie legate ai disturbi del comportamento. Negli anni ci sono state molte entrate ed uscite, sono scomparse l'omosessualità e l'isteria femminile e sono state "create" una valanga di nuove emergenze mentali, guarda caso, quasi tutte curabili con farmaci. Una su tutte: L'iperattività dei bambini curata con tonnellate di prozac. Nell'ultimissima edizione fa la sua apparizine una nuova micidiale alterità, naturalmente da curare con medicine e cioè lo stress da lutto, l'elaborazione ed il superamento dello stesso vengono analizzate come patologie da curare. A questi signori non manca la fantasia e la faccia tosta, quindi un suggerimento, perchè non una sindrome da calzino? Quanti provano angoscia e disagio nello scegliere i calzini la mattina? Tanti, e allora perchè non classificarla nel DSM?
domenica 30 dicembre 2012
sabato 29 dicembre 2012
Aggiornamento
C'è qualcuno che affiderebbe i propri figli a professori che usano lo stesso libro di testo vecchio di quarant'anni? Ho fatto dei piccoli aggiornamenti di informatica giusto un anno fa, ebbene tutte quelle cose valide allora, adesso sono superate, tutte. Il nostro grande prof. venuto per salvarci usa concetti, testi, visioni del mondo, idee economiche antidiluviane che erano ritenute superate anche nell'era Reagan. Nonostante tutto passa sui media il messaggio della sua grande competenza e affidabilità. La sua assoluta sicurezza sulla razionalità dei mercati e sulla loro capacità di autoregolarsi o è ingenuità o mancanza di studi recenti e aggiornati,propendiamo per la seconda ipotesi. Ci si può fidare di uno che crede ancora nella redistribuzione al contrario, cioè dal basso verso l'alto per creare così le fonti di una nuova accumulazione che creerà nuova ricchezza e prosperità? Uno che crede di ridare competitività ai nostri manufatti solamente tagliando salari e diritti?
{0} - La Repubblica: Tito Boeri e il lavoro
{0} - La Repubblica
Tipico articolo Boeriano: dire tutto senza dire niente di preciso.
Tipico articolo Boeriano: dire tutto senza dire niente di preciso.
venerdì 28 dicembre 2012
Segni
Cercando nello sterminato archivio digitale si può trovare facilmente l'articolo del bocconiano Doc, in questo caso non interessa l'argomento già proposto miliardi di volte e neanche la filosofia che ci sta dietro,c'è poco da aggiungere, ma c'è da imparare molto dal metodo di svolgimento del discorso. Si usa la tecnica cubista per cui se fai un ritratto non ne visualizzi la totalità ma lo scomponi in vari pezzi, autonomi fra di loro e interscambiabili in modo che ognuno lo veda come meglio gli pare. Si parte dalle tutele,dicendo che sono un limite ma anche una risorsa, i diritti acquisiti un bene prezioso ma anche un impedimento all'accesso al lavoro dei giovani, le sovvenzioni fiscali utili ma dannose, l'innalzamento dell'età pensionabile giusta ma controproducente sulla produttività, i vecchi lavoratori indispensabili per l'Inps ma inutili per le aziende. Alla fine leggi e rileggi e cerchi il senso e non lo trovi, giri e rigiri l'articolo, niente, ma come diceva il buon Picasso, l'importante è che lo sappia io.
giovedì 27 dicembre 2012
Come si incoraggiano i giovani alla previdenza integrativa
Come si incoraggiano i giovani alla previdenza integrativa
L'articolo spiega bene perchè si è giunti alla riforma delle pensioni:Per rendere appetitosa la previdenza integrativa, lucrosissimo affare da centinaia di miliardi di euro.
L'articolo spiega bene perchè si è giunti alla riforma delle pensioni:Per rendere appetitosa la previdenza integrativa, lucrosissimo affare da centinaia di miliardi di euro.
mercoledì 26 dicembre 2012
Tema
Venga, si accomodi, avremo un pò di cose da dirci, mi piace vedere ogni tanto i genitori, capire, sentire il vostro parere e tenervi informati, perchè cerchiamo di fare il vostro stesso lavoro, cioè quello di portarli su nel miglior modo possibile. Già questa introduzione non mi era piaciuta affatto ma non mi sembrava il momento di chiedere, per adesso volevo solo sapere cosa volesse e quindi non aggiunsi niente aspettando il seguito. Era molto più vicina ai trenta che ai quaranta con lineamenti abbastanza gradevoli ma che lei accentuava con un look e un comportamento deciso ma efficace, evidentemente non voleva perdere con me molto più tempo del necessario. Suo figlio ha dei comportamenti che non coincidono con quelli che la scuola vuole insegnargli, voglio che lei lo sappia e collabori con noi. Cosa ha fatto? Niente di cui lei non sia al corrente, fa di testa sua e non accetta consigli e suggerimenti, così è un problema per tutta la classe. non possiamo rallentare il nostro lavoro ed i nostri programmi solo per lui. Ieri le maestre hanno dato un tema: Come fareste ad andare dall'altra parte della foresta a cercare l'acqua che nei vostri villaggi comincia a scarseggiare? Semplice no? Abbiamo fatto vedere un disegnino e loro ci dovevano dare la risposta adeguata. Sapete cosa ha scritto il suo frugoletto? no, allora glielo riassumo io. Di attraversare il bosco tutti assieme e di giorno. Cos'è che non va? Tutto. La risposta che noi avevamo suggerito con mesi di lavoro e sedute tra insegnanti era quella di passare di lato del bosco e uno ad uno per non dare nell'occhio. Guardai il disegno e mi venne naturale osservare che era molto più semplice passarci in mezzo che fare il giro lungo. Ecco, adesso comincio a capire molte cose. Intanto il bimbo deve imparare a fidarsi solo di se stesso e a non contare sugli altri, valutare i pericoli e scansarli da solo, sa che nel bosco può essere divorato dagli animali feroci, glielo abbiamo spiegato mille volte, ma lui dice che vuole attraversarlo con i suoi compagni, lei non ritiene che questo modo di fare e di pensare sia molto, molto pericoloso per la sua crescità ed il suo futuro? Moltissimo. La salutai rassicurandola che avrei fatto del mio meglio e nel più breve tempo per riportarlo nella giusta via.
martedì 25 dicembre 2012
Pillole(natalizie)
Anche il prof. I. adotta l'agenda, aggiungendo che molte cose ivi contenute sono frutto del suo sacco. Non ci mancherai caro professore I.
lunedì 24 dicembre 2012
domenica 23 dicembre 2012
Carta canta
Ecco mi dice, il tuo pezzo va a pagina 3, mi raccomando non devono mancare il loden, la sobrietà ed il pericolo scampato, poi puoi aggiungerci quello che vuoi. Avrei una gran voglia di sputargli addosso. E' le prime due pagine? C'è l'editoriale del direttore su un anno di buongoverno e l'analisi economica sui numeri della ripresa. Mi chiedo come siamo, come sono arrivato a questo punto, la spiegazione è semplice, compromesso dopo compromesso mi ritrovo con la penna telecomandata e la libertà di scrivere solo la data di pubblicazione, ero un povero cronista in una radio locale che leggeva le notizie sponsorizzate dal salumificio Cagnoni e adesso scrivo per il grande giornale, cosa posso pretendere di più? Provo a chiamare il nostro grande Economista Numerazzi per avere dei consigli su quali dati aggiungere alla lista dei meriti. Quali? Ma ce n'hai un'infinità. Ma sono tutti negativi, e allora? Fantasia fantasia ragazzo, togli il meno e mettici il più davanti e nessuno avrà niente da dire. Sicuro? Sicurissimo, ciao. Sono stato bravo, ho messo proprio tutto, e se aggiungessi qualcos'altro? Ecco fatto, da buon italiano ama la pasta e fagioli e ha detto che la mangerà anche a natale. A mente fredda non mi è sembrata una buona idea e mi aspetto il peggio, ma quando suona il telefono con mia grande sorpresa scopro che non è così, geniale, semplicemente geniale l'accenno alla pasta e fagioli, bravo mi dice il boss Non c'è niente da fare, di questi tempi diventa buono anche l'aglio nella Nutella. O forse semplicemente non sanno più capire quando troppo sale o troppo zucchero rende immangiabile la pietanza oppure portano tutto ai tavoli contando sul fatto che i clienti mangiano e bevono tutto.
sabato 22 dicembre 2012
Visualizzazione rapida
Ad ogni nuova strage opera di adolescenti le grandi penne, gli esperti, ci ripetono che con un maggior controllo, sanitario e non,si sarebbe potuta evitare, semplice no? Controlliamo tutti i comportamenti anomali e sarà garantita la sicurezza di tutta la società. Non è un'idea nuova, ci aveva già pensato il filosofo e giurista inglese del settecento Jeremy Bentham con il suo Panopticon, carcere ideale e moderno in cui tutte le celle erano sempre visualizzate non da telecamere che non esistevano ancora ma da una una precisa disposizione spaziale. In teoria la tesi sembra inattaccabile, più controllo, più sicurezza e minor rischi per tutti. Andiamo per ipotesi, un tizio si porta un orinatoio da parete in casa e va dicendo a tutti che è un'opera d'arte, ci sono tutti gli elementi per far intervenire psicologi e forze dell'ordine, salvo poi ritrovare quel medesimo orinatoio anni dopo in uno dei più prestigiosi musei del mondo. Altro esempio, un tizio con degli strani aggeggi dice di comunicare con il suo domestico dalla collina di fronte, anche qui teniamo sempre pronti camicie di forza e tranquillanti, salvo poi scoprire che in quel momento si stava inventando il telegrafo senza fili. Quali sono i comportamenti anomali da controllare? Chi lo decide? Con quali mezzi e con quali scopi? Freud diceva che l'uomo moderno era disposto a cedere tutta intera la sua libertà in cambio di un pò di sicurezza, non c' era andato molto lontano.
venerdì 21 dicembre 2012
Tempo scaduto
Come uno yogurt arrivato a scadenza, anche per il nostro prof. si avvicina l'ora della pattumiera. Si, forse sono un pò troppo ottimista, ci diranno che dopotutto è ancora buono, non fa male alla salute e poi, di questi tempi non bisogna buttare niente tantomeno lui che tutto il mondo c'invidia. Bilancio di un anno vissuto miseramente tra furbate e colpi di mano, bastone e carota, conti in ordine. Ciò che fa più male è la sua voce melliflua e inespressiva che ripete sempre le stesse banalità, gli stessi slogan, il malato da salvare, la cura che non sembra, ma sta dando i suoi frutti, la ripresa dietro l'angolo, i sacrifici dolorosi ma necessari. Ecco su quest'ultimo punto si potrebbe dire inutili visto che tutti gl'indicatori economici sono in rosso più di prima e la lotta al debito è stata un fallimento: dal 120% al 126% in un anno! Abbiamo firmato il fiscal kompact che c'inpone il rientro al 60% in poco meno di vent'anni, un bell'inizio non c'è che dire, ma ce la faremo. Comunque vada, caro professore non ci mancherai di sicuro.
martedì 18 dicembre 2012
domenica 16 dicembre 2012
Goofynomics: L'"agenda Bagnai" e la maldicenza e mediocrità mol...
Goofynomics: L'"agenda Bagnai" e la maldicenza e mediocrità mol...: Tesi luca grignani ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Una cortesia": Comincio a notare anche qui sul blog di Bagnai una certa ...
Senilità
Col passare degli anni anche la matematica diventa un'optional. Il grande vecchio del giornalismo ci dice che una lista del professore potrebbe avere il 35% delle preferenze elettorali, calcolando il PD stabile sopra il 30%, M5S al 20, tutti gli altri, centro destra, dipietrini, sellini, lega avrebbero meno del 15%. C'è qualcosa che non quadra. La cosa certà è che c'è un gran movimento e la fretta non aiuta. Potrebbe succedere anche che qualche reggimento di Ussari arrivi a battaglia abbondantemente finita come toccò al povero Napoleone a Waterloo ma in quel caso lo si aggregherebbe subito al vincitore tanto per non dare l'impressione di avergli fatto fare il viaggio a vuoto. Commevente e struggente allo stesso tempo il passagio in cui la grande penna dice che si, ci sarebbe una volontà dei vertici europei di lanciare il professore ma senza influenzarne i contenuti e le politiche. Qui siamo al surreale al dadaismo puro cioè concetti slegati da qualsiasi legame con la logica e la realtà, si potrebbe chiedere dove piazzare la famosa agenda, ma siamo signori e non lo immaginiamo neanche
sabato 15 dicembre 2012
Sono fotogenico
In una ha gli occhi spiritati,in un'altra la bocca spalancata e la faccia stravolta, in un'altra ancora ha la lingua di fuori come il Fantozzi degli anni d'oro. No, non è molto fortunato con le foto, perchè parliamoci chiaro, è un puro caso, non è che tutti i giornali si siano messi d'accordo per dargli un'immagine alquanto inaffidabile, no, non può essere, e poi se fra di loro non si parlano, come farebbero a mettersi d'accordo contro di lui? E' una spiacevole serie di coincidenze, nient'altro.
E' il commercio, bellezza.
Come tutti ogni tanto sento l'esigenza di aggiornare lo stretto necessario che serve per vestirmi. E qui iniziano le sorprese: su dieci negozi nove offrono merce per donne dai 15 ai 18 anni e uno ha un angolino piccolo e buio per i maschietti che naturalmente ha merce scadente e incompleta. Chiamati in causa i commercianti dicono in coro che l'uomo spende poco, quindi hanno ragione loro a concentrare dieci negozi in cento metri, tutti con la stessa merce e per lo stesso target. C'è da rimanere allibiti ma ragionandoci a mente fredda è la stessa filosofia che sta portando alla rovina l'economia dell'occidente: tutti i soldi, tutti gl'investimenti vanno dove i media e gli studi di settore dicono si guadagni di più. Nessuno più pensa di dilatare nel tempo investimenti e ricavi, tutto e subito, in questo sono molto Keynesiani perchè se nel lungo periodo saremo tutti morti è inutile sforzarsi per piani e progetti che vadano più in là del week-end. Ho aperto l'armadio, e tolti i capi inguardabili e datati ho visto che posso tirare avanti ancora per parecchi anni senza comperare niente, hanno ragione loro, spendiamo veramente poco.
venerdì 14 dicembre 2012
giovedì 13 dicembre 2012
Al lupo al lupo
Fatti e non chiacchiere e distintivi. Vengono arrestati undici funzionari di un importante ministero, alti dirigenti le cui colpe saranno ,ovviamente, tutte da dimostrare, ma cosa succede? Caso? Dimenticanza? Prudenza per non far salire lo spread? tutti i grandi giornali danno pochissimo spazio alla notizia, alcuni la ignorano del tutto per dare risalto al ritorno della mummia 2 o 3 fate voi, le lacrime amare di una militante tradita e offesa dal suo leader che le ricordava le regole d'ingaggio, da lei firmate e accettate ma poi messe in cassetto per fare e dire cose che le contraddicono.In una memorabile giornata in cui era successo di tutto e di più, risultati elettorali clamorosi, cambiamenti sostanziali dei numeri nella rappresentanza nel paese, il talk- show serale più popolare dedicava la sua puntata al delitto di Cogne. Tutti addosso al povero conduttore che aveva solo la colpa di anticipare una tendenza, un nuovo modo di fare giornalismo: il giornalismo assenteista, c'è ma non si vede
mercoledì 12 dicembre 2012
Ma che musica maestro
Si sarà capito, non era difficile, che tra i due il mio preferito è il tedesco. Più passano gli anni e più la musica dell'uno attrae e più la musica dell'altro rilascia il segno del tempo che in alcuni casi, non tanti per fortuna, la rende quasi inascoltabile e datata. Si dirà ma noi ascoltiamo anche Monteverdi con gusto e piacere senza preoccuparci più di tanto degli anni che ci separano dalla composizione, vero, ma in quel caso non chiediamo niente, nè l'attualità nè emozioni nostre, legate al nostro tempo, è un'ascolto slegato da qualsiasi coinvolgimento inconscio. Non è così per Wagner che puoi ascoltarlo mille volte e mille volte ti lascia un dubbio salutare: ma io che musica sto ascoltando? Non si lascia addomesticare dall'uso e dall'abitudine, è sempre nuova ed inquietante capace di fornire più domande che risposte. Grandiosa la serata alla scala con il Lohengrin di Barenboim capace di ottenere un suono scintillante e solido allo stesso tempo e con la solita ottima compagnia di cantanti che rappresentano il meglio in circolazione. Solito punto negativo, le regie. Ma non c'è qualcuno che può porre fine alla loro "creatività" in molti casi fuori dal contesto e dalla logica?
martedì 11 dicembre 2012
Oronzo Canà
La squadra era quella che era ma ci eravamo abituati come il gatto con le pulci, gli danno fastidio, saltano ma non riescono a turbare più di tanto il suo mondo,fatto di divani e croccantini. Ogni tanto il mister aveva delle idee bizzarre, rombi, incroci , alberi di natale, ma la classifica era sempre quella, più giù che su. Lui ripeteva che eravamo i più forti e potevamo vincere a man bassa con arbitri onesti. Poi improvvisamente arriva l'ordine da molto in alto di far fuori Oronzo Canà, basta dicevano, non se ne può più di questo cialtrone, ci vuole un tecnico serio e preparato, altro che 5-5-5! Correre, correre, questo ci vuole ed i risultati arriveranno. Intanto vengono licenziati all'istante magazzinieri, preparatori, massaggiatori, medici e quant'altro sia ritenuto superfluo, devono rimanere solo i giocatori e la palla,il resto non serve e fa salire i costi. A fine campionato la squadra ha meno punti di prima, ha incassato più gol, ne ha fatti di meno e occupa gli ultimi posti della classifica, più o meno come l'anno prima ma i giornalisti sportivi gridano al miracolo, si questa squadra ha fatto più di quello che ci si aspettava, bravo, bravissimo il nuovo tecnico che parla anche tedesco e ci sta facendo risalire. Con l'aria pensosa che gli è tipica, segno di una grande mente, annuncia che quelli che non riconoscono i miglioramenti sono in malafede, quali? ha l'ardire di ribattere un omino piccolo piccolo. E' diminuita la distanza in punti tra la nostra squadra e la prima del campionato tedesco, non vi basta? Un tripudio di si accolse la risposta e l'omino venne allontanato a calci.
lunedì 10 dicembre 2012
Aria nuova in cucina
Ecco che in attimo il buon professore ha trovato il suo nemico. I no global? Gli economisti del MMT? I Keynesiani? I monetaristi classici,uno stato una moneta? I Welferiani puri? Quelli che "non pago il debito?" quelli del "default" subito? No, niente di tutto questo, il buon lavoro del professore, avere portato o peggiorato in negativo tutti gl'indicatori economici,avere ridotto all'estremo in poco meno di una anno il sistema produttivo, viene messo in discussione nientemeno che dal vecchio ed inossidabile cavaliere, buono per tutte le stagioni. Chi meglio di lui può ridare un pò di credibilità alla mitica agenda? Come dire se non volete la purga abbiamo pronti gli avanzi rancidi e pieni di vermi. Il bello della democrazia è di offrire all'elettore ampie possibilità di scelta
domenica 9 dicembre 2012
sabato 8 dicembre 2012
Juan Domingo
Aveva creato un sogno collettivo che puntualmente si era avverato al contrario e uno dei paesi più ricchi del mondo nel giro di pochi anni scivolò nella miseria, cacciato, tornò dopo parecchi anni di esilio. Anche l'animo più benevolo ne suoi confronti sapeva l'amaro epilogo, vecchio e malandato non mise più mano alla bacchetta magica ma si limitò a morire di lì a poco ed a lasciare tutto il potere alla moglie, i successori seppero fare peggio di lui portando il paese dalla miseria alla fame. L'ottimista sa che quando si arriva al fondo si può anche iniziare a scavare piuttosto che darsi per vinti e iniziare la risalita. In questa come nella vicenda nostrana si mischiano il tragico e la farsa, Shakespeare e la commedia dell'arte, Re Lear e Pulcinella. Ma perchè invece di prendere questi eterni ritorni con apprensione e paura non li si coglie per il loro lato malinconico e crepuscolare, ma si, diciamolo, patetico? L'ombra contro cui combattono questi personaggi è molto più ostinata di loro e non ha fretta.
Numeri primi
Dunque siamo al dramma di un paese senza più controllo, irresponsabilmente si va la voto addirittura UN MESE prima della scadenza naturale, senza pensare e prevedere che tutto ciò sarà poco gradito dai "mercati" che ci guardano e ci osservano. Solo da noi può succedere che si gridi e ci si disperi, ci prepari al peggio solo perchè si va a votare un mese prima del previsto, marzo invece che aprile, pensa tu che differenza! S.&P ci ammoniscono che prima bisogna fare le "riforme", quali di grazia? questi bravi tecnici hanno già fatto tutto, hanno pulito, sparecchiato e dato la cera ai pavimenti, c'era qualcos'altro da fare? Non siete ancora contenti? Sembra di no, per ridurre le spese sanitarie si potrebbero sopprimere tutti vecchi bisognosi di cure ed indigenti, si potrebbero sostituire gli stipendi con buoni alimentari, si potrebbero vendere all'estero i figli non compatibili col bilancio familiare, ma noi purtroppo non abbiamo ancora capito l'importanza del risparmio e non vediamo l'urgenza e la necessità di queste "riforme".
venerdì 7 dicembre 2012
Rassegna stanca
Mentre la campagna dell'austerità prosegue massicciamente come un carro armato,( ma quanti soldi hanno questi qui per occupare tutti gli spazi disponibili?)si accendono delle lucine rosse. Il giovane rampante ma incapace di far fruttare i soldi spesi per la sua discesa in campo alla fine ha prodotto il peggior risultato per i suoi sponsor, cioè ha risuscitato, ridato credibilità ad un partito in pieno disfacimento. Complimenti e avanti un altro. Adesso i democratici sono dati stabilmente sopra il 30%, l'avessero saputo prima si sarebbero guardati bene dal fare tutta questa cagnara per le primarie e per portare avanti il ragazzino prodigio. Si riaprono tutti i giochi perchè adesso sono loro a voler mantenere il "porcellum" così comè, senza se e senza ma,come dargli torto? La netta vittoria del piacentino rende molto difficile il ritorno di un Monti-bis sopratutto se ci saranno i numeri elettorali pronosticati dai sondaggi. Ma siccome l'arte di farsi male da soli è sempre la preferita, mai perdere le speranze di un'altra grande sconfitta.
giovedì 6 dicembre 2012
mercoledì 5 dicembre 2012
Caro amico ti scrivo
Di solito evito di farne una questione personale, il povero blogger non avrebbe molte possibilità di spuntarla con tutte le ossa intere, ma questa volta faccio un'eccezione e mi rivolgo direttamente all'egregio Tito Boeri, confidando nella sua comprensione e benevolenza. Dunque caro Boeri siamo ancora a pagina 2 del manuale del giovane liberista? Come si fa a dire che l'innalzamento dell'età pensionabile incrementa l'occupazione? Nell'ultimo anno c'è stato un crollo dei pensionamenti sia per anzianità che per vecchiaia, si parla di centinaia di migliaia di uscite in meno, c'è stato un sostanziale arretramento occupazionale sia di contratti a tempo indeterminato che a scadenza, siamo sicuri, ci possiamo mettere la mano sul fuoco che tra i due dati non ci sia alcuna relazione? Non è come negare l'evidenza più evidente come faceva don Ferrante perchè l'ipotesi non era contemplata nei suoi studi?
lunedì 3 dicembre 2012
Probabilità
Adesso che è tutto finito il ragazzo abbassa i toni, poteva benissimo farlo prima. Bastava dare un'occhiata alle regole e dire non mi piacciono e non gioco, ma a partita aperta che senso ha avuto tutta quella cagnara, quel fare la vittima, quel gridare continuamente ai brogli che ricorda pericolosamente un'altro politicante di lungo corso di cui sembra sia l'allievo? Se ragionando sui numeri avveniva una cosa che i matematici dicono impossibile, cioè che quasi tutti i nuovi iscritti avessero votato per lui,come lo avrebbe giustificato?
domenica 2 dicembre 2012
sabato 1 dicembre 2012
(Grandi) opere di carità
Per un lungo e ottimo periodo storico era stata una regola condivisa ed accettata da governi, parti sociali, finanza e imprenditoria, dettata sopratutto dal buonsenso e dai vantaggi che indubbiamente portava a tutta l'economia. Dunque si era tutti d'accordo nel far girare soldi e lavoro con le piccole opere, tanta manodopera e poco capitale, manutenzione delle strade, cura del territorio e delle sue infrastrutture, piccole costruzioni, scuole, ospedali, tutto parcellizzato in modo da offrire la massima copertura al maggior numero di persone. Poi il contrordine: solo grandi opere , con pochi addetti e che facciano capo possibilmente sempre agli stessi gruppi economici. Così è tutto più razionale ai nuovi livelli di scala, in parole povere,oggi si può lavorare solo in grande, la piccola dimensione, il piccolo intervento sono antieconomici. Devi aggiustare una strada? aspetti che sia fuori uso mezza città così puoi fare un macro restauro.Ma l'effetto perverso di questo modo di procedere non riguarda solo la scala, c'è anche un pericoloso legame, un viscido collante che tiene uniti i vari interessi, le varie realtà in campo. Esempio pratico: C'è una mega opera sconfessata da tutti gli analisti economici, dalle comunità locali, dagli indicatori di ricchezza e di salubrità ma che va avanti sostenuta sopratutto dalle forze politiche in modo trasversale e compatto, coriaceo, come a dire si fa e basta perchè così abbiamo deciso, a prescindere da tutto e da tutti. Perchè si mettono contro le comunità che li hanno eletti? Probabilmente perchè si sono avvalsi di "vicinanze", di legami troppo stretti con realtà attualmente più potenti di loro e che finiscono per fagocitarli nei loro interessi. Il povero assessore, l'inerme onorevole devono rendere conto di tutto ciò che fanno a chi "a creduto in loro" e generosamente ha portato avanti il loro progetto. Si dirà che è stato sempre così, non è una novità da che esiste la politica e la rappresentanza. Vero ma fino ad un certo punto, il grosso cambiamento attuale è che i due poteri, il politico e l'economico non sono più in equilibrio, non hanno più lo stesso potere di attrazione, se prima era l'imprenditore a cercare l'eletto adesso avviene il contrario perchè sono cambiati i rapporti di forza e se il primo non vuole, non esiste neanche il secondo. Per inciso sta scomparendo anche la figura dell'imprenditore classico col cilindro ed il sigaro, oggi gli ordini arrivano direttamente da quell'entità astratta ma onnipotente chiamata finanza. E' vero che le cose non sono mai così lineari, nè si può ridurle a slogan ma il buon Holmes diceva che per risolvere i casi più intricati, per chiarire una situazione bisogna partire dalle ipotesi più semplici
venerdì 30 novembre 2012
giovedì 29 novembre 2012
Morte sul lavoro
Perchè tanta durezza sulle pensioni sul lavoro, sulla previdenza, ma cribbio perchè non ce lo possiamo più permettere, quante volte bisogna ripeterlo? Cari tecnici, giornalisti, editorialisti, economisti anche se lo ripeteste miliardi di volte non cambierebbe la sostanza: siete dei miserabili bugiardi. A quale azienda conviene avere in organico arzilli settantenni? Come può un paese essere competitivo, come amate ripetere, con una forza lavoro vecchia e demotivata? E' questo che avete imparato nei prestigiosi masters d'economia? Difatti le aziende pagano per mandare via i più anziani. Lavorare quarant'anni è poco? Per questi pescivendoli si, se non hanno almeno 63 anni di età anagrafica, ma a quale scopo? Ah ma è il patto intergenerazionale, i vecchi devono dare ai giovani i loro contributi. Quindi si è capito finalmente l'arcano, non sono i buchi demografici gli squilibri contributivi,no, lo ammettono candidamente e spudoratamente, il problema è il lavoro che non c'è più, i ragazzi sono messi male non perchè i vecchi sono stati cattivi con loro, ma perchè non c'è più reddito, ergo cari vecchietti, dopo aver tirato la carretta una vita, fatevi venire i sensi di colpa e pagate i contributi ai ragazzi, lavorate, lavorate finchè non schiattate sennò i ggiovani non avranno futuro. Il risultato è che gli anziani passano direttamente dalla fabbrica( o dall'ufficio) alla bara, ed i ragazzi dalla precarietà alla miseria.
mercoledì 28 novembre 2012
Repetita iuvant
Dunque con un incedere apparentemente casuale, con ministri apparentemente inadeguati si prosegue nell'opera di demolizione del welfare. Si dice che fanno e dicono certe cose perchè non conoscono i numeri, hanno un atteggiamento di leggerezza e distacco dai problemi reali perchè sottovalutano le conseguenze delle loro leggi. Siamo in un paese in cui se un ministro scoreggia ci sarà sempre una valanga di giornalisti che dirà che è stato solo un tuono in lontananza. C'è un disegno preciso, una volontà neanche tanto nascosta di portare il paese sulla via di un liberismo puro ed incontaminato, dove lo stato sia ridotto a niente. Stesso tono, stesse parole usate per la micidiale riforma previdenziale: siamo al collasso e certe spese non ce le possiamo più permettere, quindi dobbiamo far fuori il sistema sanitario nazionale. Ma Benedetto Iddio come direbbe il buon Tonino i numeri dell'Ocse dicono il contrario, spendiamo meno di tutti gli altri, ergo, o gli altri sono tutti spreconi o noi siamo in linea con il trend globale e non dovremmo preoccuparci più di tanto, anche perchè il nostro sistema è uno dei migliori al mondo perchè ha un'assistenza universale, cioè rivolta a tutti i cittadini, nessuno escluso. Una volta ciascuna esistenza era segnata dal passare dei papi e oguno lasciava un segno diverso, oggi vediamo passare i governi. Tra molti anni oltre l'arroganza professorale e la protervia verso i più deboli quale giudizio daremo di questi signori?
martedì 27 novembre 2012
Spin doctor
E' un brutto mestiere e nessuno verrà mai a dirti grazie. Si è mai visto a teatro, alla fine dello spettacolo richiamare a gran voce sul palco il suggeritore? Questi signori devono vendere roba scadente, ammuffita o acerba e immangiabile come se fosse di prima qualità, in moltissimi casi ci riescono benissimo. Prendiamo un giovane e spregiudicato ex ragazzo, senza troppe qualità che lo distinguano dagli altri anzi mediocre e scolorito e facciamolo diventare un leader politico. Per niente facile, ma mai qualcuno che ti dica ottimo lavoro, complimenti, sembra quasi vero. Per prima cosa gli diamo una camicia bianca, un bell'accento ed il ciuffo come Bob alla convention del 68, poi gli facciamo dire tutto ed il contrario di tutto così nessuno rimarrà deluso, quindi la frase del doppio fustino al posto di uno, io sono l'uomo giusto per voi ed i vostri interessi non quell'altro perchè con me si vince, quasi un Mourinho- pensiero. Ci sono da correggere alcuni attegiamenti, nascondere iniziative e prese di posizione precedenti, ma in questo aiutano moltissimi i giornalisti che rimuovono, spontaneamente(?), tutti gli scarti di produzione e ci fanno vedere solo il prodotto finito e levigato, comperatelo perchè è il migliore che ci sia sul mercato ed è pure in offerta. Commovente e geniale la metamorfosi finale, sono riusciti a trasformare un sincero reazionario in un Che redivivo che attacca l'evasione fiscale, le banche, Casini, Monti, e che vuol dare tutto il potere ai Soviet. Cari spin doctor ogni tanto ci fate vedere e credere che gli asini volino ma è difficile nascondere le orecchie e farli passare per cavalli.
lunedì 26 novembre 2012
Scene da un patrimonio
Certe volte è difficile anche per chi comanda. Le elezioni ormai sono vicine ed anche con pasticci elettorali dell'ultima ora non sembra esserci una soluzione certa, il grande vecchio dice che il premier è incandidabile perchè senatore a vita, falso, può benissimo competere per la camera, ci siamo dimenticati di Andreotti pure lui senatore a vita ma sempre in pista?Il vero nodo è che una discesa in campo diretta del nostro prof otterrebbe numeri mediocri e quindi sarebbe spazzata via la leggenda della sua popolarità ed insostituibilità,quindi deve essere nominato dall'alto senza passare per il giudizio popolare. Ma chi si assume l'onere di una tale decisione? Il piacentino col sigaro fa sapere che per lui non se ne parla perchè col voto si cambia strada e si chiude coi tecnici, dichiarazioni da prendere con le pinze ma plausibili. Il centro e l'ex destra non avrebbe nessuna difficoltà a ridare il mandato al banchiere ma non avranno i numeri per farlo. Soluzione semplice semplice: Il ragazzo perde le primarie e scinde il partito, con quelli che lo seguono si aggrega alla coalizione di centro, ottengono la maggioranza relativa e si beccano il premio che li farà governare, ma c'è sempre un ma, al senato non avrebbero la maggioranza; stanno già pensando di abolirlo per decreto.
domenica 25 novembre 2012
Elaborazione del rutto
Molti hanno considerato irreparabile la perdita e non se ne sono fatti ancora una ragione mentre il Professore bolognese se ne va in giro per il mondo cercando di dimenticare l'amara esperienza. Fino a poco tempo fa la narrazione classica ci dava questa versione, di un nobile tentativo ucciso nella culla, come spesso succede in Italia, ma piano piano saltano fuori nuovi elementi che rimettono tutto in discussione. Abbiamo avuto un ventennio che a mente fredda ha avuto delle linee ben tracciate a prescindere dal colore del comandante. Scuola, tutto è iniziato con l'era Berlinguer, tagli, accorpamenti e scuole paritarie ed il mitico discorso degli istituti tecnici del neo premier: il futuro è lì non negli ingegneri e nei matematici e fisici, che studiano tanto e non guadagnano niente. Poi il ragionamento è stato ben proseguito dagli altri futuri ministri senza aggiungerci più di tanto. Privatizzazioni; a distanza di anni possiamo dargli il giusto nome: svendite o regali di settori importantissimi della vita di un paese, autostrade, banche, energia. Deindustrializzione, massiccia ed ininterrotta. Possibile che nessuno se ne sia accorto o abbia fatto niente per fermarla? Si ma noi abbiamo il turismo, è quello che bisogna incentivare, non settori produttivi trainanti, e via in pochi anni abbiamo perso la siderurgia, la chimica, l'auto, il tessile, l'impiantistica e quant'altro. Casualità? Fatalità? O voluta distrazione? Politiche europee, da dove sono iniziate se non dall'ostinazione di una classe politica che lì e soltanto lì vedeva la nostra salvezza? Eppure c'erano fior d'economisti, come hanno fatto a non prevedere che saremmo stati divorati da un cambio fisso e da una moneta forte? Lo avevano previsto? E perchè non ne hanno tenuto conto e sono andati avanti con trattati e vincoli? I resti di quella che fu un'amara esperienza di governo oggi sponsorizzano il sindaco con le lentiggini, evidentemente il più vicino a questo modo di vedere le cose, non si fidano neanche del piacentino col sigaro. Meglio metterci un ragazzo che non farà mai di testa sua e chiederà sempre consiglio ai più grandi.
sabato 24 novembre 2012
Granito
Cè da rimanere sbalorditi, ascolti una brava ragazza che ti parla della bontà dell'euro, del sogno europeo,dei giusti vincoli di bilancio che ci sono stati imposti e pensi che faccia parte di quella squadra di politicanti che ci hanno condotti lungo questa lunga deriva, no, fa parte del partito all'opposizione nel precedente governo e che si appresta governare. Giri canale e trovi un'altra faccia simpatica e preparata che ripete più o meno le stesse cose e gli stessi concetti, guardi la didascalia e scopri che è dello stesso partito, presto maggioranza nel paese. Ma allora di cosa stiamo parlando? Facile lasciarsi andare al rosario di frasi fatte, sono tutti uguali, sono tutti ladri, non ci si può fidare più di nessuno, ma a ben guardare la realtà è più preoccupante delle apparenze, qui non siamo di fronte ad una deviazione del naturale corso delle cose per cui si può rimediare con gli opportuni rinnovamenti e purghe che rinvigoriscano l'albero e gli facciano mettere nuove foglie e crescere nuovi frutti,no, la cosa è molto più seria e strutturale. E se fosse in discussione prorio il ruolo della politica? Siamo sicuri che oggi ha lo stesso valore e la stessa importanza di 50,100 anni fa? Non è un guscio rinsecchito dentro cui non c'è più niente? Si dice sempre che la rappresentanza costa, bene, uno degli slogan preferiti dai mercatisti é quello che non esistono pasti gratis, allora in base a questa logica non possono esistere neanche idee a basso costo e tutto deve essere rapportato ad un ritorno economico. Se si vuol cambiare il mondo bisogna prima passare dalla banca che ci finanzia il progetto.
giovedì 22 novembre 2012
Salario di produttività
Con il solito tono meccanico e impersonale ci dice che la nuova legge sulla produttività tutelerà di più i lavoratori nella sicurezza e nel salario, favorirà migliori rapporti tra aziende e sindacati rilancerà l'economia. Intanto il salario viene detassato solo nella parte che viene contrattata e quindi riguarda i premi, le notturne, gli straordinari e gl'incentivi ad obiettivo raggiunto, il salario vero viene sganciato dagli automatismi legati al costo della vita,scompare la quota minima nazionale quindi con una contrattazione interna si può benissimo andare sotto questo livello, vengono legalizzati demansionamenti, controlli, vengono demandate alle parti accordi su orari, flessibilità, turn-over,ferie,pause e quant'altro faccia bene alla "produttività". Con tutto questo peso decisivo che viene ad assumere la contrattazione di secondo livello non viene decisa nessuna regola sulla rappresentanza, si dice che sarà fatto entro l'anno: perchè non subito? Probabilmente si assisterà ad altri accordi firmati e resi validi da una minoranza sindacale. Poi non fa mai male ricordare a questi cialtroni che l'Italia è uno dei paesi con più ore individuali lavorate, molte di più della "virtuosa" Germania. Hanno deciso che per uscire dal vicolo in cui si sono avventurati c'è un solo modo, non potendo svalutare, non potendo deprezzare l'Euro, non potendo favorire la domanda, non potendo e non volendo alzare le tasse, riducono il costo del lavoro per la parte salariale sperando così di recuperare competitività. Non vorrei dare delle brutte idee a lorsignori ma perseguendo questa via e non quella dell'innovazione bisognerebbe dare stipendi da 200 euro al mese. Su questa via di riduzioni salariali non si arriva da nessuna parte, s'impoverisce solo la gente, ma forse è proprio quello che vogliono.
mercoledì 21 novembre 2012
Danger
Se fossimo su un aereo e tutte le spie, gli allarmi segnalassero rosso, cosa resterebbe da fare se non dare un paracadute a tutti i passeggeri e abbandonare in fretta l'aereo prima che si schianti? No, il comandante dice che è tutto sotto controllo ed anche quelle lucine che indicano il pericolo imminente non destano preoccupazione perchè l'aereo arriverà tranquillamente all'aeroporto, anzi sta già iniziando le operazioni di avvicinamento alla pista. L'ottimismo non fa mai male e di per sè non è un atteggiamento sbagliato, lo diventa se nasconde la realtà; se dicesse c'è il rischio di precipitare, ce ne sono le condizioni, ci sono molte possibilità che succeda ma ci teniamo pronti e non perdiamo la fiducia nelle nostre capacità sarebbe un attegiamento onesto e da applaudire, ma dire che il peggio è già dietro, che ci aspettano giorni radiosi, che la situazione è di tutta sicurezza e che tutti i parametri sono nella norma è un colossale inganno.
lunedì 19 novembre 2012
domenica 18 novembre 2012
Duecento anni fa..
Stiamo arrivando alla cifra tonda per tutti e due, nati nello stesso anno, 1813 e con percorsi completamente diversi Wagner e Verdi fanno ancora discutere. Lasciamo da parte l'opinione che rappresentano i modi di vedere la vita di due nazioni diverse e perennemente contrapposte, banale come "non ci sono più le stagioni di una volta" e concentriamoci sui due soggetti. L'uno, il tedesco è un grandissimo genio ed un inarrivabile furbacchione che ama i piaceri della vita, l'altro il nostro parmense rimane legato a modi di vita austeri e conservatori come potevano esserlo quelli della gente della Bassa. Verdi non vuol rompere niente, non è un rivoluzionario anche se capisce che i tempi esigono impegno e vedute un pò più ampie, ma senza strafare. Wgner passato alla storia come il fondatore del mito germanico in realtà era un'anarchico che con le sue opere ha cercato di distruggere tutto quello su cui si fondano le dittature: il potere, la famiglia, le regole, i tabù, la morale comune, l'ipocrisia. Ha lodato l'amore puro anche se peccaminoso, ha lodato il coraggio di Brunilde che si ribella al padre falso e infido, ha lodato il coraggio di Sigmund che vuole solo vivere e non essere un eroe nell'aldilà, ha lodato Lohengrin che non accetta missioni salvifiche e se ne torna col suo cigno da dove è venuto. Il suo Wotan, re degli dei è un misto tra depravazione e perenne compromesso, astuzie utili solo a mantenere il potere, succube di una moglie che gli ricorda sempre i suoi limiti e le sue possibilità. Era questo il reazionario?
sabato 17 novembre 2012
Sapienza
Chi non c'era alle idi di marzo non può parlare dell'uccisione di Cesare, chi non sa niente di elefanti non può dirci niente di Annibale, chi non sa fare la mayonese non può parlare di cucina, chi critica il centravanti che fuma una sigaretta aspettando la palla non sa niente di calcio perchè non è un tecnico, si potrebbe continuare a lungo perchè l'arroganza e la supponenza di chi crede di essere il depositario unico del sapere è infinita. Ad un ascoltatore che cercava di dire qualcosa sulla crisi, sullo spread il giovane genio dell'economia ribatte che ha le idee un pò confuse, ergo, lasci fare e dire a lui che ne sa a iosa e non si lasci influenzare dagli ignoranti di you tube. Verrebbe da dirgli : perchè se nel vostro campo siete tutti dei geni, alla fine quelli che contano veramente e decidono materialmente le operazioni, preparano i programmi sono tutti ingegneri, strutturalisti, matematici, fisici? Cari economisti il punto è che voi non servite più, un'impresa che si servisse delle vostre conoscenze di Pareto, Ricardo e compaglia perderebbe i suoi soldi perche sarebbe come se un'ospedale facesse corsi sui salassi o sulla bile nera, roba vecchia e inutile, buona solo per gli storici. Forse se perdeste un pò della vostra arroganza ne guadagneremmo tutti perchè oggi la vostra funzione è umiliante e ricorda quei vecchi spot in cui l'azienda per rassicurare il cliente faceva indossare un camice da dottore ad un figurante e gli faceva dire dellle fesserie celestiali per lanciare il dentifricio come il migliore e l'unico sul mercato
venerdì 16 novembre 2012
giovedì 15 novembre 2012
Controllo
Per anni le politiche sociali, il cosiddetto welfare, sono state cosiderate congrue e convenienti alle economie dell'occidente, favorivano i livelli di spesa, i consumi, la produzione ed il reddito individuale. Ma oltre a questi benfici, cioè di far girare la ricchezza avevano un altro importante vantaggio, servivano da contenimento delle rabbie e del malcontento popolare, una cassa di compressione che assorbiva tutte le spinte contrarie al controllo ed alla stabilizzazione sociale. Poi ci è stato detto che non potevamo più permettercelo, quindi tagli su larga scala e stupore ed indignazione di media, politici e affini per la logica coseguenza che in queste condizioni non c'è più nessun controllo di queste spinte, non c'è più modo di arginarle e di nasconderle. In altri tempi si risolveva tutto con i cannoni puntati ad alzo zero sulle piazze. oggi la cosa è un pò più difficile ma non impossibile.
mercoledì 14 novembre 2012
Faccie (di bronzo)
Qui bisogna partire da un pò lontano, ma ne vale la pena. Dunque in un graziosissimo film Benigli e Troisi si ritrovano in dietro di parecchi secoli e sono li proprio nel momento in cui Colombo sta per partire alla scoperta dell'america e uno dei due fa di tutto per impedire che ciò avvenga, messo alle strette confessa che non vuole il viaggio perchè un militare americano ha ingravidato la sorella,niente viaggio, niente scoperta e niente di niente tutto perchè l'increscioso misfatto non sarebbe mai avvenuto. Qualcosa di simile ha fatto ieri il nostro "Cicciobello" in parlamento confessando candidamente che vuole la galera per i giornalisti perchè lo hanno diffamato quando hanno fatto notare che farsi rubare venti milioni dalle casse del partito senza muovere un sopracciglio non è il massimo per un politico dalle grandi ambizioni. Non sarebbero bastate un pò di scuse, rimarcando il fatto che si sono messi arbitrarimente in dubbio il suo candore e la sua purezza, piuttosto che mettere mano al codice penale?
P.S. Uno dei pochi meriti del Cavaliere è quello di avercelo risparmiato come presidente del consiglio, e di questo gli va dato un solenne ringraziamento.
lunedì 12 novembre 2012
Attesa
Ci sono momenti in cui si guarda in alto e si aspetta, niente indica che qualcosa sta cambiando ma lo sentiamo ugualmente. Chi non ricorda la classica frase "questo silenzio non mi piace" udita tante volte nei vecchi e classici werstern seguita inevitabilmente dall'apparizione di un migliaio d'indiani con frecce e cavalli che davano filo da torcere ai nostri valorosi cavalieri? L'inquietudine nasce dai LORO numeri e dalle LORO proiezioni economiche, comunque la si giri i conti non tornano: O paghiamo tutto quello che dicono, nei tempi che dicono e con le modalità che dicono e moriamo dissanguati nel più breve tempo possibile, o non paghiamo e apriamo un conflitto durissimo con le economie forti. La cosa bella è che ambedue le opzioni non danno scampo e aprono a scenari cupi. Si sta lavorando alacremente per non far affiorare nessuna alternativa e posizionare i campi in modo netto, loro sicuri di vincere pretendono solo una resa incondizionata, gli altri, pochi, divisi e mal equipaggiati, sicuri di perdere sono pronti a giocarsi il tutto per tutto. I pragmatici e i realisti dicono che una soluzione si troverà, è probabile che finiremo in grandi gabbie come cibo pronto, nutriti quel tanto che non ci faccia morire,e questa possibiltà è forse peggiore delle altre due
domenica 11 novembre 2012
Pillole
Due giorni dopo la vittoria di Obama, il programma di Santoro dedica la puntata alle case di Di Pietro. Non è che siamo noi che amiamo farci del male?
Come volevasi dimostrare
Alla fine come un bravo attore schivo e modesto che viene trascinato controvoglia sul palco per gli applausi, dice che si, forse concederà un bis, ma solo se necessario. Ecco il punto, lui parla anche di verità da cercare e da rivelare, di missione da portare avanti, in altre dichiarazioni si definisce come un medico che deve curare il paese, quindi se il messaggio è arrivato forte e chiaro lui è l'unico che ci può tirar fuori dai guai, dopo e senza c'è solo il caos, la malattia e la rovina. Come costruzione mediatica non ha paragoni perchè fondata sul niente: non c'è il personaggio, in realtà grigio e scarsamente preparato, non ci sono le motivazioni rivelatesi false e costruite di sana pianta per giustificare la crisi, perchè lo spread in pochi giorni e schizzato così in alto da piazzarlo ai vertici della provvidenza? Ma adesso lui è lì e si dice pronto al sacrificio di un bis se non ci saranno maggioranze coese. E che ci vuole? basta modificare la legge elettorale in modo tale da rendere impossibile qualsiasi maggioranza per ripiazzarlo di forza al comando. Con grande soddisfazione delle attuali forze politiche parlamentari che non aspettano altro per tirarsi fuori da guai e responsabilità.
sabato 10 novembre 2012
Giovanni Testori
Giovanni Testori come tanti grandi italiani è stato tutto e niente, il caos e l'ordine, la ribellione ed il consenso, la solitudine e la carezza del successo, mai accettato veramente del tutto, nessun compromesso lo ha mai limitato o adulato ed è sempre andato in una direzione diversa da quella che ci si aspettava da lui. Negli ultimi anni di vita è stato molto vicino ad organizzazioni religiose intransigenti e poco legate alla modernità,ma lo fatto a modo suo, senza perdere mai la sua carica dirompente e trasgressiva, a tratti fuori dalle righe canoniche, e tutto questo non è poco. Aveva una visione della vita tragica e misteriosa il cui significato andava cercato oltre il contingente e flebile passaggio terreno, dove la salvezza era data in primis ai reietti, agli esclusi, agli ultimi e questo lo metteva contro una certa idea di potere che in proposito aveva idee diverse. Nella sua Milano non fu mai molto amato perchè gli si preferiva un'idea di teatro fatta di precisione, adesione ai testi, punteggiatura, buona dizione, tutte cose che lui detestava a favore di un'indefinitezza testuale, un gioco lessicale che lasciava quasi mano libera agli attori. E poi i contenuti andavano contro ogni buon proposito, lezione storica o pedagogica, rompevano schemi, barriere modi di pensare codificati e comodi da seguire. Prese applausi e sputi senza mai farsene una colpa.
Movie
Siamo appena fuori dal tribunale,avanza con passo sinuoso, si mette in posa e poi squittisce delle banalità cosmiche. La povera ragazza non sa, nessuno glielo ha detto che sta rifacendo in peggio la scena finale di un vecchio e grande film. Tutti quei fotografi non sono lì per lei, per il suo piccolo e sbiadito ricordo nel mondo delle farfalline televisive, per le le sue modestissime comparsate in mutande in spettacoli altrettanto modesti, no, sono per lì solo per la fine di una farsa durata troppo, la farsa di un re porco che aveva trasformato la sua casa in una porcilaia. La vecchia pazza convinta di essere ancora una star del cinema scendeva le scale tra le urla le incitazioni dei fotografi, beninteso la nostra ragazza non ha commesso niente d'irreparabile e sembra ancora nel pieno delle sue facoltà mentali, allora qualcuno glielo dica per favore che non è il caso di stare lì più di tanto perchè quei giornalisti non sanno neanche il suo nome, non è per quello che la fotografano.
venerdì 9 novembre 2012
Liquidità
E' proprio sicuro di averne di bisogno? La guardai con attenzione, ero certo che me l'avrebbe chiesto ma non mi ero preparato nessuna risposta, lei era molto carina , ispirava fiducia e le dissi chiaramente che non lo sapevo e non pensavo che poi alla banca interessasse molto. Sorrise e poi disse che in effetti non aveva nessuna importanza, lo chiediamo per abitudine ma dica in quando tempo vorrebbe estinguere? Nei termini standard, 20 mesi massimo. Si accomodi che la chiameremo fra poco dopo aver effettuato le verifiche del caso, ecco pensai, qui crolla tutto e scoprono perchè sono venuto da loro, come mi aspettavo fece una faccia tra il dispiaciuto e lo schifato e mi restituì la pratica. Lei ha una situazione espositiva compromessa con più di una banca, non possiamo fare un granchè e poi ha poco da darci in termini di solvibilità, sospirò profondamente e mi guardò fisso negli occhi, poche garanzie, un pò di debiti, in questo momento possiamo fare poco per lei. Non aveva finito, lo sapevo che voleva dirmi qualcos'altro, cercai d'incoraggiarla, c'è una possibilità? Lei dovrebbe trasferire da noi tutto il suo debito e forse potremmo discuterne. la salutai con cortesia e decisi che la macchina nuova avrebbe aspettato.
giovedì 8 novembre 2012
Dopo Reagan
Ha rivinto Obama, nostante tutto e tutti, nonostante il nostro scetticismo. Qui, da questa parte del vecchio mondo crediamo ancora all'america credulona e ingenua,incapace di scegliere bene i propri capi,non è mai stato così ma ci faceva comodo pensarlo. Ha vinto con idee nuove: Lavoro, diritti, istruzione, salute per tutti, il credo neoliberista del suo rivale è apparso vecchio, inadeguato e da mettere definitivamente in soffitta, nessuno salvo uno zoccolo duro d'irriducibili nostalgici pensa più che il futuro sia una una selezione darwiniana in cui sopravvivono i più forti e i più cinici, che la riccezza sia a portata di mano e basta solo afferrarla prima del tuo vicino di casa, che i più ricchi aiuteranno i più poveri, basta solo lasciargli mano e regole libere. Per la maggioranza degli americani sono idee ammuffite dagli anni e dalle bugie, mentre da noi un capo di governo dice di sentirsi soddisfatto del suo lavoro perchè lo spread è sceso. Alcuni hanno una banca al posto della testa.
mercoledì 7 novembre 2012
Work's deregulation
L'inarrivabile ministra non conosce soste e insiste con i suoi proclami, lei come john Belushi ha una missione da compiere, la sua è smantellare le regole sul lavoro e previdenza, lasciare una campo arato per le future politiche liberiste, perchè di lavoro da fare su quella strada ce n'è ancora tanto e lei da donna giudiziosa fa trovare il terreno pronto e disboscato, non le manca la buona volontà. L'ultima trovata riguarda la produttività,in un paese con milardi di ore di cassa integrazione, il problema è la produttività, ma produrre che cosa e per venderle a chi? Meglio chiamarla riduzione del costo del lavoro a danno del salario e delle ore lavorate che diventano di più e con meno pause, come al solito, sempre, si cita la virtuosa Germania che però ha più feste di noi e orari più morbidi dei nostri e meno ore lavorative individuali, ma perchè cazzo continuate a raccontarci sempre le solite minchiate? Due piccioni con una fava, colpire gli stipendi, da collegare a fantomatici progetti aziendali raggiunti, e depotenziare per sempre il contratto collettivo nazionale a favore di quello di secondo livello, magari da contrattare con sigle fantasma e inesistenti come numeri e riferimento tra i lavoratori. Ancora campanelli d'allarme sul nostro sistema previdenziale, non regge, non regge e gli attuali giovani e futuri vecchi non prenderanno quel minimo che basta per vivere dignitosamente. la colpa come al solito non sta a monte, nell'iniquo mercato del lavoro ma nelle regole dell'ente da cambiare.Ancora una volta è inutile dire che i conti sono a posto a parte qualche regalo a casse in deficit e accolte con prodiga ospitalità, la minaccia viene all'esterno, dalla mancanza assoluta di lavoro continuativo e quindi dall'esiguità dei contributi versati. Rimedi consigliati: previdenza integrativa ( obbligatoria?). Ma se un povero ragazzo non può pagare i contributi normali figurarsi i complementari e aggiuntivi. Ma questi signori dove vivono? Anche lì il messaggio è chiaro: O ti paghi l'assistenza privata o morirai di fame.
martedì 6 novembre 2012
lunedì 5 novembre 2012
Il crepuscolo dei babbei
Ci sono argomenti che visti i tempi non è superfluo od eccessivo trattare con continuità, anche perchè lobotomizzati dalla mattina alla sera dai maestri del neoliberismo non possiamo fare a meno di reagire colpo su colpo alle loro cantilene, al loro mantra che ci indica una sola via d'uscita: la loro.Lasciare l'euro sarebbe una catastrofe, allontanarci dal rigore non ci porterebbe lontano,non rispettare i trattati ci isolerebbe e saremmo condannati alla miseria. Probabilmente è tutto vero, ma rivoltiamo l'ipotesi: rimanere nell'euro, rispettare i trattati, mantenere il rigore e aumentare i tagli dove ci porta? Abbiamo messo il pareggio di bilancio in costituzione e firmato il fiskal compact, ciò significa un rientro annuale dal debito di circa cento miliardi di euro, tra interessi e quota reale. Domanda semplice semplice, cento miliardi l'anno da trovare a tutti i costi da chi si prendono? Rimanendo fedeli a questa linea quale sarà il nostro futuro? Ma i professoroni evitano questa domanda e non danno risposte. C'è una bella trasmisssione alla radio con analisi delle notizie e commenti degli ascoltatori condotta da giornalisti quasi sempre seri e scrupolosi ma rigorosamente allineati al pensiero unico. In questi giorni ce n'è uno giovane e presuntuoso che da dieci secondi per le domande e si prende un quarto d'ora per le risposte che poi è un pistolotto indigesto e preconfezionato con i soliti ingredienti ed il solito tono perentorio: è così e basta. Per esempio ha motivo di lagnarsi per i pochi tagli alla spesa, e dai, le troppe tasse, e dai, e udite udite, autentica new entry tipica di chi si vuol far accogliere nel reame dei bocconiani "doc", il rimprovero al governo che non ha ancora chiesto l'aiuto del mes.
domenica 4 novembre 2012
Strappi
Il nostro caro e amato presidente insiste, la legge elettorale va cambiata perchè quella vigente non sarebbe adeguata a garantire i diritti di elettori ed eletti. A prima vista sembra una presa di posizione ineccepibile, ma, a mente fredda lascia molti dubbi. Con questa legge si sono fatte due elezioni e nessuno, a parte uno sparuto gruppo di referendari ha avuto un granchè da dire o si è dato da fare seriamente per cambiarla, solo qualche mugugno, poi colpo di scena, quello che sembrava il punto debole in assoluto la preferenza coatta e senza possibilità di scelta viene difeso a spada tratta dai democratici: Le preferenze costano troppo e favoriscono i ricchi, ripristinarle sarebbe un errore. Ci si concentra sul premio di maggioranza, valutando le diverse possibiltà che possono spuntare dalle urne ci si accorge che c'è il rischio di dare questo premio al partito di Grillo che ha molte possibiltà di vincere e di avere più voti degli altri. Ipotesi terribile da scongiurare a tutti i costi anche facendo delle correzioni in corsa, annullando il suddetto premio o alzandolo di quel tanto che non lo faccia scattare. Tutto questo modo di procedere, a scatti convenienze e colpi di mano viene chiamato democrazia.
P.S. Una militante 5stelle squittisce banalità in un format televisivo, il suo referente politico la redarguisce con i modi spicci che gli sono propri. Bene per la stragrande maggioranza dei media sta in quest'intervento il vero pericolo per la democrazia, non nel cercare di cambiare le regole elettorali a pochi mesi dal voto. Anche qui non sarebbe male obbligare i giornalisti in questione a rileggersi come condanna ed espiazione tutto quello che scrivono, senza alcuna pietà per le urla di disgusto e le invocazioni di aiuto.
P.S. Una militante 5stelle squittisce banalità in un format televisivo, il suo referente politico la redarguisce con i modi spicci che gli sono propri. Bene per la stragrande maggioranza dei media sta in quest'intervento il vero pericolo per la democrazia, non nel cercare di cambiare le regole elettorali a pochi mesi dal voto. Anche qui non sarebbe male obbligare i giornalisti in questione a rileggersi come condanna ed espiazione tutto quello che scrivono, senza alcuna pietà per le urla di disgusto e le invocazioni di aiuto.
sabato 3 novembre 2012
Registi
Il buon woody dice che bisognerebbe dare la galera e poi le fiamme dell'inferno all'inventore dei serramenti di alluminio anodizzato, ci associamo e allunghiamo la lista. I registi di opere liriche andrebbero condannati ad una pena supplementare ed atroce: la visione perpetua delle loro rappresentazioni. Bayreuth 2012 un regista al limiti di un narcisismo incontrollato e patologico mette in scena un Parsifal assurdo e coi personaggi principali ridotti a macchiette d'avanspettacolo, Il guerriero panzuto e pingue costretto in un vestitino da marinaretto, così ci ricordiamo che ha problemi con l'immagine della madre, scene anni 30 con bandiere e situazioni dell'epoca,personaggi inventati di sana pianta, il cattivo che ricorda Frank wrustel il protagonista di Rocki Horror Pictures show e poi una serie di comparse che rifanno il verso al Romero degli zombie. Ma Wagner non merita un pò più di rispetto?
venerdì 2 novembre 2012
Pericolo nell'urna
Al tempo della prima esplosione del fenomeno lega gli analisti, i sociologi ci dicevano che bisognava prendere atto che quei voti esprimevano un bisogno reale, un bisogno di territorialità, d'identità a lungo negata dai partiti tradizionali. Si capiva già dalla parlata, dai modi, che era gente da cui bisognava prendere le giuste distanze, allontanarli ove possibile dai centri di potere da cui presumibilente una volta preso possesso non si sarebbero più staccati, ma faceva comodo minimizzare, puntare sul folklore, sono brava gente si diceva a cui va data la giustà opportunità, emarginalizzarli può essere controproducente, parliamo, dialoghiamo e li renderemo utili alla democrazia. Sappiamo com'è finita. Bene, adesso abbiamo un fenomeno analogo anche se non legato nello specifico alla territorialità e all'identità etnica, ma i presupposti di malomore e di disaffezione verso un certo modo di fare politica sono simili, uguale il bacino elettorale trasverasale e interclassista, ove ce ne fossero ancora traccie. Ma non c'è un organo di stampa che dia loro scampo, attaccati ,sbeffeggiati, sono diventati il diavolo nell'urna. Dov'è finita tutta la vostra comprensione per un nuovo che deve essere verificato come dicevate per i coltivatori diretti dell'odio padano? Questi fanno paura perchè non sanno neanche loro dove vogliono arrivare, non hanno idee precise sul futuro ma lo vorrebbero ricostruire su basi nuove da inventare. Chi non è convinto di ciò che si sta facendo e non pensa che sia l'unica strada percorribile è pericoloso perchè mette in discussione la verità, che è una, indiscutibile. Ci avete messo in testa che non abbiamo alternative e quindi dobbiamo percorrere la strada che ci avete indicato e solo quella. Sotto a demolire il comico. Alcuni giornalisti raggiugono vette altissime di commozione e di paura solo a sentir parlare di dubbi sull'Europa e sui trattai in corso, vedi mai che ne abbiano fatto una questione personale?
giovedì 1 novembre 2012
Curlandia
Nel paese di Curlandia tutti più o meno stanno bene,riescono a mangiare, divertirsi, curarsi senza eccessivi problemi, inoltre lì li si produce un ottimo cioccolato fondente che viene gradito e consumato anche fuori dallo staterello. Un bel giorno il console primario annuncia che i cittadini consumano più di quello che producono, così non può andare avanti,bisogna cominciare a risparmiare e ridurre le spese, si comincia subito portando le feste per la vittoria da cinque a un giorno, si abbassano le indennità e per decreto immedato viene razionato lo zucchero da mettere nel caffè, naturalmente non basta e si cominciano a fare tagli sostanziosi sulla spesa pubblica. I conti sembrano migliorare, l'inflazione è bassa ma i cittadini cominciano a spendere meno e a consumare meno cioccolato dovendo sopperire di tasca propria ai servizi mancanti o ridotti, la produzione soffre per il calo della domanda e le industrie cominciano a licenziare, il Pil si abbassa e i conti tornano in alto mare. Altri tagli sempre più incisivi sulla vita della gente: pensioni, indennità, detrazioni ma non basta. Gl'imprenditori per sopperire al calo interno puntano sull'export ma devono contenere i costi e l'unico modo veloce per tornare competitivi è quello di abbassare i salari e aumentare le ore lavorative, diminuisce ancora la domanda interna ai minimi storici e si devono chiedere prestiti per sopperire alla mancanza di liquidità, se non si produce, non si consuma c'è anche un minore introito erariale e i conti non solo saltano ma non c'è più neanche la liquidità per pagare stipendi e pensioni dal momento che ci si è assunti l'onere e l'obbligo del pareggio di bilancio: mai più creare moneta a debito. Si devono dunque vendere, svendere, regalare i beni dello stato per creare questa liquidità, ma ciò può essere fatto una sola volta. Quando non c'è più niente da alienare, quando il debito è stato stabilizzato, cioè i creditori si sono ripresi il capitale e buona parte degl'interessi, viene dichiarato il default
mercoledì 31 ottobre 2012
Peckinpah
Rivedendo le scene finali del film wild bunch si comprende come nell'arte sia importante la contaminazione. Sam Peckinpah ha capito, siamo nel 1969, che il vecchio western è morto per sempre, non c'è più un rio bravo che divide i buoni dai cattivi, i suoi modelli sono adesso nel cinema italiano che ha fatto piazza pulita di ogni retorica e di ogni idealità. Il protagonista può anche essere buono, ma non ha nessuna sostegno ideologico o mito della frontiera da difendere o propagandare, è solo, cinico e spietato. E' innegabile quindi che il film si fonda nella mancanza assoluta di valori, uno dei protagonisti nel finale si fa scudo col corpo di una donna dalle pallottole che gli arrivavano addosso, inimmaginabile che una cosa del genere fatta da John Wayne...
martedì 30 ottobre 2012
La tonnara
Quando i tonni erano ancora abbondanti venivano pescati con una tecnica particolare che potremmo definire di sterminio scientifico. Venivano circondati dai pescherecci e privati dello spazio necessario per muoversi e scappare, poi venivano issati a forza sulle imbarcazioni e uccisi a bastonate. Lasciando da parte le similitudini truculente ( non è il caso ) il paragone con l'attuale situazione politica nostrana è impressionante. Ci sono i partiti storici che perdono voti e consensi ad ogni tornata elettorale, di contro avanza una forza che li spinge sempre di più ad ammassarsi verso le reti in spazi sempre più stretti. Se tutto va bene alle prossime elezioni il primo partito supererà di poco il 20%,poco, pochissimo per potere governare. Allora? Anche con alleanze improbabili e poco coese non c'è la maggioranza, ci sarà bisogno ancora una volta, l'ennesima, di un governissimo. Ma questo significherà anche la loro fine: a che servono i partiti se si fanno i governissimi uno dietro l'altro? A niente. E di questo gli elettori sono sempre più consapevoli, meno, molto meno i partiti tradizionali che non vedono o non vogliono vedere le fiamme provenienti dalla loro reggia issata su nei cieli e ben lontana dalle miserie terrene.
lunedì 29 ottobre 2012
Potere
C'è un losco figuro che per mantenere il suo potere e farsi costruire la sua reggia, decide di cedere la cognata a due delinquenti affinchè ne facciano quello vogliono. Le giuste proteste della moglie, per niente contenta di sacrificare così la sorella, lo riportano sulle sue decisioni, riscatterà la donna con l'oro della comunità sottratto ad un altro delinquente che a sua volta l'aveva preso con la forza del suo odio. Poi non contento architetterà un piano diabolico e complicatissimo per riprendersi il malloppo ma non volendo sporcarsi le mani direttamente, ha un nome ed un prestigio da difendere,delegherà un altro per questo lavoro sporco. Come sempre succede in questi casi però a tutto c'è un limite, ed alla fine ogni cosa andrà in rovina, prestigio e dimora reale compresi. Sembra un film di Brian De Palma, invece è Wagner così grande quando ci presenta questi farabutti e tanto mediocre e noioso quando ci vuole illustrare valori assoluti e perfetti. Anche non condividendo in toto l'opinione di Nietzsche, Parsifal non convince molto, presenza scenica troppo statica e ambizioni mistiche eccessive ne fanno un'opera assai indigesta e i personaggi poi,algidi e lontani,non sono proprio dei simpaticoni.Ma era l'ultima opera del maestro, e lui lo sapeva, forse il funerale del finale era il suo.
Siamo solo noi
Per gli osservatori esterni siamo un paese molto strano, di difficile interpetrazione, qualsiasi cosa succeda, qui è diversa che altrove. Prendiamo la nostra situazione politica che tiene in ansia tutto il mondo che conta, cioè quello della grande finanza, dopo vari tentativi sembrava che finalmente ci si vedesse più chiaro e stava decollando con gran rombo di motori il nuovo governo con annessa agenda. Rinasce il grande Centro e con esso l'appoggio e la nascita del dopo che però incorpora il prima, un gran bel lavoro fatto di trattative, d'incontri,e tutto con le urne ben lontane nel tempo, così tanto per non farsi trovare impreparati. Ma siccome siamo noi e non altri cosa succede? Che a rimettere tutto in discussione ci pensa un miliardario sulla via dell'ospizio capace da solo con il suo ritorno in campo a ricompattare forze che erano destinate a restare divise (e a perdere). Mai un ricco si era messo di traverso contro i piani di altri ricchi ma può succedere anche questo.
domenica 28 ottobre 2012
Bollini spesa
Tutti noi ci troviamo almeno una volta alla settimana dentro quei luoghi di perdizione e di piacere che sono diventati i centri commerciali, con le loro luci e la musica soave di mille sirene che c'invitano a spendere, possibilmente e preferibilmente per cose che non ci servono e che butteremo in gran quantità nel cassonetto del rusco. Vi si possono trovare limoni argentini e pomodori cinesi, arance del Magreb e pane rumeno,roba preziosa e introvabile da noi, ma la cosa più affascinante è l'esercito di casalinghe, pensionati che vanno alla caccia dei buoni spesa, dei bollini, delle promozioni con lo sconto. E' inutile spiegargli che la loro è una battaglia persa in partenza perchè non c'è proporzione tra la loro forza e quella della macchina del marketing che li cataloga e li seleziona e poi decide cosa fargli comperare o meno con una scientificità e una precisione che non riescono a immaginare. E' una tipica guerra asimmetrica in cui tutta la potenza, la conoscenza e la forza del denaro è da una parte sola, dall'altra c'è solo l'ubbidienza e la finta libertà di scegliere secondo le proprie esigenze e le proprie necessità. Non è così perchè dal momento che entriamo siamo solo delle macchine che producono spesa e comperano alla rifusa, senza nessun criterio oggettivo o che vada contro i loro interessi. Decalogo del buon cliente: Compera più roba di quella che ti serve (sopratutto se ci sono degli sconti); Compera la più dannosa per la salute e la più scadente per per qualità,scegli solo i grandi marchi,non preferire mai la roba fesca ai surgelati che restano il must per il cliente moderno perchè sono pratici e quasi cotti: basta solo scaldarli. Una tessera magnetica fa conoscere tutti i nostri spostamenti tra gli scaffali, le nostre preferenze. le nostre debolezze, quando entriamo, quando usciamo, cosa spendiamo, una vera scannerizzazione totale che non ci lascia via di scampo, siamo totalmente nelle loro mani. Come possiamo competere con studi di settore, analisi merceologiche e teorie di marketing portate avanti da professoroni universitari? Una vecchina guarda con avidità le pentole in offerta coi punti: qualità scadente e ticket da versare che alla fine risulta più alto del valore della merce. Non mi sembra giusto intromettermi tra lei ed la sua cieca fiducia nel dio della spesa.
sabato 27 ottobre 2012
Liberal in salsa rosa
Su tutti i portali dei maggiori giornali è riportata la notizia del NoMontiDay svoltosi a Roma con una discreta partecipazione di folla. Solo uno lo ignora completamente, via, non indovinate proprio qual'è? E' il giornale per cui Monti è tutto e senza di lui siamo niente. Ancora no? E' il più liberal che ci sia.
giovedì 25 ottobre 2012
Pillole
E' da anno che veniamo bombardati con la crisi del debito. Leggi, salassi, decurtazioni, miseria, tutto è stato legittimato in nome della riduzione del debito. Bene adesso i numeri dicono che è aumentato: Siamo al 126%.
Unanimità
E' un'ossessione, basta dovete finirla di vedere complotti e complicità dovunque e ovunque, non è possibile continuare a vedere un filo unico in tutto quello che succede, dare sempre una spiegazione di comodo al vostro modo di vedere le cose. Questo è quello che dicono, e in molti casi hanno ragione, allora cerchiamo di togliere tutte le nostre infrastrutture ideologiche, di decostruirci cartesianamente da tutte le nostre certezze e coltivare i fatti nelle loro essenzialità. Trovo i soliti giornali del 25 ott. con una foto minacciosa e lombrosianamente inquietante,è sempre la STESSA foto, una sola, sguardo cattivo e assente tipico delle foto segnaletiche, chi è? E' la segretaria del capo della futura opposizione, inchiodata nella stessa ora e nella stessa posa da quasi tutti i media per fatti del 2009. Domande: Chi ha passato quell'unica foto? Chi ha deciso di pubblicarla? E' la stampa bellezza. Ma i giornali non dovrebbero essere diversi l'uno dall'altro? Qui il dubbio, forte e terribile, è che ci sia un'unica redazione, un'unico giornale con intestazioni diverse. Ormai è palese il tentativo o l'ordine di dare " continuità " alle politiche in atto anche dopo le prossime elezioni CHIUNQUE VINCA come ha ribadito il nostro caro e vetusto presidente, chiaro che la cosa è più facile se si può ammorbidire o cambiare il capo della suddetta opposizione con personaggi graditi e non ostili.
Caro presidente, è nelle sue prerogative indirizzare la composizione e le linee guida del fututo governo?
Piano piano stiamo scivolando, dolcemente e senza scosse alla democrazia gestita, limitata nelle sue prerogative essenziali: si vota e il partito che vince governa secondo i suoi programmi e le sue idee.
martedì 23 ottobre 2012
Zitto e lavora
Altra uscita spericolata ma non ingenua e casuale come si potrebbe pensare. Queste continue stilettate o fesserie profuse in abbondanza dai nostri politici hanno uno scopo ben preciso, cioè quello di segnare il campo, dare un segnale duro da una parte e rassicurante dall'altra, c'è chi deve sentire il pugno e chi la carezza. Dire che i giovani devono accettare quasiasi lavoro cosa vuol dire? Principalmente che devono scordarsi i diritti, le gratificazioni, la giusta remunerazione, tutte cose vecchie che non ci possiamo più permettere, prendano quello che trovano, se lo trovano e stiano zitti sennò i mercati si spaventano e sale lo spread, il lavoro secondo questa nuova (o vecchia) filosofia non è un diritto ma un'elargizione benevola di persone buone che in cambio pretendono però la sottomissione assoluta alle priorità aziendali. ma poi c'è anche la rassicurazione per l'altro campo, se togliamo dalla testa di questa marmaglia l'idea di fare attività graticanti abbiamo tutto per noi, loro facciano gli scopini o lavorino ai call center ma i nostri figli continueranno a fare gli avvocati e i notai proseguendo la nostra attività. Il grande miracolo di paese distrutto dalla guerra che in pochissimi anni arriva a diventare una delle nazioni più ricche del pianeta lo dobbiamo anche e sopratutto ad un mobilità sociale profonda e inarrestabile che cambiò per un certo periodo le regole del potere. Enrico Mattei, uno delle figure più grandi di quel periodo era figlio di un carabiniere umile e di gran dignità, non aveva parenti politici nè aggangi col mondo della finanza eppure ebbe la possibilità di portare avanti i suoi sogni e di non accontentarsi del primo lavoro.
lunedì 22 ottobre 2012
Posti di lavoro
Il repubblichino spara la notizia che l'industria del falso brucia centomila posti di lavoro, dove e quando non è specificato, ma la domanda viene spontanea ma questi centomila a chi venderebbero i loro prodotti? Perchè è evidente che sono due target diversi e la casalinga che compra la borsa taroccata a prezzo stracciato non entrerà mai in un negozio a comperarla a prezzo di marchio. Ma tirar fuori i posti di lavoro è diventata un'abitudine, si spendono soldi per aerei costosissimi? Ma ci sono in ballo diecimila stipendi, non è vero ma fa comodo scriverlo, si costruiscono case su case consumando il territorio? Ma non si può bloccare l'edilizia per una questione di principio, siamo realisti. Si uccide un'intera città con gas e scarti di produzione mortali? Ma lasciare a spasso tutta quella gente sarebbe peggio, o no?Poi però nel silenzio si consuma il massacro dove ce ne sarebbe più bisogno e si tagliano servizi,scuole, insegnanti, sanità. Lì non c'è mai nessuno che tira fuori la priorità del lavoro, anzi con un disprezzo totale ed assoluto vengono definiti tagli utili e urgenti: ce lo chiede l'Europa.
domenica 21 ottobre 2012
Snellimento
In questo grande sfascio etico ed economico emergono delle costanti che è utile mettere in rilievo. Si ruba dappertutto e con tutti i mezzi, sembra che un esercito di pirana affamati stia divorando tutto quello che trova a portata di denti, l'utima è di un presidente di un ente emerito che si occupa o si doveva occupare di categorie protette che ha fatto sparire il bottino. Sorprende la faciltà del meccanismo: si ricevono i fondi e da lì in poi il gestore non deve rendere conto a nessuno, anni e anni d'indottrinamento contro le burocrazie, i regolamenti , le regole, i controlli, hanno portato ad una totale arbitrarietà per non parlare di abuso sulle competenze e sui fondi attribuiti, si può fare tutto senza che nessuno sia autorizzato a vedeci chiaro, si chiama deregulation, cioè losmantellamento totale di ogni norma, ogni vincolo che possa creare disturbo o intralcio all'attività economica e al movimento dei capitali. Alcune settimane fa ci si è accorti che i soldi degli Sms devoluti dai cittadini per le zone terremotate dell'Emila non erano ancora arrivati a destinazione. Unanime spiegazione dei media e della politica: Colpa delle nuove regole e degl'intralci creati dalle norme sui controlli ripristinate dopo le ruberie della protezione civile. Si ruba, si fa man bassa, si fanno delle regole e poi si dice che però così non va, si blocca tutto. Traduzione: O ci lasciate le mani libere o non facciamo niente. Chiaro no?
sabato 20 ottobre 2012
Il governo virtuoso
Nascosta in un riquadro ben all'interno delle pagine una notiziola insignificante e innocua. L'Inail, l'ente per gl'infortuni sul lavoro aprirà un portale su internet dal costo di 25 ml di euro. Ammesso che quei soldi ci vogliano tutti fino all'ultimo centesimo, come si giustifica il rimborso di 1900 euro per incidente mortale sul luogo di lavoro? I soldi o ci sono o non ci sono per niente e per nessuno. Sarebbe ora di finirla con ministri piangenti che dichiarano fra le lacrime che purtroppo non ce n'è più e poi sperperano o sono prodighi fino all'inverosimile per progetti d'immagine. Con un solo pezzo d'ala dei costruendi F35 si costruirebbero 2 o 3 asili nido o scuole, no, i soldi non ci sono ci dicono con finta amarezza, ah, sa come vorremmo anche noi, ma non si può. C'E' UNA COLOSSALE REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO DAL LAVORO E DAL WELFARE VERSO LA FINANZA E LA SPECULAZIONE, grazie al governo "sobrio" che ci sta riportando in Europa. Il professore non capisce le critiche, ma non avete visto che lo spread è sceso? Ecco Un politico che ritiene lo spread l'indicatore unico ed assoluto del benessere di un paese, forse dovrebbe fare un ripassino sui suoi compiti.
venerdì 19 ottobre 2012
Dibattito
Più o meno funziona così. Si discute di Ue e di novità normative, funzioni del Mes e sviluppi sulla sovranità. Prende la parola l'esperto, che di solito è anche un politico e illustra tutte le magnificenze dei provvedimenti in esame, fa la storia dei processi attuativi e ne loda le cause, gli effetti e la necessità di attuarli subito. Poi si da la parola all'"economista" di turno che attacca il politico,si, è tutto vero e giusto quello che dite ma non basta perchè bisogna fare di più. Il moderatore con finta neutralità chiede cosa bisognerebbe fare di più e via con la tiritera delle economie ingessate, dei capitali immobilizzati, dei vincoli statuari e delle timidezze dei governi a smantellare quel che resta del vecchio welfare. Il politico dice che si sta facendo il possibile per accelerare questi processi ma il vero nodo, il vero ostacolo sulla via della salvezza sono i lunghi percorsi che le norme devono percorrere per arrivare a destinazione, quindi uno "snellimento" di questi è la via principale da seguire. Traduzione: Sono i parlamenti e quel che resta della politica a creare i maggiori problemi. Quindi tutti e tre convengono che non bisogna più perdere tempo nell'attuare i programmi europei e i trattati in corso. Questo è quello che succede in TUTTI i dibattiti, in tutte le trasmissioni sia alla radio che in televisione e adesso anche nel web con i portali dei maggiori giornali omologati al pensiero unico. Chiunque osi semplicemente mettere qualche dubbio viene subito cacciato, ma se io ho fatto un'indigestione di pizza perchè all'inizio mi piaceva e mi dicevano anche che faceva bene, come potete curarmi e disintossicarmi facendomene mangiare di più? Sempre di più? Zitto e mangia, che dopo starai meglio.
giovedì 18 ottobre 2012
domenica 14 ottobre 2012
Dizionario minimo: Senso e tempo
Molti prima o poi si pongono la classica domanda: ma qual'è il senso di tutto quello che sto vivendo, del mondo e delle persone che mi stanno attorno, domanda molto recente perchè fino a qualche anno fa era facile rispondere: nascere, vivere, morire. L'individuo non aveva molte pretese e sicuramente non aveva bisogno di un senso per trovare delle motivazioni, c'era chi decideva, c'era una necessità universale in tutte le cose e a noi non restava che far finta di essere liberi. Poi qualcuno ha tagliato i fili del destino e ci ha gettato nel vuoto, ci ha condannato in un presente , un futuro e cosa ancora più terribile, un passato, abbiamo in mano le possibilità di esssere e di fare, di vincere o di perdere, nessuno deciderà più per noi, siamo tutto ciò che possiamo. Una frase celebra di S. Agostino dice più o meno: Se me lo chiedo so che cosa è il tempo, ma se devo spiegarlo non lo so più, a lui si deve la prima consapevolezza che la salvezza o la condanna di ogni individuo è anche dentro di lui, nel suo essere più profondo.Ecco, ci siamo arrivati, il tempo non è altro che una nostra invenzione che ci costringe a pensarci sempre in movimento, in divenire, nel progetto continuo che può( ed è) diventato una gabbia sempre più stretta dove facciamo fatica a muoverci. La sera mi ritrovo su quella scatola dei nostri sogni che è you tube: Il trovatore, opera intera 2h e 50, il crepuscolo 4h e 30. teatro, Re lear 3h e passa,Otello idem, conferenze e lezioni ore ed ore, ma dove si troverà mai il tempo necessario? Non c'è, è impossibile, forse questa è la migliore risposta a S. Agostino, il tempo può essere definito solo dai nostri limiti, non è dove andiamo ma dove non potremmo mai arrivare.
Dizionario minimo: Crescita
Fino a non molti anni fa c'era una certa convergenza sull'uso del termine "crescita". lo si intendeva come processo generale della società verso un miglioramento delle condizioni di vita di tutti i cittadini, nessuno escluso, più diritti, più tutele, più benessere, questo era il concetto di crescita che tutti noi avevamo in mente e che di riflesso, con tutti i limiti del caso, ci veniva proposto. Nessuno si sarebbe sognato di contrapporre la crescita economica alla qualità della vita nei termini brutalmente attuali dei professoroni di Chicago: o l'una o l'altra, non si può pretendere di avere maggiore espansione con più benessere, sono cose che ci dobbiamo scordare, prepariamoci a lavorare di più e peggio e a guadagnare meno, avere meno diritti e meno sicurezze. C'è una traslazione da un concetto generale a uno particolare, l'economia, da cui dipende tutto, non c'è più un nesso, una causalità che fa derivare l'uno dall'altro ma si scopre come legge di necessità trascendente, quella che all'inizio del secolo scorso veniva riconosciuta nelle verità scientifiche, assolute e inarrestabili, portatrici di progresso e felicità per tutti. La felicità è stata messa da parte, il progresso non è più così sicuro ma la necessità è stata trasferita nel campo dei numeri, dei bilanci: Lo chiedono i mercati, cosa c'è di più metafisico, di più lontano dalla nostra comprensione terrena, limitata e inadeguata rispetto alla complessità di questi fenomeni, si direbbe pura ontologia dell'essere? Di sicuro c'è che la loro "crescita" corrisponde alla nostra miseria.
Modello Giuditta
Care amiche che mi seguite con tanto affetto,vi devo una precisazione e cioè che al posto delle ortiche fresche, non facili da trovare si può sopperire con le erbe mediche o l'avena e la vostra tisana depurante è pronta. Oggi non mi sento un granchè, mi sono alzata dal letto già con mille pensieri , Luca ancora una volta non si fa sentire e io non voglio chiamarlo, deve capire che faccio sul serio. Vorrei che fosse più presente nella mia vita, si accorgesse di ciò che non va nel suo atteggiamento, mi rendo conto giorno dopo giorno che è difficile farglielo capire, ma io ho molta pazienza e aspetto, prima o poi si deciderà a cambiare. Fra poco uscirò con Eleo, con lei mi diverto un casino e spero che mi passi tutto il magone. Ciao, vi terrò informate.
sabato 13 ottobre 2012
Dizionario minimo: Populismo
Nella narrazione odierna populismo è inteso come linguaggio o messaggio politico sguaiato, fuori dalle regole che prevede soluzioni facili e di alto gradimento popolare. Siccome è assodato che le parole non servono solo a nominare le cose ma a crearle, ecco che diventa importante capire, entrare nella struttura delle parole. Allora rivoltiamo il discorso, vediamo che cosa non dovrebbe essere; non dovrebbe usare toni retorici, non dovrebbe lodare condizioni inesistenti o improponibili, non dovrebbe favorire le ambiguità o i doppi significati,dovrebbe essere chiaro ed incisivo nelle proposte e nei metodi,non dovrebbe avere finalità medico -didattiche, cioè niente propositi curativi o educativi, potremmo andare avanti ma ci fermiamo qui perchè improvvisamente qualcosa non torna, un dubbio, un'inquietudine s'insinua nella mente, di cosa e di chi stiamo parlando? Ma non è questa la musica che sentiamo da parecchi mesi? Non urlano, al massimo sussurrano, ma la sostanza non cambia. Ci dicono con voce melliflua che c'è la ripresa dietro l'angolo, non è vero e lo sanno, allora, non ci stanno proponendo una narrazione di comodo,popolare e di sicuro effetto sul grande pubblico? Lo facciamo per il bene del paese, cioè ammettono di mentire, ammettono che le cure non sono le più adeguate, ma ci dicono che tutto ha una finalità che non possiamo ignorare. Pura trascendenza o vuoto retorico che dir si voglia, come vogliamo chiamare tutto questo?
giovedì 11 ottobre 2012
Equitaglia
Tanto tuonò che piovve. Dopo aver effettuato tagli devastanti su tutti i bisogni essenziali, la carne viva di una società e averci detto che servivano a scongiurare un aumento dell'IVA, ecco che l'aumento è servito, con perfetta ipocrisia liberista si toglie ai più per dare ai pochi, infatti l'aumento democratico, cioè uguale per tutti, finisce per incidere di più ovviamente per chi ha poco o nulla. Se io ho un reddito alto cosa mi frega se il pane aumenta di 10 centesimi ed il latte di 30? Niente, assolutamente niente, ma per me che guadagno poco quell'aumento è micidiale e mi abbassa ancora di più il livello di sussistenza, mi avvicina di un altro gradino alla povertà. Si tagliano due punti d'Irpef per le prime due classi di reddito, ma attenzione: la prima, quella fino a 15000 Euro è piena di finti poveri, cioè di tutta quella accozzaglia di furbi, quasi tutti commercianti artigiani, professionisti che non pagano quanto dovuto di tasse, bene questa gentaglia usufruisce di tutti i servizi sociali a costo zero e adesso anche di una riduzione d'imposte, poi c'è la classe fino ai 28000 Euro, la più numerosa che si vedrà succhiato tutto il risparmio con l'aumento l'Iva e con il taglio alle detrazioni, tutti i dati concordano anche quelli filogovernativi, nel segnalare una grossa perdita netta del suo potere d'acquisto. Fra tante voci critiche da segnalare l'ottimismo e la fiducia nei provvedimenti da parte di... ma non indovinate? Il segretario della CISL baffetto candido.
Ultimora: Dopo un passaggio fugace nelle edizioni dell' 11 ott. la notizia della manovra è completamente sparita dai giornali. La cosa non è scandalosa, peggio, è molto inquietante.
Ultimora: Dopo un passaggio fugace nelle edizioni dell' 11 ott. la notizia della manovra è completamente sparita dai giornali. La cosa non è scandalosa, peggio, è molto inquietante.
mercoledì 10 ottobre 2012
martedì 9 ottobre 2012
Previdenza integrativa
Il ministro ha detto che la riforma non si tocca,è ha ragione: è il santo Graal di questo governo, valore reale quasi zero ma ideologico altissimo, insieme alle liberalizzazioni e alla deregulation rappresenta il vertice del programma, la summa del liberismo, cedere lì sarebbe come dire che sono tornati i comunisti. Allora, che cos'è lInps? E' un istituto che raccoglie le trattenute di tutti i lavoratori, quindi non c'entra NIENTE col bilancio dello stato perchè autosufficiente tra erogazioni ed entrate,in attivo di decine di miliardi l'anno fino al 2011 poi il buco provocato dall'accorpamento di mutue in dissesto o che ricevono più di quello che danno: in primis gli autonomi i manager e i coltivatori diretti. Nonstante ciò grazie ai contributi dei lavoratori dipendenti la cassa regge.Dicono che non ci sono soldi per sistemare tutti i lavoratori rimasti fuori dalle regole, bugia grossa come una casa ed anche iniqua: con quali criteri sono stati scelti i "salvati"? Non si può scegliere tra due situazioni uguali dicendo che una è più uguale dell'altra. ma questa è diventata la regola: c'è la norma ma non riguarda tutti, mai visto in nessuna democrazia. Fanno una legge sui lavori usuranti, la limano la tagliano ma non ancora contenti dicono che ne possono usufruire solo una parte degli aventi diritto, gli altri, quelli che rimangono fuori si arrangino. Chi ha scelto? con quali criteri? Dicono che i soldi risparmiati con la riforma delle pensioni andranno a ridurre il debito dello stato. Non ricorda quei padri che rubano dal salvadenaio dei propri bimbi? Sono soldi dei lavoratori versati in una cassa apposita ed autonoma, con quale giustificazione normativa vengono distolti dal loro scopo statutario? Queste domande normalissime e banali non vengono MAI poste dai giornali.
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