martedì 31 luglio 2012

Pillole

I titoli di Repubblica, Corriere, Il Fatto, l'Unità, la Stampa del 31 luglio edizione online, inneggiano all'uscita dal tunnel e alle ennesime profezie di "io l'avevevo detto prima". Sembrano fotocopie.

domenica 29 luglio 2012

L'ornitorinco

L'ornitorinco è uno strano animale che vive in Australia, è un mammifero ma depone le uova ed invece del muso ha un becco simille all'anatra, per anni ha diviso naturalisti, evuluzionisti, creazionisti e quant'altro. La domanda semplice ma chiara era ma da dove è venuto fuori questo sgorbio della natura che ci mette tutti in difficoltà nel classificarlo  nel grande disegno finalistico? La stessa cosa sta avvenendo con un soggetto un pò più grosso chiamato Cina. E' il paese col turbo capitalismo più sfrenato ma è retto dal partito comunista. Già questo demolisce la prima regola di una buona economia liberista: la libertà assoluta delle forze economiche in campo. qui di libertà economica ce n'è a iosa ma sempre viglilata e controllata dall'alto, è lo stato che si fa carico del progetto. In parole poverissime anche se i bambini giocano rumorosamente in cortile è il papà che che li controlla dalla finestra. A onor del vero il binomio economia liberista-democrazia salta anche in tutto il sud est asiatico, le famose tigri d'oriente, quasi tutte rette da regimi militari o dittatoriali che di democratico hanno ben poco. Allora risalta con evidenza che la Cina è il nostro futuro: sfrenata libertà economica e implacabile controllo sociale.

giovedì 26 luglio 2012

Pericolo nel centro

Passando ho notato la nascita di un nuovo centro culturale per immigrati. Ecco il vero pericolo per tutti noi, adesso si che c'invadono e mettono in pericolo i nostri costumi e le nostre tradizioni, questa in sintesi è la lettura che ci viene offerta del fenomeno, sempre con un occhio di riguardo per le nostre paure, ingigantite ad arte da chi vuole mantenere uno status quo immobile. Poi li guardi e noti una differenza sostanziale con l'immagine stereotipata dei media. I frequentatori sono tutti giovani, con lo sguardo fiero e la dignità di chi sa di fare la cosa giusta, sono diversissimi dai loro coetanei che bivaccano con i Jeans di marca, le nike ai piedi e vanno avanti e indietro per le piazze più malfamate della città. Non hanno paura di niente, non hanno più regole perchè quelle che conoscevano qui non servono. Qui non c'è nessuno che li possa far vergognare perchè i vecchi, le famiglie il tessuto di amicizie non cè più, c'è solo la strada con le sue leggi. E' così sbagliato, è così pericoloso come ci vogliono far credere che qualcuno che li conosce possa imporre loro delle regole? Li possa far vergognare facendogli capire che cosa sono diventati, cioè dei reietti della società buoni solo a riempire le galere? Chi altri può svolgere questo compito? Se c'è si faccia avanti.

martedì 24 luglio 2012

Notizie

La qualità dell'informazione italiana, in che modo ci stanno illustrando i fatti? Male, ma veniamo al dettaglio. Abbiamo le colonne del Montismo: Corriere, Repubblica, la stampa con qualche distinguo. Il Corriere per tradizione è stato sempre favorevole al governo in carica ma con un certo distacco signorile e opinioni articolate. Oggi non c'è più ne l'uno ne l'altra e sembra che tutto debba iniziare e finire col professore, il resto non va neanche preso in considerazione. La linea economica è rimasta uguale,cioè un liberismo autarchico ma sincero da almeno trent'anni,  i freschi Giavazzi, Alesina e DeBortoli non fanno rimpiangere il vecchio pastone di Panebianco, sempre attivo però come editorialista d'appoggio. Per la Stampa potrebbe valere lo stesso discorso con l'aggiunta della nota aziendale, ma in alcuni casi incredibilmente risulta meno sdraiato del Corrierone e con una qualità di scrittura migliore. E veniamo a Repubblica che dopo anni di onesta contrapposizione al governo in carica si ritrova nell'inedita veste di referente principale,portavoce ufficiale della linea del palazzo. Una cosa simile non si verificava dai tempi di De Mita! Ma si aggiunga anche una  linea economica ultraliberista ed il giornale appare irriconoscibile.All'interno però non mancano opinioni diverse: Paul Krugman, Luciano Gallino,Barbara Spinelli, Fitoussi ma l'impostazione principale è quella dettata dal bocconiano Tito Boeri, dal vicedirettore Giannini e dal grande vecchio che dopo anni di onesto Keynesianesimo ha avuto una folgorazione sulla via di Chicago, meno tasse e meno stato, questo è quello che serve e basta per andare avanti, nient'altro.Il  caso  più spinoso è però rappresentato dal Fatto quotidiano. La caduto di re Priapo è stata una perdita irreparabile da cui il giornale non si è più riavuto e non bastano più i pur sempre ottimi articoli di Padellaro, Colombo e Travaglio a celare l'imbarazzante evidenza e invadenza, anche qui, ma guarda caso,dei "Chicago Boys". Ma qualcuno ci può spiegare perchè in pochissimo tempo sono arrivati dappertutto? Ah, voi dite che li avevano già lì pronti ad entrare in azione? No, questo è complottismo e non possiamo considerarlo. Per capire la filosofia di questa gente basta osservare i titoli, quasi una fotocopia l'uno dell'altro: Con lo Spread saldamente sopra i cinquecento punti mettono in evidenza che è in calo. Ma non era questa la quota pericolo oltre la quale c'è solo il baratro? E' in calo rispetto a ieri di qualche punto, ma la vera notizia,non data, è che ancora pochi giorni cosi è sarà la fine. Come diceva il Conte Zio di manzoniana memoria, sopire e troncare, il resto viene da sè. L'Unità e il Manifesto spiegano con ottimi articoli i meccanismi dell'imbroglio in cui ci hanno cacciato ma si guardano bene dall'assumersene le conseguenze e cioè l'uscita immediata dall'euro. Si difendono dicendo che il lettori, vera massa di scimuniti, secondo loro,non sarebbero pronti ad una tale ipotesi.

Non abbiamo scelta

Che bello sarebbe svegliarsi una mattina e trovare sui giornali analisi serie ed approfondite sul nostro sistema produttivo, sui modi per rinnovarlo, rilanciarlo magari creando settori nuovi, tecnologicamente avanzati a impatto ambientale zero, un nuovo posizionamento nei mercati globali. Insomma quella marcia in più che permetterebbe al nostro paese di crearsi  un futuro migliore. Niente di tutto questo, anzi è venuta fuori una storia che nessuno si è preso la briga di smentire, quasi che non fosse di nessuna importanza. Un alto funzionario dello stato ha ricordato che alla fine degli anni 80 Khol e la gemania premessero sul nostro governo per un programma neanche tanto occulto di deindustrializzazione, il funzionario, grazie ad un ministro meno occhialuto tentò per qualche mese di ribaltare questo tentativo, poi le ire del cancelliere fecero fare dietrofront a tutto il nostro governo e d'allora il processo di deindustrializzazione non si è mai fermato, anzi negli ultimi è proceduto a tappe forzate con il condimento di tagli, cessioni, dismissioni. Tutti i paesi avanzati difendono con le unghie e con i denti le loro posizioni, noi no, ci si dice dobbiamo guardare con un'ottica europea, che dobbiamo coordinarci con le economie degli altri patners, che non possiamo fare di testa nostra ma ci dobbiamo affidare alle strategie comunitarie. Quali di grazia? Scordiamoci gli aiuti di stato, vietati, scordiamoci manovre sui cambi, vietate, scordiamoci differenziali sui tassi sopportabili, vietati e affidiamoci in toto all'Europa, che lì sanno cosa fare per venirci incontro.La cronaca ci permette di evidenziare(purtroppo) quando detto sopra. Con lo spread schizzato nuovamente a livelli insostenibile cosa fa il nostro timoniere? Tratta, ricompatta, cerca d'incunearsi tra le debolezzedei paesi guida,parla con le economie del sud in vista di un fronte comune? Non ci pensa neanche, il vertice lo fanno solo Francia e Spagna, noi perdiamo un'altra occasione storica di riconsiderare la nostra collocazione e stringiamo un patto di ferro con la Merkel. Questa volta ci accontentiamo del ferro invece dell'acciaio ma presumibilmente abbiamo sbagliato ancora, per l'ennesima volta, l' alleato

lunedì 23 luglio 2012

Fiscal compact: la sovranità dal popolo all’Europa – Alberto Lucarelli - Il Fatto Quotidiano

Fiscal compact: la sovranità dal popolo all’Europa – Alberto Lucarelli - Il Fatto Quotidiano

Al voto, al voto!

Domenica nel suo lungo sermone il gran vecchio del giornalismo italiano ha dato il suo assenso,ebbene si vada al voto prima dell'anno. Tardivo esame di democrazia? Non proprio per chi fino a pochi giorni fa diceva che le elezioni avrebbero dato il colpo di grazia alla credibilità del paese, ma come lo spread vola e voi pensate a votare? Ma non vi vergognate un pò? Cosa è cambiato? Probabilmente due fattori hanno influito: il malato, l'euro che sta dando gli ultimi strattoni preagonici ed il quadro politico nostrano che s'ingarbuglia sempre di più. Tutti hanno capito che per la moneta unica è finita, kaput, e quindi bisogna far finta che la nave proceda mentre l'equipaggio prepara le scialuppe e si prepara ad abbandonarla al suo destino,infatti il nostro gran vecchio si affretta a ribadire che non ci sono segni di panico e tutto viene gestito nel migliore dei modi e quando qualcuno ci fa notare che non c'è panico c'è da spaventarsi e bisogna essere essere pronti a qualsiasi evenienza. Se si  vota presto c'è la possibiltà di gestire questa fase con le persone giuste. Poi con un ritorno di lucidità deve aver capito che più passa il tempo meno possibilità ha questa maggioranza di esserlo anche nel prossimo parlamento e chi altri può ricandidare il nostro professore? I partiti dal canto loro vedrebbero risolti molti problemi,per non chiamarli incubi: primarie, programmi, alleanze, così invece tutto si azzera, avanti coi carri e salviamo l'Italia. Programma abbastanza striminzito ma rassicurante.

Madame Bovary

Leggendo i libri si trovano più cose di quelle che uno cerca, nel nostro caso ci si può imbattere nella libra di carne pretesa dal mercante di Venezia alle cambiali firmate da Mme Bovary. Se il simpatico finanziere rappresenta l'economia nella sua forma primordiale, fatta cioè di scelte razionali ma anche di istinti primitivi e irrazionali come rancore e vendetta, l'altrettanto simpatica signora incarna la vittima sacrificale delle leggi dell'economia, ferree ma (a modo loro) imparziali. Insoddisfatta da una vita che giudica al di sotto delle sue aspettative, firma ad uno strozzino una cambiale dopo senza minimamente rendersi conto del rischio e delle conseguenze. Lo strozzino sembra che non sia interessato a riavere il suo capitale e anzi l'incoraggia nella sua vita dispendiosa, ma  un giorno  le chiede il rimborso immediato e naturalmente non avendo niente di liquido da recuperare le sequestra tutti i beni: casa, mobili e posizione sociale. La globalizzazione ha significato che un'ingente massa di denaro ha invaso le economie periferiche,creando all'inizio senso di euforia e benessere. Ma poi questi capitali passano all'incasso ed è la fine. Non avete soldi da restituirci? dateci i vostri beni materiali, industrie,servizi, immobili e mettete nelle nostre mani il vostro futuro. E' uno schema rozzo e semplificato ma forse riesce a dare l'idea di quello che è successo. Quando i capitali si sono liberati di ogni vincolo e di ogni regola è logico che sono andati ad allocarsi dove avrebbero potuto guadagnarci di più: nelle economie periferiche, e li come vermi malefici si sono incistati fino a fare scoppiare il bubbone. Nei mercati, oltre gli algoritmi e i computer agiscono forze irrazionali pronte a distruggere l'albero per un pò di legna.

domenica 22 luglio 2012

Osvaldo Soriano.( Quasi)

In una torrida estate del 1950 la nostra nazionale di calcio s'imbarcò per il Brasile e arrivò a destinazione parecchie settimane dopo. Doveva difendere il titolo mondiale del 1938, ultima data prima della macelleria e naturalmente ( per come vanno le cose italiche ) decise di andarci in nave da crociera, l'aereo no perchè ricordava fresche tragedie. A quel che raccontano i giornalisti presenti  i primi giorni trascorsero facendo finta di niente e cercando di allenarsi sul ponte centrale con grande scrupolo e professionalità, poi la legge del mare ebbe il sopravvento,come forse solo Conrad avrebbe narrato.I nostri ragazzotti , dopo pochi giorni, persi tutti i palloni in mare, decisero di farsi una vera crociera, Se ne stavano tutto il giorno in sdraio, per non appesantire i muscoli dicevano loro e la sera, freschi e riposati andavano a ispezionare la nave da cima a fondo alla ricerca di qualsiasicosa che avesse una parvenza femminile.Sbarcarono e furono rispediti a casa subito. Tornarono in aereo. E' saltata fuori pochi mesi fa una bufala che però accende la fantasia, una bufala artistica. Bene, con tanto d'immagini d'epoca si afferma che prima del 50 c'erano stati i campionati mondiali nel 42 nientemeno che in Patagonia, con inni, squadre e coppa, l'unica cosa strana è che non si sa chi abbia vinto

No sale's

E così è arrivata sentenza della corte costituzionale che dice che i referendum vanno rispettati nelle loro conseguenze legislative e non aggirati. Bene, cade quindi l'obbligo di cessione dei servizi pubblici ai soggetti privati a prescindere dalla gestione e della qualità dei servizi offerti dal pubblico. In nome di una campagna mediatica massiccia e di un bombardamento ideologico senza precedenti era passata la tesi, molto articolata, pubblico brutto, privato bello, a prescindere. Curioso che i bravi gionalisti abbiano tentato in un primo momento di far passare la tesi che veniva bloccata solo la cessione dei sevizi idrici, peraltro esclusi dal decreto incriminato, vedi articolo dell'Unità del 21 maggio, no cari signori, l'obbligo cade in toto per tutti i servizi pubblici gestiti dagli enti locali, tutti: trasporti, rifiuti, farmacie.energia, educazione, assistenza. Una simile resistenza va spiegata con le conseguenze che tutto ciò avra sulle attuali politiche governative, sulla spending review e sulle attese, eufemismo per non dire intimidazioni, del Fmi e della Bce. Cade, per adesso,uno dei pilastri dei mercatari puri, cioè le liberalizzazioni o privatizzazioni che le si vuol chiamare, con questa sentenza non sarà più molto facile o almeno non sarà più automatico e obbligatorio svendere e regalare servizi essenzialiai privati con la scusa del contenimento dei costi. I manuali di scuola media dicono che quando un privato abbassa i costi di gestione di un servizio lo fa prevalentemente in due modi: abbassando la qualità o alzando le tariffe, non di rado utilizzando tutte e due le opzioni assieme.

giovedì 19 luglio 2012

La Dotta

Bologna a Luglio, col cinema in piazza e gli eventi culturali che si susseguono merita senz'altro il titolo di New York della Bassa. Grandissimo eco internazionale ha avuto la disputa sui toponi che campeggiano da una parete di un palazzotto di semiperiferia. I ragazzi a opera finita erano abbastanza soddisfatti, meno, molto meno gli abitanti. No, quegli enormi toponi completi di baffi, muso e coda dipinti sul murales non erano affatto piaciuti anche se erano stati commissionati dal comune. No, non sono poi così male, danno colore, allegria, cultura, gli argomenti usati per far digerire l'opera d'arte sono stati i soliti, ma non c'è stato niente da fare e i pacifici abitanti della zona coprono gli occhi ai bambini per non farli spaventare con la visione di quei super ratti dallo sguardo minaccioso. Sembra che anche i gatti in loco siano sul piede di guerra.

mercoledì 18 luglio 2012

Pillole

Dati Eurostat 2010. Ore lavorate: Italia 1694, Francia1541, Germania 1469. No comment.
 

martedì 17 luglio 2012

Andate a lavorare

C'è da dire che i nostri ministri e sottosegretari hanno il pregio di non abbandonare mai una bugia al suo destino, come diceva uno che se ne intendeva, menti mille volte e quella alla fine sarà la verità. L'Italia è il paese dove si lavora poco e si guadagna troppo, quante volte hanno ripetuto questa barzelletta? Tante, troppe volte, rimedi: tagliamo le ferie, accorpiamo le festività, riduciamo i salari, eh, se no, non siamo competitivi, la globalizzazione, i mercati emergenti, bla, bla, bla. Poi, dati Ocse alla mano si scopre che: Il paese dove si lavora di più e si guadagna di meno è,ma guarda che sorpresa, la Grecia, paese notoriamente pieno di fanulloni e privilegiati con alti salari, poi agli ultimi posti ci siamo anche noi. Ma non eravamo tra quelli che avevamo le ore lavorate più basse d'Europa? Non eravamo quelli che stavano mandando a picco l'economia per le pretese salariali? Ma perchè questi dati non vengono diffusi? Come diceva un grande giornalista perchè rovinare un buon articolo con la verità?Ma oltre la malafede e l'inganno c'è anche una verità legata profondamente alla filosofia utopistica del liberismo e finalizzata al raggiungimento della città ideale, dove tutto è equilibrio e giustizia, dove il ricco aiuta il povero se nessuno gl'impedice di diventare ricco, dove lo stato si limita a tenere la strada sgombra per farci passare le forze vive del capitalismo, gli spiriti animali. Ora in una simile concordia e beatitudine tutti i sistemi devono tendere a pareggiarsi, le disparità si devono appianare, e come? Naturalmente al ribasso. Se il tuo vicino è più ricco e più competitivo tu abbassi i salari, aumenti le ore lavorative, tagli le pensioni. La cosa bella è che secondo questa filosofia lo devi fare anche se il tuo vicino o il tuo concorrente è più povero,così eviti che ti superi o ti eroda margini di mercato. Insomma secondo questa "città di Dio" liberista l'unica salvezza contro l'impoverimento sta nell'impoverirsi.

Italia, paese dai bassi salari: una lettura ragionata - ControLaCrisi.org

Italia, paese dai bassi salari: una lettura ragionata - ControLaCrisi.org

lunedì 16 luglio 2012

Sale's

Il nuovo ministro dell'economia (? ) dice che si possono realizzare venti miliardi l'anno vendendo il patrimonio pubblico. Non dice per quanti anni e con quali costi, perchè se io ho un ufficio anagrafe e vendo il palazzo, poi ho due possibilità: cessare il servizio o pagare l'affitto. Gl'istituti previdenziali hanno già provato gli effetti di una tale cura, naturalmente hanno scelto la seconda ipotesi essendo alquando impraticabile la prima. Abbiamo dei geni della finanza. Aldilà delle uscite estemporanee capaci solo di riempire le pagine dei giornali la situazione è quasi senza ritorno e cosa fa la nostra benemerita classe politica? Si gira dall'altra parte e sbadigliando dice che bisogna accelerare la ratifica dei trattati in corso. Accelerare? Tutti, ma proprio tutti, hanno dei dubbi sul fiscal compact, sul Mes o fondo salva stati, sul pareggio di bilancio compresa la Germania che ne avrebbe i vantaggi più cospicui e noi diciamo che bisogna andare avanti? Non è che l'effetto Bocconi sta agendo in maniera esagerata? Si l'abbiamo capito che avete studiato, che siete stati dei bravi alunni ma anche un medico alle prime armi sa che non può tirar fuori ogni volta il manuale di patologia medica per dare due punti di sutura. Faceva notare un economista che purtroppo in un momento come questo, anche prevedendo necessari e urgenti cambiamenti di strategia non c'è nessuno nel panorama politico attuale, sia dei partiti che sostengono l'attuale governo, sia nella futura maggioranza che sappia cosa fare e come farlo. La situazione ricorda, alla lontana, certo, quella tra il luglio e il Settembre del 43. Quaranta giorni di tempo buttati via cercando di far credere agli americani e ai tedeschi che non avremmo cambiato idea. Ma alla fine devi scontentare qualcuno e l'inerzia non ha mai risolto nessun problema.
Ultimora. Lo spread è tornato stabilmente sopra i 500 punti. Ecco le cause secondo la stampa libera, network di giornali comprendente Corriere, Repubblica, la Stampa ecc. ecc: il Governo ha fatto le riforme ma gl'istituti internazionali non credono che verrano applicate integralmente, come sarebbe necessario, per l'incertezza del quadro politico. Suggeriremmo anche: Perchè la Merkel non ama l'aglio nella pizza, perchè Marte è entrato in una fase non favorevole con Giove, perchè i Maya l'avevano predetto.

http://www.corriere.it/inchieste/reportime/economia/prodotti-finanziari-trappole-clienti/e3763554-caaa-11e1-bea1-faca1801aa9d.shtml

http://www.corriere.it/inchieste/reportime/economia/prodotti-finanziari-trappole-clienti/e3763554-caaa-11e1-bea1-faca1801aa9d.shtml

giovedì 12 luglio 2012

Individuo e soggettività

La grande rivoluzione degli anni '60 è stata la liberazione della soggettività, cioè di tutte quelle potenzialità che prima erano incatenate a dei modelli e a delle tradizioni coercitive e centralizzate, fuori dalle capacità individuali e alle reali possibilità di cambiamenti significativi. Non si finirà mai di ripetere che fu una specie di esplosione vitale che liberò e creò addirittura nuovi soggetti. I giovani, che non erano mai esistiti come categoria a sè stante, le donne, gli studenti,tutti si tuffarono in questo nuovo oceano di possibilità e occasioni per recuperare e cercare un nuovo modo di porsi e rappresentarsi col mondo. Chiedevano spazio, potere,non si sentivano più rappresentati, da qui, inizia la smobilitazione del consenso degli organi istituzionali in oggetto. C'è un inizio da cui partono i post-liberal e i post socialdemocratici ed è appunto la nuova soggettività da cui da adesso in poi non si può più prescindere: L'individuo è più importante del tutto. Da qui si può arrivare a Foucault ma anche ai Tea party. Vengono posti all'attenzione nuovi nodi, nuovi passaggi,di cui uno dei più importanti è la frantumazione del lavoro così come lo si era concepito fino ad allora. E' come se un'immensa montagna di granito duro e all'apparenza inscalfibile venisse piano piano sbriciolata e ridotta a pietrisco. Vengono meno la coesione e la solidarietà, la forza sindacale, le tutele, crollano i salari e i contratti vengono sminuzzati a livello locale o addirittura aziendale, si delocalizza, i luoghi di lavoro tendono a rassomigliare sempre di più a delle caserme dove la minima disubbidienza porta al licenziamento(che lor signori chiamano flessibilità in uscita). A tutto questo i partiti tradizionali "progressisti" rispondono in maniera ambigua non attaccandone le cause ma cercando di attenuare gli effetti, dicendo che di più non si può fare. Ma è proprio vero?Esisteva una volta la terza via, tentativo debole e mai uscito fuori dai convegni e dalle dissertazioni teoriche, definitivamente affossato dai liberal-progressisti Blaire e Clinton. Nessuna terza via, esiste solo il mercato, al di fuori di esso solo il nulla e tutti a correre dietro il mercato per non apparire retrogradi e fuori dai tempi. La globalizazzione da fenomeno quantificabile diviene la causa principale dei cambiamenti in atto senza che a nessuno venga in mente di vedere e capire dove stia veramente la testa degli avvenimenti e da chi vengano gestiti. E' anche vero che tutto sembra sfuggito di mano e non c'è più (ammesso che ci fosse stato) un direttore d'orchestra che dirige i musicisti. E' come la scopa di Topolinoche non risponde più a nessun ordine razionale e distrugge tutto quello che trova davanti.

mercoledì 11 luglio 2012

il bugiardino

Il bugiardino è il foglio di accompagnamento dei medicinali ed è chiamato così perchè non dice mai la verità sugli effettti collaterali. Bene, ho cercato su Google dei dati Ocse e ho trovato di tutto( anche una schermata di segni illegibili) meno quello che cercavo: delle tabelle chiare che spiegassero la situazione in esame. Lo so che è poco per trarre delle conclusioni tipo non ci vogliono far sapere, nascondono quello che non possono mostrare, ecc. ecc. ma il dubbio rimane perchè la partita si gioca tutta lì, sui dati. A dicembre ci hanno urlato che c'era la voragine previdenziale causata dai nuovi pensionati, sarebbe bastato avere i dati completi per dimostrare che non era vero, ma era quasi impossibile perchè di dati accessibili c'erano solo quelli che tiravano fuori loro. A distanza di pochi mesi è venuto fuori che il vero pericolo per l'Inps è dato dalla nuove casse Inpdap ed enpals assorbite dall'ente assieme ai loro debiti: dai dieci ai tredici miliardi di euro.Questi senza aver versato contributi minimamente adeguati stanno ricevendo pensioni che stanno affossando l'Inps. Stesso giochino con la sanità: Pericolo crollo, conti fuori controllo e poi dati alla mano si scopre che l'Italia spende meno di quasi tutti i paesi europei rispetto al Pil. A che gioco stanno giocando? Nascosto, sotterrato da milioni di editoriali Giavazzi-Boeri-Ichino, salta fuori il dato che da noi si lavora di più che negli altri paesi europei e si guadagna di meno! Ma non ci avevano detto che eravamo la vergogna dell'Ue, che lavoravamo poco e prendevamo tanto e che per questo i nostri prodotti non erano competitivi?

martedì 10 luglio 2012

Catena corta

Siamo alla seconda parte, dopo le perplessità dei giorni scorsi, tutti i giornalisti (o quasi) sono stati radunanti e riportati alla norma (la loro). Ha vinto, ha vinto un'altra volta, il nostro professore esce ancora vincitore dal vertice europeo. Scusate, ce l'avevate detto anche prima ma analizzando con calma i punti dell'accordo si era visto che non definivano quasi niente. Esilarante poi la richiesta di soccorso. Chi è in difficoltà deve prima fare una richiesta e poi aspettare la risposta del fondo salvastati, In un'economia in cui tutto si decide in nanosecondi, in cui masse immense di denaro vengono scambiate in un battito di ciglia, bisogna aspettare e fare la fila come dal dentista. La Bce non poteva e non  può acquistare i bond, questo può farlo solo il Mes, che è un fondo ancora più misterioso ed esoterico della banca centrale ma con poteri illimitati e senza vincoli giuridici, cioè i suoi componenti non possono essere citati in giudizio nello svolgimento delle proprie funzioni.

lunedì 9 luglio 2012

Crisi del neoliberismo e debito sovrano. Fumagalli.

Sinergie 2 la vendetta

E così l'insolita parentesi amichevole tra Squinzi e la Camusso ha svelato il lato peggiore dell'informazione italiana.Il giornale che era la risposta liberal italiana al NYT ha tirato fuori denti ed ha accusato il capo di confindustria di avere usato toni sguaiati, il suo direttore ha parlato di ribellismo della classe dirigente,ma la l'affondo più maligno è arrivato dal bocconiano di ferro Tito Boeri il quale alla fine sembra dire bene tutto meno questa malvagia e contronaturale confluenza di opinioni. No, questo no, Ma che sta succedento dentro quel giornale che era la casa della borghesia illuminata che si rifaceva alla lezione di Ernesto Rossi e Mario Pannunzio, che portava ad esempio l'america dei Kennedy e che ora tuona contro chi minaccia lo spread, assecondando il premier in tutto per tutto anche nelle fesserie?

domenica 8 luglio 2012

Sinergie

Stranissima convergenza, al limite del surreale tra la leader Cgil e il nuovo presidente confindustria. Dicono all'unisono che la riforma del lavoro è una boiata, che i tagli sono macelleria sociale e che con queste misure c'è solo la recessione. Cosa sta succedendo? Ci dobbiamo aspettare che gli  asini volino e i cani amino i gatti? In realtà civorrebbe poco, una stampa meno servile e analisti meno compiacenti, per capire che simili confluenze di opinioni sono solo il frutto di una situazione ormai priva di sbocchi e che ci porta dritti dritti alla miseria. Altro che emergenza del debito,riduzionedei servizi necessaria e fruttuosa, tagli virtuosi, qui siamo alla rapina vera e propria e senza nessuna vergogna.La cosa più insopportabile del nostro grande Professore è la sua aria dottorale, quando con voce seria e modulata secondo le circostanze, ci ammonisce che negli anni passati non siamo stati affatto bravi ma che adesso c'è lui e ci mette tutti in riga riportandoci alla serietà di una spesa sotto controllo. Sotto controllo di chi ? Ma  questa è una domanda a cui nessuno di loro sa dare una risposta.

martedì 3 luglio 2012

Il grande bosone

Anche un non esperto capisce che c'è qualcosa che non va. Gli scienziati del Cern di Ginevra dicono di aver trovato il "bosone di Dio", cioè l'origine e la causa della vita.Sembrava che di neo positivisti non ce ne fossero più tanti in giro ma si vede che quei pochi ancora in circolazione riescono a fare danni. E' assodato che l'universo non abbia avuto nessun inizio e non avrà nessuna fine perchè sono solo concetti legati alla nostra idea di tempo, di durata e di causa ed effetto. Il tempo è circolare, evento in continua evoluzione che non ha bisogno di nessun interruttore per essere avviato, Anche il buon Darwin è stato arruolato in quest'idea del processo controllato e diretto fin dall'inizio da un abile regista, ma non è così, e lui era il primo a negare questa possibilità.

lunedì 2 luglio 2012

Post-elezioni

In Messico la post- democrazia a fatto una altro bel balzo in avanti. Il nuovo presidente è stato nominato prima dell'apertura delle urne elettorali contenenti le schede votate. Si è deciso ciò in base a dei campioni rappresentativi con criteri scientifici e deduttivi. Rimane da vedere chi deduce e chi è lo scienziato. Ma le urne verrano mai aperte? le schede verranno mai contate? E se la scienza demoscopica avesse preso una cantonata?