mercoledì 28 dicembre 2011

In ricordo

E' morta a 80 anni in una casa di riposo per ex artisti. Grande è stato il suo contributo alla storia del cinema, sempre pronta a calarsi nella parte senza mai perdere la sua peculiarità ed il suoi tratti distintivi, a volte aspra a volte dolce nessuno dimenticherà la sua espressione profonda ed il suo volto nobile.Suscitò scalpore anni fa una sua autobiografia in cui rivelava un mondo del cinema pieno di intrighi, ricatti e violenze subite. Non mancano le pagine in cui si fa cenno ai suoi amori, attori di primo piano e caratteristi. Sembra che uno di questi poi abbia fatto una carriera strepitosa all'infuori del cinema ma come succede sempre in questi casi non l'ha mai più chiamata o cercata. Ciao Chita, ci mancherai.

domenica 25 dicembre 2011

Teologia della liberalizzazione

In questo nostro mondo ipertecnologico, dove tutto ha un costo e un beneficio, dove sembra non ci sia più posto per finalità ultraterrene, dove come direbbe Nietzsche Dio è morto, o così sembra, ecco , appunto, in un momento così carico di pragmatismo nascere una nuova Entità, con i suoi luoghi di culto, i suoi riti, i suoi santi e cosa imprescindibile in questi casi i suoi adoratori. Stiamo parlando della nuova religione cioè del neoliberismo, con il suo Capo Supremo e guida spirituale Milton Friedman e suoi profeti M.Thatcher e R. Reagan. La ricchezza non è data dal lavoro ma dalla fortuna che essendo scarsa va data solo a pochi privilegiati che poi penseranno a distribuirla con parsimonia. Tutti possono diventare ricchi anche se hanno molte più possibilità di rimanere poveri o di perdere quel poco che avevano. Si parla di dovere nell'assolvere il debito, fede nelle capacità di ripresa del mercato, osservanza delle regole finanziarie. Chi si pone al di fuori dei precetti e mette in discussione la Finalità, cioè il pareggio di bilancio, va perseguito e punito. Se  per rimettere in piedi un toro gli si tagliano le corna è solo per il suo bene, o no?

domenica 18 dicembre 2011

Report: "Il banco vince sempre" - seconda parte

Report: "Il banco vince sempre" - prima parte

Padri e figli

I media hanno puntato la nuova preda da sbranare, con sobrietà ,come si usa adesso. Se vogliamo essere credibili dobbiamo aiutare i giovani ci dicono, bene ,mi sembra una cosa ragionevole. Allora riduciamo la foresta che si è creata nei contratti con decine di condizioni normative diverse, alziamo il livello minimo dei contratti,aboliamo le dimissioni in bianco,alziamo le condizioni lavorative ad un livello umano e non da animali da traino,rendiamo il lavoro precario meno conveniente per il datore di lavoro. Non si parla di niente di tutto questo, la loro ricetta miracolosa è meno diritti per tutti, chi è troppo(!) tutelato accetti di adeguarsi alle esigenze del mercato e si lasci portare via un pò di "privilegi"( secondo il loro linguaggio).La risposta semplice è che una delle poche cose che i vecchi possono lasciare ai giovani sono i diritti conquistati con anni di lotte e di sacrifici, altro che privilegi, e che una volta persi sono persi per tutti, giovani e vecchi.

sabato 17 dicembre 2011

Perché proprio le pensioni? | Michele Carugi | Il Fatto Quotidiano

Perché proprio le pensioni? | Michele Carugi | Il Fatto Quotidiano

TFR: 10 - Le Falsità sul deficit dell'INPS

Cambiamenti


Siamo nel mezzo di un periodo storico che ci porterà dritti verso un qualcosa che non somiglierà per niente al mondo attuale. Intanto la produzione, la ricchezza non è più e non sarà più avere le materie prime, le fabbriche,salari legati al mercato,infrastrutture e segmenti merceologici. La cosa più preziosa è la conoscenza e i diritti legali legati ad essa. Se tu vuoi produrre qualcosa di cui solo io posso disporre, devi venire da me e pagarmi fino a quando lo decido io.L'atto pratico del produrre diviene meno remunerativo del pensarlo. Tutto ciò comporta la fine della centralità del lavoro inteso come luogo fisico in cui si produce ricchezza, si va verso un capitalismo autoritario senza più quei contrappesi sociali che ne garantivano la funzionalità e la redistribuzione. Equità, giustizia, salute, benessere, appartengono ad un lessico del passato, adesso li si conquista non per diritto ma con la competizione: Mille vite sicure su un milione di aspiranti, via alla gara, ed il milleunesimo si rassegni e lasci spazio a chi è arrivato prima di lui in classifica.Lo chiamano anche sgocciolamento: una casta di super ricchi lascia cadere qualche goccia su cui si avventa una moltitudine contenta e soddisfatta perchè abilmente convinta che prima o poi riuscirà a bagnarsi le labbra

LAVORO BENE COMUNE: Guido Viale parte 2

LAVORO BENE COMUNE: Guido Viale parte 1

martedì 13 dicembre 2011

Attacco finale

Pezzo dopo pezzo, con una voracità feroce e metodica il cosiddetto "mercato" si mangia il nostro futuro. Sanità, previdenza, scuole sono state ridotte a ben poca cosa. Gira in rete un filmato abbastanza inquietante:  un tizio che dice che le pensioni private cilene sono le migliori del mondo, questo tizio si chiama Josè Pinera ed è stato ministro delle finanze nei "governi" Pinochef  e fratello dell'attuale presidente. La grande crisi del 2008 è stata innestata da un ricatto miserabile delle banche coinvolte, o ci tirate su con soldi pubblici o i nostri fondi pensione saranno lasciati fallire. Per inciso riguardavano circa 60 milioni di persone. Dov'è l'oggettività del mercato, dov'è la sua neutralità quando ci ammoniscono con il ditino puntato che certe cose vanno fatte in fretta senza discutere troppo perchè lo vuole il "mercato"? Ente Teologico puro, Etereo, indiscutibile, delle cui verità bisogna esser certi non per convinzione razionale ma per fede.Adesso siamo arrivati alla deregulation per eccellenza, quella sul lavoro. Basta contratti, regole,salari minimi,diritti, garanzie, sicurezza, equità nel trattamento e nelle mansioni, basta.L'attacco finale dice che bisogna fare piazza pulita di tutti questi rottami del passato e guardare al futuro. Anche il linguaggio è importante: chi vuole contrastare tutto ciò è solo un nostalgico che si ostina a non volere entrare nel futuro, cioè loro sono l'innovazione, il nuovo che avanza non noi che ci balocchiamo con concetti vecchi come dignità del lavoro e altre sciocchezze simili. Chi vuol lavorare non ha bisogno di dignità ma solo di arrivare alla fine del mese.Prepariamoci a tonnellate di melassa preconfezionata in cui i bravi giornalisti di turno cercheranno di spiegarci che tutto ciò che si fa è per il nostro bene e per quello dei nostri figli che ci rimproverano i nostri intollerabili privilegi: tempo indeterminato, statuto dei lavoratori e retribuzioni adeguate a mangiare ben due volte al giorno.

martedì 6 dicembre 2011

Ordine eseguito

E così l'Italia è salva, si, c'è da fare qualche sacrificio, ma chi non lo farebbe per un futuro migliore? Pagano i pensionati e i percettori di reddito fisso, come sempre. Il grande carrozzone degli ordini professionali, dei commercianti, dei "rentiers", delle banche, del clero, non è stato minimamente toccato. Se non si smuovono questi grossi capitali immobilizzati e blindati non si può far ripartire il treno. Se non s'investono grossissime somme pubbliche per infrastrutture e welfare non ci sarà reddito sufficiente per niente se non per sopravvivere. Ad ogni taglio, ad ogni diritto abolito le borse esultano, è il loro modo per farci capire che così va bene, questo vogliono e questo viene fatto. Ma togliendo sangue il malato non guarisce di certo, muore e del morto ci si può comodamente dividere l'eredità che consiste in ciò che i nostri padri e un pò anche noi abbiamo costruito: diritti, benessere e salute. Si stanno smontando i veri gioielli della nostra società e cioè previdenza ,sanità e istruzione pubblica. Costano troppo, sono inefficienti e non ce li possiamo più permettere.Sono già pronti con le offerte chiavi in mani di nuovi e ottimi servizi privati che dicono ci costeranno meno e saranno più efficienti e per rendere la cosa più allettante li vogliono rendere obbligatori.