giovedì 29 novembre 2012

Morte sul lavoro

Perchè tanta durezza sulle pensioni sul lavoro, sulla previdenza, ma cribbio perchè non ce lo possiamo più permettere, quante volte bisogna ripeterlo? Cari tecnici, giornalisti, editorialisti, economisti anche se lo ripeteste miliardi di volte non cambierebbe la sostanza: siete dei miserabili bugiardi. A quale azienda conviene avere in organico arzilli settantenni? Come può un paese essere competitivo, come amate ripetere, con una forza lavoro vecchia e demotivata? E' questo che avete imparato nei prestigiosi masters d'economia? Difatti le aziende pagano per mandare via i più anziani. Lavorare quarant'anni è poco? Per questi pescivendoli si, se non hanno almeno 63 anni di età anagrafica, ma a quale scopo? Ah ma è il patto intergenerazionale, i vecchi devono dare ai giovani i loro contributi. Quindi si è capito finalmente l'arcano, non sono i buchi demografici gli squilibri contributivi,no, lo ammettono candidamente e spudoratamente, il problema è il lavoro che non c'è più, i ragazzi sono messi male non perchè i vecchi sono stati cattivi con loro, ma perchè non c'è più reddito, ergo cari vecchietti, dopo aver tirato la carretta una vita, fatevi venire i sensi di colpa e pagate i contributi ai ragazzi, lavorate, lavorate finchè non schiattate sennò i ggiovani non avranno futuro. Il risultato è che gli anziani passano direttamente dalla fabbrica( o dall'ufficio) alla bara, ed i ragazzi dalla precarietà alla miseria.

mercoledì 28 novembre 2012

Repetita iuvant

Dunque con un incedere apparentemente casuale, con ministri apparentemente inadeguati si prosegue nell'opera di demolizione del welfare. Si dice che fanno e dicono certe cose perchè non conoscono i numeri, hanno un atteggiamento di leggerezza e distacco dai problemi reali perchè sottovalutano le conseguenze delle loro leggi. Siamo in un paese in cui se un ministro scoreggia ci sarà sempre una valanga di giornalisti che dirà che è stato solo un tuono in lontananza. C'è un disegno preciso, una volontà neanche tanto nascosta di portare il paese sulla via di un liberismo puro ed incontaminato, dove lo stato sia ridotto a niente. Stesso tono, stesse parole usate per la micidiale riforma previdenziale: siamo al collasso e certe spese non ce le possiamo più permettere, quindi dobbiamo far fuori il sistema sanitario nazionale. Ma Benedetto Iddio come direbbe il buon Tonino i numeri dell'Ocse dicono il contrario, spendiamo meno di tutti gli altri, ergo, o gli altri sono tutti spreconi o noi siamo in linea con il trend globale e non dovremmo preoccuparci più di tanto, anche perchè il nostro sistema è uno dei migliori al mondo perchè ha un'assistenza universale, cioè rivolta a tutti i cittadini, nessuno escluso. Una volta ciascuna esistenza era segnata dal passare dei papi e oguno lasciava un segno diverso, oggi vediamo passare i governi. Tra molti anni oltre l'arroganza professorale e la protervia verso i più deboli quale giudizio daremo di questi signori?

Dopo la previdenza, ora tocca alla sanità? - Michele Carugi - Il Fatto Quotidiano

Dopo la previdenza, ora tocca alla sanità? - Michele Carugi - Il Fatto Quotidiano

martedì 27 novembre 2012

Spin doctor

E' un brutto mestiere e nessuno verrà mai a dirti grazie. Si è mai visto a teatro, alla fine dello spettacolo richiamare a gran voce sul palco il suggeritore? Questi signori devono vendere roba scadente, ammuffita o acerba e immangiabile come se fosse di prima qualità, in moltissimi casi ci riescono benissimo. Prendiamo un giovane e spregiudicato ex ragazzo, senza troppe qualità che lo distinguano dagli altri anzi mediocre e scolorito e facciamolo diventare un leader politico. Per niente facile, ma mai  qualcuno che ti dica ottimo lavoro, complimenti, sembra quasi vero. Per prima cosa gli diamo una camicia bianca, un bell'accento ed il ciuffo come Bob alla convention del 68, poi gli facciamo dire tutto ed il contrario di tutto così nessuno rimarrà deluso, quindi la frase del doppio fustino al posto di uno, io sono l'uomo giusto per voi ed i vostri interessi non quell'altro perchè con me si vince, quasi un Mourinho- pensiero. Ci sono da correggere alcuni attegiamenti, nascondere iniziative e prese di posizione precedenti, ma in questo aiutano moltissimi i giornalisti che rimuovono, spontaneamente(?), tutti gli scarti di produzione e ci fanno vedere solo il prodotto finito e levigato, comperatelo perchè è il migliore che ci sia sul mercato ed è pure in offerta. Commovente e geniale la metamorfosi finale, sono riusciti a trasformare un sincero reazionario in un Che redivivo che attacca l'evasione fiscale, le banche, Casini, Monti, e che vuol dare tutto il potere ai Soviet. Cari spin doctor ogni tanto ci fate vedere e credere che gli asini volino ma è difficile nascondere le orecchie e farli passare per cavalli.

lunedì 26 novembre 2012

Bce, Banca Mondiale: ‘I prestiti alle banche causeranno nuova crisi dal 2014′ - Il Fatto Quotidiano

Bce, Banca Mondiale: ‘I prestiti alle banche causeranno nuova crisi dal 2014′ - Il Fatto Quotidiano

Scene da un patrimonio

Certe volte è difficile anche per chi comanda. Le elezioni ormai sono vicine ed anche con pasticci elettorali dell'ultima ora non sembra esserci una soluzione certa, il grande vecchio dice che il premier è incandidabile perchè senatore a vita, falso, può benissimo competere per la camera, ci siamo dimenticati di Andreotti pure lui senatore a vita ma sempre in pista?Il vero nodo è che una discesa in campo diretta del nostro prof otterrebbe numeri mediocri e quindi sarebbe spazzata via la leggenda della sua popolarità ed insostituibilità,quindi deve essere nominato dall'alto senza passare per il giudizio popolare. Ma chi si assume l'onere di una tale decisione? Il piacentino col sigaro fa sapere che per lui non se ne parla perchè col voto si cambia strada e si chiude coi tecnici, dichiarazioni da prendere con le pinze ma plausibili. Il centro e l'ex destra non avrebbe nessuna difficoltà a ridare il mandato al banchiere ma non avranno i numeri per farlo. Soluzione semplice semplice: Il ragazzo perde le primarie e scinde il partito, con quelli che lo seguono si aggrega alla coalizione di centro, ottengono la maggioranza relativa e si beccano il premio che li farà governare, ma c'è sempre un ma, al senato non avrebbero la maggioranza; stanno già pensando di abolirlo per decreto.

domenica 25 novembre 2012

Elaborazione del rutto

Molti hanno considerato irreparabile la perdita e non se ne sono fatti ancora una ragione mentre il Professore bolognese se ne va in giro per il mondo cercando di dimenticare l'amara esperienza. Fino a poco tempo fa la narrazione classica ci dava questa versione, di un nobile tentativo ucciso nella culla, come spesso succede in Italia, ma piano piano saltano fuori nuovi elementi che rimettono tutto in discussione. Abbiamo avuto un ventennio che a mente fredda ha avuto delle linee ben tracciate a prescindere dal colore del comandante. Scuola, tutto è iniziato con l'era Berlinguer, tagli, accorpamenti e scuole paritarie ed il mitico discorso degli istituti tecnici del neo premier: il futuro è lì non negli ingegneri e nei matematici e fisici, che studiano tanto e non  guadagnano niente. Poi il ragionamento è stato ben proseguito dagli altri futuri ministri senza aggiungerci più di tanto. Privatizzazioni; a distanza di anni possiamo dargli il giusto nome: svendite o regali di settori importantissimi della vita di un paese, autostrade, banche, energia. Deindustrializzione, massiccia ed ininterrotta. Possibile che nessuno se ne sia accorto o abbia fatto niente per fermarla? Si ma noi abbiamo il turismo, è quello che bisogna incentivare, non settori produttivi trainanti, e via in pochi anni abbiamo perso la siderurgia, la chimica, l'auto, il tessile, l'impiantistica e quant'altro. Casualità? Fatalità? O voluta distrazione? Politiche europee, da dove sono iniziate se non dall'ostinazione di una classe politica che lì e soltanto lì vedeva la nostra salvezza? Eppure c'erano fior d'economisti, come hanno fatto a non prevedere che saremmo stati divorati da un cambio fisso e da una moneta forte? Lo avevano previsto? E perchè non ne hanno tenuto conto e sono andati avanti con trattati e vincoli? I resti di quella che fu un'amara esperienza di governo oggi sponsorizzano il sindaco con le lentiggini, evidentemente il più vicino a questo modo di vedere le cose, non si fidano neanche del piacentino col sigaro. Meglio metterci un ragazzo che non farà mai di testa sua e chiederà sempre consiglio ai più grandi.

sabato 24 novembre 2012

Granito

Cè da rimanere sbalorditi, ascolti una brava ragazza che ti parla della bontà dell'euro, del sogno europeo,dei giusti vincoli di bilancio che ci sono stati imposti e pensi che faccia parte di quella squadra di politicanti che ci hanno condotti lungo questa lunga deriva, no, fa parte del partito all'opposizione nel precedente governo e che si appresta governare. Giri canale e trovi un'altra faccia simpatica e preparata che ripete più o meno le stesse cose e gli stessi concetti, guardi la didascalia e scopri che è dello stesso partito, presto maggioranza nel paese. Ma allora di cosa stiamo parlando? Facile lasciarsi andare al rosario di frasi fatte, sono tutti uguali, sono tutti ladri, non ci si può fidare più di nessuno, ma a ben guardare la realtà è più preoccupante delle apparenze, qui non siamo di fronte ad una deviazione del naturale corso delle cose per cui si può rimediare con gli opportuni rinnovamenti e purghe che rinvigoriscano l'albero e gli facciano mettere nuove foglie e crescere nuovi frutti,no, la cosa è molto più seria e strutturale. E se fosse in discussione prorio il ruolo della politica? Siamo sicuri che oggi ha lo stesso valore e la stessa importanza di 50,100 anni fa? Non è un guscio rinsecchito dentro cui non c'è più niente? Si dice sempre che la rappresentanza costa, bene, uno degli slogan preferiti dai mercatisti é quello che non esistono pasti gratis, allora in base a questa logica non possono esistere neanche idee a basso costo e tutto deve essere rapportato ad un ritorno economico. Se si vuol cambiare il mondo bisogna prima passare dalla banca che ci finanzia il progetto.

giovedì 22 novembre 2012

Salario di produttività

Con il solito tono meccanico e impersonale ci dice che la nuova legge sulla produttività tutelerà di più i lavoratori nella sicurezza e nel salario, favorirà migliori rapporti tra aziende e sindacati rilancerà l'economia. Intanto il salario viene detassato solo nella parte che viene contrattata e quindi riguarda i premi, le notturne, gli straordinari e gl'incentivi ad obiettivo raggiunto, il salario vero viene sganciato dagli automatismi legati al costo della vita,scompare la quota minima nazionale quindi con una contrattazione interna si può benissimo andare sotto questo livello, vengono legalizzati demansionamenti, controlli, vengono demandate alle parti accordi su orari, flessibilità, turn-over,ferie,pause e quant'altro faccia bene alla "produttività". Con tutto questo peso decisivo che viene ad assumere la contrattazione di secondo livello non viene decisa nessuna regola sulla rappresentanza, si dice che sarà fatto entro l'anno: perchè non subito? Probabilmente si assisterà ad altri accordi firmati e resi validi da una minoranza sindacale. Poi non fa mai male ricordare a questi cialtroni che l'Italia è uno dei paesi con più ore individuali lavorate, molte di più della "virtuosa" Germania. Hanno deciso che per uscire dal vicolo in cui si sono avventurati c'è un solo modo, non potendo svalutare, non potendo deprezzare l'Euro, non potendo favorire la domanda, non potendo e non volendo alzare le tasse, riducono il costo del lavoro per la parte salariale sperando così di recuperare competitività. Non vorrei dare delle brutte idee a lorsignori ma perseguendo questa via e non quella dell'innovazione bisognerebbe dare stipendi da 200 euro al mese. Su questa via di riduzioni salariali non si arriva da nessuna parte, s'impoverisce solo la gente, ma forse è proprio quello che vogliono.

mercoledì 21 novembre 2012

Danger

Se fossimo su un aereo e tutte le spie, gli allarmi segnalassero rosso, cosa resterebbe da fare se non dare un paracadute a tutti i passeggeri e abbandonare in fretta l'aereo prima che si schianti? No, il comandante dice che è tutto sotto controllo ed anche quelle lucine che indicano il pericolo imminente non destano preoccupazione perchè l'aereo arriverà tranquillamente all'aeroporto, anzi sta già iniziando le operazioni di avvicinamento alla pista. L'ottimismo non fa mai male e di per sè non è un atteggiamento sbagliato, lo diventa se nasconde la realtà; se dicesse c'è il rischio di precipitare, ce ne sono le condizioni, ci sono molte possibilità che succeda ma ci teniamo pronti e non perdiamo la fiducia nelle nostre capacità sarebbe un attegiamento  onesto e da applaudire, ma dire che il peggio è già dietro, che ci aspettano giorni radiosi, che la situazione è di tutta sicurezza e che tutti i parametri sono nella norma è un colossale inganno.

IL FUNZIONARIO OSCURO che fece paura a Helmut Kohl e si oppose alla sven...

Pil e ideologia: potevamo risparmiarci un anno di Monti - Luciano Giovannetti - Il Fatto Quotidiano

Pil e ideologia: potevamo risparmiarci un anno di Monti - Luciano Giovannetti - Il Fatto Quotidiano

domenica 18 novembre 2012

Duecento anni fa..

Stiamo arrivando alla cifra tonda per tutti e due, nati nello stesso anno, 1813 e con percorsi completamente diversi Wagner e Verdi fanno ancora discutere. Lasciamo da parte l'opinione che rappresentano i modi di vedere la vita di due nazioni diverse e perennemente contrapposte, banale come "non ci sono più le stagioni di una volta" e concentriamoci sui due soggetti. L'uno, il tedesco è un grandissimo genio ed un inarrivabile furbacchione che ama i piaceri della vita, l'altro il nostro parmense rimane legato a modi di vita austeri e conservatori come potevano esserlo quelli della gente della Bassa. Verdi non vuol rompere niente, non è un rivoluzionario anche se capisce che i tempi esigono impegno e vedute un pò più ampie, ma senza strafare.  Wgner passato alla storia come il fondatore del mito germanico in realtà era un'anarchico che con le sue opere ha cercato di distruggere tutto quello su cui si fondano le dittature: il potere, la famiglia, le regole, i tabù, la morale comune, l'ipocrisia. Ha lodato l'amore puro anche se peccaminoso, ha lodato il coraggio di Brunilde che si ribella al padre falso e infido, ha lodato il coraggio di Sigmund che vuole solo vivere e non essere un eroe nell'aldilà, ha lodato Lohengrin che non accetta missioni salvifiche e se ne torna col suo cigno da dove è venuto. Il suo Wotan, re degli dei è un misto tra depravazione e perenne compromesso, astuzie utili solo a mantenere il potere, succube di una moglie che gli ricorda sempre i suoi limiti e le sue possibilità. Era questo il reazionario?

sabato 17 novembre 2012

Sapienza

Chi non c'era alle idi di marzo non può parlare dell'uccisione di Cesare, chi non sa niente di elefanti non può dirci niente di Annibale, chi non sa fare la mayonese non può parlare di cucina, chi critica il centravanti che fuma una sigaretta aspettando la palla non sa niente di calcio perchè non è un tecnico, si potrebbe continuare a lungo perchè l'arroganza e la supponenza di chi crede di essere il depositario unico del sapere è infinita. Ad un ascoltatore che cercava di dire qualcosa sulla crisi, sullo spread il giovane genio dell'economia ribatte che ha le idee un pò confuse, ergo, lasci fare e dire a lui che ne sa a iosa e non si lasci influenzare dagli ignoranti di you tube. Verrebbe da dirgli : perchè se nel vostro campo siete tutti dei geni, alla fine quelli che contano veramente e decidono materialmente le operazioni, preparano i programmi sono tutti ingegneri, strutturalisti, matematici, fisici? Cari economisti il punto è che voi non servite più, un'impresa che si servisse delle vostre conoscenze di Pareto, Ricardo e compaglia perderebbe i suoi soldi perche sarebbe come se un'ospedale facesse corsi sui salassi o sulla bile nera, roba vecchia e inutile, buona solo per gli storici. Forse se perdeste un pò della vostra arroganza ne guadagneremmo tutti perchè oggi la vostra funzione è umiliante e ricorda quei vecchi spot in cui l'azienda per rassicurare il cliente faceva indossare un camice da dottore ad un figurante e gli faceva dire dellle fesserie celestiali per lanciare il dentifricio come il migliore e l'unico sul mercato

giovedì 15 novembre 2012

Controllo

Per anni le politiche sociali, il cosiddetto welfare, sono state cosiderate congrue e convenienti alle economie dell'occidente, favorivano i livelli di spesa, i consumi, la produzione ed il reddito individuale. Ma oltre a questi benfici, cioè di far girare la ricchezza avevano un altro importante vantaggio, servivano da contenimento delle rabbie e del malcontento popolare, una cassa di compressione che assorbiva tutte le spinte contrarie al controllo ed alla stabilizzazione sociale. Poi ci è stato detto che non potevamo più permettercelo, quindi tagli  su larga scala e stupore ed indignazione di media, politici e affini per la logica coseguenza che in queste condizioni non c'è più nessun controllo di queste spinte, non c'è più modo di arginarle e di nasconderle. In altri tempi si risolveva tutto con i cannoni puntati ad alzo zero sulle piazze. oggi la cosa è un pò più difficile ma non impossibile.

Quando i piccoli dicono: non pago il debito. Lezione del presidente dell’Ecuador

Quando i piccoli dicono: non pago il debito. Lezione del presidente dell’Ecuador

mercoledì 14 novembre 2012

SCIOPERO EUROPEO - 14 novembre 2012

Bologna, studenti in piazza per lo sciopero europeo contro l'austerity

Faccie (di bronzo)

Qui bisogna partire da un pò lontano, ma ne vale la pena. Dunque in un graziosissimo film Benigli e Troisi si ritrovano in dietro di parecchi secoli e sono li proprio nel momento in cui Colombo sta per partire alla scoperta dell'america e uno dei due fa di tutto per impedire che ciò avvenga, messo alle strette confessa che non vuole il viaggio perchè un militare americano ha ingravidato la sorella,niente viaggio, niente scoperta e niente di niente tutto perchè l'increscioso misfatto non sarebbe mai avvenuto. Qualcosa di simile ha fatto ieri il nostro "Cicciobello"  in parlamento confessando candidamente che vuole la galera per i giornalisti perchè lo hanno diffamato quando hanno fatto notare che farsi rubare venti milioni dalle casse del partito senza muovere un sopracciglio non è il massimo per un politico dalle grandi ambizioni. Non sarebbero bastate un pò di scuse, rimarcando il fatto che si sono messi arbitrarimente  in dubbio il suo candore e la sua purezza, piuttosto che mettere mano al codice penale?
P.S. Uno dei pochi meriti del Cavaliere è quello di avercelo risparmiato come presidente del consiglio, e di questo gli va dato un solenne ringraziamento.

lunedì 12 novembre 2012

La Grecia come l'Argentina

Attesa

Ci sono momenti in cui si guarda in alto e si aspetta, niente indica che qualcosa sta cambiando ma lo sentiamo ugualmente. Chi non ricorda la classica frase "questo silenzio non mi piace" udita tante volte nei vecchi e classici  werstern seguita inevitabilmente dall'apparizione di un migliaio d'indiani con frecce e cavalli che davano filo da torcere ai nostri valorosi cavalieri? L'inquietudine nasce dai LORO numeri e dalle LORO proiezioni economiche, comunque la si giri i conti non tornano: O paghiamo tutto quello che dicono, nei tempi che dicono e con le modalità che dicono e moriamo dissanguati nel più breve tempo possibile, o non paghiamo e apriamo un conflitto durissimo con le economie forti. La cosa bella è che ambedue le opzioni non danno scampo e aprono a scenari cupi. Si sta lavorando alacremente per non far affiorare nessuna alternativa e posizionare i campi in modo netto, loro sicuri di vincere pretendono solo una resa incondizionata, gli altri, pochi, divisi e mal equipaggiati, sicuri di perdere sono pronti a giocarsi il tutto per tutto. I pragmatici e i realisti dicono che una soluzione si troverà, è probabile che finiremo in grandi gabbie come cibo pronto, nutriti quel tanto che non ci faccia morire,e questa possibiltà è forse peggiore delle altre due

domenica 11 novembre 2012

Pillole

Due giorni dopo la vittoria di Obama, il programma di Santoro dedica la puntata alle case di Di Pietro. Non è che siamo noi che amiamo farci del male?

Come volevasi dimostrare

Alla fine come un bravo attore schivo e modesto che viene trascinato controvoglia sul palco per gli applausi, dice che si, forse concederà un bis, ma solo se necessario. Ecco il punto, lui parla anche di verità da cercare e da rivelare, di missione da portare avanti, in altre dichiarazioni si definisce come un medico che deve curare il paese, quindi se il messaggio è arrivato forte e chiaro lui è l'unico che ci può tirar fuori dai guai, dopo e senza c'è solo il caos, la malattia e la rovina. Come costruzione mediatica non ha paragoni perchè fondata sul niente: non c'è il personaggio, in realtà grigio e scarsamente preparato, non ci sono le motivazioni rivelatesi false e costruite di sana pianta per giustificare la crisi, perchè lo spread in pochi giorni e schizzato così in alto da piazzarlo ai vertici della provvidenza? Ma adesso lui è lì e si dice pronto al sacrificio di un bis se non ci saranno maggioranze coese. E che ci vuole? basta modificare la legge elettorale in modo tale da rendere impossibile qualsiasi maggioranza per ripiazzarlo di forza al comando. Con grande soddisfazione delle attuali forze politiche parlamentari che non aspettano altro per tirarsi fuori da guai e responsabilità.

sabato 10 novembre 2012

Giovanni Testori

Giovanni Testori come tanti grandi italiani è stato tutto e niente, il caos e l'ordine, la ribellione ed il consenso, la solitudine e la carezza del successo, mai accettato veramente del tutto, nessun compromesso  lo ha mai limitato o adulato ed è sempre andato in una direzione diversa da quella che ci si aspettava da lui. Negli ultimi anni di vita è stato molto vicino ad organizzazioni religiose intransigenti e poco legate alla modernità,ma lo fatto a modo suo, senza perdere mai la sua carica dirompente e trasgressiva, a tratti fuori dalle righe canoniche, e tutto questo non è poco. Aveva una visione della vita tragica e misteriosa il cui significato andava cercato oltre il contingente e flebile passaggio terreno, dove la salvezza era data in primis ai reietti, agli esclusi, agli ultimi e questo lo metteva contro una certa idea di potere che in proposito aveva idee diverse. Nella sua Milano non fu mai molto amato perchè gli si preferiva un'idea di teatro fatta di precisione, adesione ai testi, punteggiatura, buona dizione, tutte cose che lui detestava a favore di un'indefinitezza testuale, un gioco lessicale che lasciava quasi mano libera agli attori. E poi i contenuti andavano contro ogni buon proposito, lezione storica o pedagogica, rompevano schemi, barriere modi di pensare codificati e comodi da seguire. Prese applausi e sputi senza mai farsene una colpa.

Movie

Siamo appena fuori dal tribunale,avanza con passo sinuoso, si mette in posa e poi squittisce delle banalità cosmiche. La povera ragazza non sa, nessuno glielo ha detto che sta rifacendo in peggio la scena finale di un vecchio e grande film. Tutti quei fotografi non sono lì per lei, per il suo piccolo e sbiadito ricordo nel mondo delle farfalline televisive, per le le sue modestissime comparsate in mutande in spettacoli altrettanto modesti, no, sono per lì solo per la fine di una farsa durata troppo, la farsa di un re porco che aveva trasformato la sua casa in una porcilaia. La vecchia pazza convinta di essere ancora  una star del cinema scendeva le scale tra le urla le incitazioni dei fotografi, beninteso la nostra ragazza non ha commesso niente d'irreparabile e sembra ancora nel pieno delle sue facoltà mentali, allora qualcuno glielo dica per favore che non è il caso di stare lì più di tanto perchè quei giornalisti non sanno neanche il suo nome, non è per quello che la fotografano.

venerdì 9 novembre 2012

La rivoluzione dei makers sbarca anche in Italia?

La rivoluzione dei makers sbarca anche in Italia?

Liquidità

E' proprio sicuro di averne di bisogno? La guardai con attenzione, ero certo che me l'avrebbe chiesto ma non mi ero preparato nessuna risposta, lei era molto carina , ispirava fiducia e le dissi chiaramente che non lo sapevo e non pensavo che poi alla banca interessasse molto. Sorrise e poi disse che in effetti non aveva nessuna importanza, lo chiediamo per abitudine ma dica in quando tempo vorrebbe estinguere? Nei termini standard, 20 mesi massimo. Si accomodi che la chiameremo fra poco dopo aver effettuato le verifiche del caso, ecco pensai, qui crolla tutto e scoprono perchè sono venuto da loro, come mi aspettavo fece una faccia tra il dispiaciuto e lo schifato e mi restituì la pratica. Lei ha una situazione espositiva compromessa con più di una banca, non possiamo fare un granchè e poi ha poco da darci in termini di solvibilità, sospirò profondamente e mi guardò fisso negli occhi, poche garanzie, un pò di  debiti, in questo momento possiamo fare poco per lei. Non aveva finito, lo sapevo che voleva dirmi qualcos'altro, cercai d'incoraggiarla, c'è una possibilità? Lei dovrebbe trasferire da noi tutto il suo debito e forse potremmo discuterne. la salutai con cortesia e decisi che la macchina nuova avrebbe aspettato.

giovedì 8 novembre 2012

Debtocracy (SubITA)

Dopo Reagan

Ha rivinto Obama, nostante tutto e tutti, nonostante il nostro scetticismo. Qui, da questa parte del vecchio mondo crediamo ancora all'america credulona e ingenua,incapace di scegliere bene i propri capi,non è mai stato così ma ci faceva comodo pensarlo. Ha vinto con idee nuove: Lavoro, diritti, istruzione, salute per tutti, il credo neoliberista del suo rivale è apparso vecchio, inadeguato e da mettere definitivamente in soffitta, nessuno salvo uno zoccolo duro d'irriducibili nostalgici pensa più che il futuro sia una una selezione darwiniana in cui sopravvivono i più forti e i più cinici, che la riccezza sia a portata di mano e basta solo afferrarla prima del tuo vicino di casa, che i più ricchi aiuteranno i più poveri, basta solo lasciargli mano e regole libere. Per la maggioranza degli americani sono idee ammuffite dagli anni e dalle bugie, mentre da noi un capo di governo dice di sentirsi soddisfatto del suo lavoro perchè lo spread è sceso. Alcuni hanno una banca al posto della testa.

Grecia, approvato il pacchetto austerity. Molotov davanti al Parlamento - Il Fatto Quotidiano

Grecia, approvato il pacchetto austerity. Molotov davanti al Parlamento - Il Fatto Quotidiano

mercoledì 7 novembre 2012

Work's deregulation

L'inarrivabile ministra non conosce soste e insiste con i suoi proclami, lei come john Belushi ha una missione da compiere, la sua è smantellare le regole sul lavoro e previdenza, lasciare una campo arato per le future politiche liberiste, perchè di lavoro da fare su quella strada ce n'è ancora tanto e lei da donna giudiziosa fa trovare il terreno pronto e disboscato, non le manca la buona volontà. L'ultima trovata riguarda la produttività,in un paese con milardi di ore di cassa integrazione, il problema è la produttività, ma produrre che cosa e per venderle a chi? Meglio chiamarla riduzione del costo del lavoro a danno del salario e delle ore lavorate che diventano di più e con meno pause, come al solito, sempre, si cita la virtuosa Germania che però ha più feste di noi e orari più morbidi dei nostri e meno ore lavorative individuali, ma perchè cazzo continuate a raccontarci sempre le solite minchiate? Due piccioni con una fava, colpire gli stipendi, da collegare a fantomatici progetti aziendali raggiunti, e depotenziare per sempre il contratto collettivo nazionale a favore di quello di secondo livello, magari da contrattare con sigle fantasma e inesistenti come numeri e riferimento tra i lavoratori. Ancora campanelli d'allarme sul nostro sistema previdenziale, non regge, non regge e gli attuali giovani e futuri vecchi non prenderanno quel minimo che basta per vivere dignitosamente. la colpa come al solito non sta a monte, nell'iniquo mercato del lavoro ma nelle regole dell'ente da cambiare.Ancora una volta è inutile dire che i conti sono a posto a parte qualche regalo a casse in deficit e accolte con prodiga ospitalità, la minaccia viene all'esterno, dalla mancanza assoluta di lavoro continuativo e quindi dall'esiguità dei contributi versati. Rimedi consigliati: previdenza integrativa ( obbligatoria?). Ma se un povero ragazzo non può pagare i contributi normali figurarsi i complementari e aggiuntivi. Ma questi signori dove vivono? Anche lì il messaggio è chiaro: O ti paghi l'assistenza privata o morirai di fame.

lunedì 5 novembre 2012

Debito gonfiato per avere più soldi dalla Troika, la crisi greca secondo Anonymous - Il Fatto Quotidiano

Debito gonfiato per avere più soldi dalla Troika, la crisi greca secondo Anonymous - Il Fatto Quotidiano

Il crepuscolo dei babbei

Ci sono argomenti che visti i tempi non è superfluo od eccessivo trattare con continuità, anche perchè lobotomizzati dalla mattina alla sera dai maestri del neoliberismo non possiamo fare a meno di reagire colpo su colpo alle loro cantilene, al loro mantra che ci indica una sola via d'uscita: la loro.Lasciare l'euro sarebbe una catastrofe, allontanarci dal rigore non ci porterebbe lontano,non rispettare i trattati ci isolerebbe e saremmo condannati alla miseria. Probabilmente è tutto vero, ma rivoltiamo l'ipotesi: rimanere nell'euro, rispettare i trattati, mantenere il rigore e aumentare i tagli dove ci porta? Abbiamo messo il pareggio di bilancio in costituzione e firmato il fiskal compact, ciò significa un rientro annuale dal debito di circa cento miliardi di euro, tra interessi e quota reale. Domanda semplice semplice, cento miliardi l'anno da trovare a tutti i costi da chi si prendono? Rimanendo fedeli a questa linea quale sarà il nostro futuro? Ma i professoroni   evitano questa domanda e non danno risposte. C'è una bella trasmisssione alla radio con analisi delle notizie e commenti degli ascoltatori condotta da giornalisti quasi sempre seri e scrupolosi ma rigorosamente allineati al pensiero unico. In questi giorni ce n'è uno giovane e presuntuoso che da dieci secondi per le domande e si prende un quarto d'ora per le risposte che poi è un pistolotto indigesto e preconfezionato con i soliti ingredienti ed il solito tono perentorio: è così e basta. Per esempio ha motivo di lagnarsi per i pochi tagli alla spesa, e dai, le troppe tasse, e dai, e udite udite, autentica new entry tipica di chi si vuol far accogliere nel reame dei bocconiani "doc", il rimprovero al governo che non ha ancora chiesto l'aiuto del mes.

domenica 4 novembre 2012

Crisi e politica, analisti finanziari in piazza con i 5 Stelle: “L’Esm? Una trappola” - Il Fatto Quotidiano

Crisi e politica, analisti finanziari in piazza con i 5 Stelle: “L’Esm? Una trappola” - Il Fatto Quotidiano

I PURITANI - VINCENZO BELLINI - 2009 ( BOLOGNA )

Strappi

Il nostro caro e amato presidente insiste, la legge elettorale va cambiata perchè quella vigente non sarebbe adeguata a garantire i diritti di elettori ed eletti. A prima vista sembra una presa di posizione ineccepibile, ma, a mente fredda lascia molti dubbi. Con questa legge si sono fatte due elezioni e nessuno, a parte uno sparuto gruppo di referendari ha avuto un granchè da dire o si è dato da fare seriamente per cambiarla, solo qualche mugugno, poi colpo di scena, quello che sembrava il punto debole in assoluto la preferenza coatta e senza possibilità di scelta viene difeso a spada tratta dai democratici: Le preferenze costano troppo e favoriscono i ricchi, ripristinarle sarebbe un errore. Ci si concentra sul premio di maggioranza, valutando le diverse possibiltà che possono spuntare dalle urne ci si accorge che c'è il rischio di dare questo premio al partito di Grillo che ha molte possibiltà di vincere e di avere più voti degli altri. Ipotesi terribile da scongiurare a tutti i costi anche facendo delle correzioni in corsa, annullando il suddetto premio o alzandolo di quel tanto che non lo faccia scattare. Tutto questo modo di procedere, a scatti convenienze e colpi di mano viene chiamato democrazia.
P.S. Una militante 5stelle squittisce banalità in un format televisivo, il suo referente politico la redarguisce con i modi spicci che gli sono propri. Bene per la stragrande maggioranza dei media  sta in quest'intervento il vero pericolo per la democrazia, non nel cercare di cambiare le regole elettorali a pochi mesi dal voto. Anche qui non sarebbe male obbligare i giornalisti in questione a rileggersi come condanna ed espiazione tutto quello che scrivono, senza alcuna pietà per le urla di disgusto e le invocazioni di aiuto.

sabato 3 novembre 2012

Registi

Il buon woody dice che bisognerebbe dare la galera e poi le fiamme dell'inferno all'inventore dei serramenti di alluminio anodizzato, ci associamo e allunghiamo la lista. I registi di opere liriche andrebbero condannati ad una pena supplementare ed atroce: la visione perpetua delle loro rappresentazioni. Bayreuth 2012 un regista al limiti di un narcisismo incontrollato e patologico mette in scena un Parsifal assurdo e coi personaggi principali ridotti a macchiette d'avanspettacolo, Il guerriero panzuto e pingue costretto in un vestitino da marinaretto, così ci ricordiamo che ha problemi con l'immagine della madre, scene anni 30 con bandiere e situazioni dell'epoca,personaggi inventati di sana pianta, il cattivo che ricorda  Frank wrustel il protagonista di Rocki Horror Pictures show e poi una serie di comparse che rifanno il verso al  Romero degli zombie. Ma Wagner non merita un pò più di rispetto?

venerdì 2 novembre 2012

Pericolo nell'urna

Al tempo della prima esplosione del fenomeno lega gli analisti, i sociologi ci dicevano che bisognava prendere atto che quei voti esprimevano un bisogno reale, un bisogno di territorialità, d'identità a lungo negata dai partiti tradizionali. Si capiva già dalla parlata, dai modi, che era gente da cui bisognava prendere le giuste distanze, allontanarli ove possibile dai centri di potere da cui presumibilente una volta preso possesso non si sarebbero più staccati, ma faceva comodo minimizzare, puntare sul folklore, sono brava gente si diceva a cui va data la giustà opportunità, emarginalizzarli può essere controproducente, parliamo, dialoghiamo e li renderemo utili alla democrazia. Sappiamo com'è finita. Bene, adesso abbiamo un fenomeno analogo anche se non legato nello specifico alla territorialità e all'identità etnica, ma i presupposti di malomore e di disaffezione verso un certo modo di fare politica sono simili, uguale il bacino elettorale trasverasale e interclassista, ove ce ne fossero ancora traccie. Ma non c'è un organo di stampa che dia loro scampo, attaccati ,sbeffeggiati, sono diventati il diavolo nell'urna. Dov'è finita tutta la vostra comprensione per un nuovo che deve essere verificato come dicevate per i coltivatori diretti dell'odio padano? Questi fanno paura perchè non sanno neanche loro dove vogliono arrivare, non hanno idee precise sul futuro ma lo vorrebbero ricostruire su basi nuove da inventare. Chi non è convinto di ciò che si sta facendo e non pensa che sia l'unica strada percorribile è pericoloso perchè mette in discussione la verità, che è una, indiscutibile. Ci avete messo in testa che non abbiamo alternative e quindi dobbiamo percorrere la strada che ci avete indicato e solo quella. Sotto a demolire il comico. Alcuni giornalisti raggiugono vette altissime di commozione e di paura solo a sentir parlare di dubbi sull'Europa e sui trattai in corso, vedi mai che ne abbiano fatto una questione personale?

giovedì 1 novembre 2012

Curlandia

Nel paese di Curlandia tutti più o meno stanno bene,riescono a mangiare, divertirsi, curarsi senza eccessivi problemi, inoltre lì li si produce un ottimo cioccolato fondente che viene gradito e consumato anche fuori dallo staterello. Un bel giorno il console primario annuncia che i cittadini consumano più di quello che producono, così non può andare avanti,bisogna cominciare a risparmiare e ridurre le spese, si comincia subito portando le feste per la vittoria da cinque a un giorno, si abbassano le indennità e per decreto immedato viene razionato lo zucchero da mettere nel caffè, naturalmente non basta e si cominciano a fare tagli sostanziosi sulla spesa pubblica. I conti sembrano migliorare, l'inflazione è bassa ma i cittadini cominciano a spendere meno e a consumare meno cioccolato dovendo sopperire di tasca propria ai servizi mancanti o ridotti, la produzione soffre per il calo della domanda e le industrie cominciano a licenziare, il Pil si abbassa e i conti tornano in alto mare. Altri tagli sempre più incisivi sulla vita della gente: pensioni, indennità, detrazioni ma non basta. Gl'imprenditori per sopperire al calo interno puntano sull'export ma devono contenere i costi e l'unico modo veloce per tornare competitivi è quello di abbassare i salari e aumentare le ore lavorative, diminuisce ancora la domanda interna ai minimi storici e si devono chiedere prestiti per sopperire alla mancanza di liquidità, se non si produce, non si consuma c'è anche un minore introito erariale e i conti non solo saltano ma non c'è più neanche la liquidità per pagare stipendi e pensioni dal momento che ci si è assunti l'onere e l'obbligo del pareggio di bilancio: mai più creare moneta a debito. Si devono dunque vendere, svendere, regalare i beni dello stato per creare questa liquidità, ma ciò può essere fatto una sola volta. Quando non c'è più niente da alienare, quando il debito è stato stabilizzato, cioè i creditori si sono ripresi il capitale e buona parte degl'interessi, viene dichiarato il default