domenica 27 maggio 2012

Fernando Solanas

Vedere  " Diario di un saccheggio " è come ricevere un pugno in faccia, fa male,molto male. Dov'eravamo quando tutto questo succedeva? Eravamo tristi per i poveri risparmiatori Italiani che avevano investito nei bond argentini e avevano perso tutto, ma non avevamo capito niente, non sapevamo niente. Parole come noeliberismo, deregulation, privatizzazioni,non ci dicevano un granchè. Ma adesso abbiamo studiato, fatto i compiti a casa, come ama dire il nostro presidente Bocconiano e sappiamo di cosa si tratta. Basta cambiare i nomi e le località e tutto ci suona familiare: la corruzione, il Fmi,la svendita del patrimonio pubblico, il rigore, il debito,le lettere con gli ordini da eseguire, lo smantellamento dei diritti e dello stato sociale, la disoccupazione, la miseria dilagante,era gia successo, tutto questo era già successo e noi non avevamo fatto una piega, ci eravamo girati dall'altro lato e avevamo continuato a dormire tranquilli.

venerdì 25 maggio 2012

LA SPIEGAZIONE DELLA MONETA DEBITO - ALBERTO MEDICI

Nata libera

Le riforme di Elsa l'indomabile. Sono stati resi noti i nuovi coefficenti per il calcolo delle pensioni con il contributivo e si scopre ,sorpresa, che chi va via dal lavoro prima dei 65 anni perderà tra il 3 e il 4% l'anno, anche quelli che hanno superato la soglia di anzianità ( tra i 42 e i 45 anni fino al 2020 ). Ma costoro perderanno già il 3% l'anno se vanno via prima dei 63, si sommi la perdita secca nel passaggio totale al contributivo valutata in circa il 40, 50% , i contributi onerosi, il caos totale nelle ricongiunzioni e si avrà il quadro generale della situazione. Il messaggio è chiaro e forte: tutti andrete via con l'età anche se avete già lavorato 50 anni, scordatevi l'anzianità ed il saldo di tutti i lavori fatti, non contano più niente.Perchè tutto questo? Ci dicono per motivi di cassa, ma non regge perchè i numeri dicono che il sistema previdenziale italiano regge e reggerebbe bene per i prossimi anni, allora le spiegazioni potrebbero essere due, una prettamente ideologica e una monetaristica. La prima ci dice che con un pò di anni di vita davanti il pensionato studia, si aggiorna e cerca di capire le cose meglio e con più attenzione di come non lo abbia fatto precedentemente, Passare direttamente dal lavoro alla bara risolve molti problemi. Poi c'è anche la quantificazione finanziaria. L'Italia è uno dei paesi che rifiuta ostinatamente le pensioni integrative, quindi qualcosa come centinaia di miliardi l'anno sfuggono alla voracità dei fondi privati e finiscono all'Inps. I soliti dottoroni ci dicono che non va bene, che dobbiamo fidarci, non possiamo rimanere indietro, l'Europa ce lo chiede (e dai!) e poi ci si guadagna. Non è vero, non ci si guadagna, questi fondi perdono più o meno come tutti gli altri prodotti finanziari di massa, ma per i miracoli della finanza e della globalizzazione la maggior parte della moneta che gira per il mondo è prodotta in origine da questi fondi integrativi, è la materia primordiale che fornisce i capitali alla grande speculazione, che, ovvio, non è mai in perdita. Cioè chi fornisce questi capitali, i pensionati,non sono minimante in grado di gestirne l'utilizzo.

giovedì 24 maggio 2012

Gremlins

Si sono moltiplicati, sono dapertutto, parlano, dettano, legiferano e cosa più terrificante scrivono editoriali formato fotocopia: chi riesce a distinguere fra Giavazzi e Boeri è molto bravo oppure ha molta fantasia. In sostanza questi alunni, tardi alunni della scuola di Chicago, non fanno che ripetere sempre le stesse trite e ritrite considerazioni, danno sempre le stesse soluzioni. La colpa di questo ciclone economico è solamente degli apparati sociali degli stati europei, a loro parere anacronistici, inefficienti e dai costi ormai insostenibili. Ripetergli che questi apparati hanno garantito quarant'anni e più di pace sociale è inutile, non sentono,ripetergli che i costi di un suo smantellamento sono superiori agli eventuali risparmi ottenuti è inutile, ripetergli che protezione e sicurezza non danno pigrizia e assuefazione ma servono a far si che la gente costruisca il suo futuro è inutile,loro vanno avanti col manuale del giovane Friedman e ci dicono che tutte queste cose possono essere fatte e gestite dai privati, notoriamente privi d'interessi e non richiamati dal semplice profitto immediato.Se il vento dovesse cambiare, cosa purtroppo molto improbabile, tutti questi signori si dichiarerebbero Keinesiani della prima ora senza si e senza ma. Perchè sono sempre alla ricerca di qualcuno che li ascolti e li coccoli e magari li faccia sentire importanti. Ci si è messo anche il grande Mario 2 l'eurocrate a raccontarci la stessa canzoncina, basta, non ne possiamo più, ma qualcuno ha detto a questi signori che la loro lezioncina è datata? I nostri ragazzi cambiano libri di testo due volte l'anno per tenerli a passo coi tempi e costoro ci propinano teorie vecchie di quarant'anni e più? Ci ha ricordato che i giovani lavorano poco e che la spesa pensionistica è ancora troppo elevata, che sotto sotto non ci sia un'ideuzza di soluzione finale per tutti i vecchi?
P.S. Festival dell'economia di Trento. Direttore Tito Boeri, Interlocutore del fronte critico all'attuale sistema economico G. Soros! Se la cantano e se la suonano da soli.

martedì 22 maggio 2012

Passaggio in India

E' un momento di passaggio, un'epoca è finita e un'altra incalza prepotente. Non ne sappiamo ancora molto ma alcuni segnali fanno intuire il futuro che ci attende. Il secolo appena passato era nato all'insegna di un ingenuo ottimismo, si pensava che il progresso ci avrebbe liberato per sempre dalla dipendenza dalla natura,dal lavoro, l'uomo e le sue macchine, le sue scoperte avevano cambiato il suo rapporto con il mondo, non sembravano esserci limiti alle nuove potenzialità che la scienza ci offriva, tutto poteva essere controllato e gestito dall'intelligenza. Come sempre succede in questi casi qualcuno da subito aveva messo in dubbio questa visione unilaterale aggiungendo che c'era il rischio di rimanere vittime e prigionieri di ciò che credevamo di controllare. Poi in effetti si è visto che qualcosa non era andata come ci si aspettava, conoscenza,coscienza, soggettività non avevano seguito il passo delle innovazioni ma in un certo senso ne erano rimaste schiacciate, andiamo verso un mondo in cui pochi sanno e molti ubbidiscono. Le macchine, l'automazione che dovevano alleviare la fatica del lavoro lo stanno facendo sparire, dove prima occorrevano centinaia di operai e tecnici oggi ne bastano meno di una decina. La soluzione non sta nella rinuncia, nella privazione, nel rifiuto delle macchine,se il surplus vennisse distribuito a tutti i vecchi cento posti di lavoro niente da dire ma purtroppo non è così. Soddisfare tutti i bisogni non vuol dire distruggere risorse ma crearle e rinnovarle. Ma il finale di partita ci riserva ancora delle sorprese ulteriori perchè la risposta alla crisi è una schizofrenia di messaggi contrapposti, da una parte la colpa e la redenzione nella miseria o quasi e dall'altra la  pubblicità sempre più elitaria e precisa che invoglia a investire non più in detersivi e mutande ma in macchine sempre più veloci e accessoriate. Questi due messaggi sembrano non parlarsi fra di loro.

sabato 19 maggio 2012

IL MES: LA FINANZIARIZZAZIONE DELLA DEMOCRAZIA - Lidia Undiemi su Byoblu...

You Tube

Grazie a You Tube miliardi d'immagini si riversano sulle nostre case con documenti eccezionali di un passato recente ma già mito. chi non ha un brivido nel risentire e rivedere un giovanissimo Neal Young con capelli a caschetto e basettoni o un Lou reed d'annata, biondo e con occhiali scuri? Ma molto ma molto più interessante è rivedere le facce e il modo di rappresentarsi dei giovani di allora, li vediamo li sentiamo, c'è nei loro occhi la certezza di aver sepolto per sempre i loro padri, le loro regole e i loro limiti, si, perchè loro sentono che possono fare molto di più e meglio, possono soffrire di meno, godere di più. Bene, se ci riflettiamo sono le icone della futura destra reaganiana, non si tratterà per caso della famosa astuzia della storia di hegeliana memoria, dello spirito assoluto che arriva alla fine di un lungo percorso dell'autocoscienza?La tesi può sembrare ed è molto strampalata, ma chi si ricorda di quel professore di origini giapponesi che diceva che dopo il muro di Berlino la storia aveva raggiunto il suo scopo ed era quindi giunta alla meta? Fesserie per fesserie ci può stare tutto ma probabilmente la verità è che la storia non ha un percorso fisso ma s'incanala secondo modalità casuali ed etrogenee, dovute al momento ed alle occasioni. Quei giovani non sapevano, non prevedevano che negli anni a venire sarebbero stati lo zoccolo duro di un modo di vedere il mondo egoistico ed autoreferenziale, ci sono io e poi io, gli altri si arrangino e non mi chiedano niente. In fondo il sogno di libertà era rimasto lo stesso, erano solo cambiate le modalità di recepirlo.

venerdì 18 maggio 2012

Derivati

I nostri inarrivabili censori del debito dovrebbero ricordare ogni tanto la sua natura truffaldina. A marzo il governo italiano, quello dell'aumento dell'età pensionabile, dell'Imu, dell'Iva e altro paga in contanti all'agenzia Morgan Stanley più di tre miliardi di euro per risovere alcuni contratti stipulati dai nostri geniali politici in derivati. Questi contratti dovevano difenderci dalle fluttuazioni dei tassi d'interesse dei nostri titoli di stato ma diventano in breve tempo delle bombe a orologeria che devastano i nostri già devastati conti pubblici così la decisione di risolverli unilateralmente, ma attenzione, non è finita qui perchè le nostre amministrazioni locali, regionali,provinciali sono piene di questa merda che non solo aveva il merito di lasciare la patata bollente ai successori ma dava anche un piccolo capitale iniziale da gestire. Li chiamano Free riders (avvoltoi?) e vanno alla ricerca della spazzaturra o di tutto ciò che gli altri buttano cioè i debiti inesigibili o problematici, comprano a 10 quello che valeva cento e poi si fanno restituire cento più gl'interessi maturati. Come fanno? Semplice, il loro potere è infinitamente più forte di quello degi ex proprietari del debito e in poco tempo riescono a portare i tribunali a dargli ragione, fino a poco tempo fa la cura veniva applicata a Congo, Zambia adesso si punta sulla Grecia e sull'erozona. Proprio la Grecia ha dovuto restituire 400 ml di euro ad un hedge found  che aveva comperato al 60% del  valore di mercato e che non si era accontentato della limatura concordata con gli altri gestori, la cifra è imponente per un paese letteralmente alla fame. Cari bocconiani, lo so che fate miracoli per continuare ad affermare che si tratta di puro cioccolato, ma la puzza denota  che si tratta di tutt'altro.

giovedì 17 maggio 2012

Re Lear

E si, il finaledi partita di questo sovrano in canottiera ha qualcosa di struggente e ricorda molto re Lear, vecchio stanco disilluso e divorato dai figli, ma ricorda anche il finale di molte vicende "rivoluzionarie"nostrane. Vanitosi capetti massacrati dai contadini con roncole e forconi, altri incarcerati senza che nessuno sentisse l'esigenza di vederli fuori, altri dimenticati come vecchi giocattoli in cantina dopo che i bambini sono cresciuti. Inutilmente alza voce ormai flebile, inutilmente minaccia e inveisce contro entità nemiche, il popolo, il suo popolo lo ha abbandonato definitivamente e buon per lui che tutto finirà in una vecchiaia anonima e senza comizi. Che l'ospizio ti sia lieve.

martedì 15 maggio 2012

Hard rain

Il grande vecchio quando era giovane cantava di una dura pioggia che si stava avvicinando. Senza volere assumere i toni profetici dello zio Bob è innegabile che qualcosa di simile è nell'aria, nelle peggiori aspettative di tutti noi, anche perchè di migliori non riusciamo a vederne. Siamo molto vicini al punto di rottura di un sistema,ahimè, irriparabile. Una montagna immensa di denaro gira per il mondo senza che su di essa vi sia un reale controvalore, anzi sembra che sia solo spazzatura, bolla d'aria maleodorante lasciata gonfiare dal laissez-faire della politica negli ultimi trentanni perchè convinta o suggestionata dalla presunzione che lì vi fosse vera ricchezza. Forse pensavano che nessuno mai avrebbe fatto la somma tra quello che c'è e quello che si  immaginava esserci, ma qualche ragioniere tignoso e preciso non manca mai e cosi la scatola magica inventata per farci stare contenti è stata aperta. La cosa sorprendente, ma forse fino ad un certo punto, è che la verità "ufficiale" offerta da governi, televisioni e giornalisti compiacenti (al proprio futuro) è ancora quella che la colpa è nostra perchè ci siamo permessi cose che non potevamo permetterci, il debito l'abbiamo creato noi, non le banche che con una liquidità di 10 ne hanno fatto circolare cento. Soluzioni semplici e ravvicinate non ce ne sono e l'ultima volta ce ne siamo usciti con un colpo di fortuna speriamo irripetibile: La guerra e cinquanta milioni di morti

domenica 13 maggio 2012

Il grande centro

Qualche anno fa con un abilissimo gioco lessicale era nato l'estremo centro. Tutti noi abbiamo sognato questa nuova entità geografica, collocandola tra la foresta pluviale ed il Borneo, si, poteva essere solo lì,  finalmente avevamo la certezza che c'era. Allora bisognava popolarla, non la si poteva lasciare ai gorilla alle tigri ed agli eventuali selvaggi che l'abitavano e parte così la la grande corsa all'estremo centro con l'obiettivo di piazzare le proprie bandiere prima degli altri. Pochi giorni fa, quest'isola fantastica e misteriosa si è inabissata, probabilmente per sempre. Sparita,con grande smacco del vecchio galantuomo che in quel sito sperava di risolvere molti problemi nostrani. Non ci sono e non ci saranno più i numeri per il grande centro questo è il risultato delle ultime elezioni locali,finiti i giochi, le trattative,gli scambi di figurine, non se ne farà più niente. Il nostro quadro politico ne esce a pezzi: stando così le cose alle prossime elezioni non sarà possibile nessuna maggioranza a meno di stranissime ed improbabili alleanze. Ho visto una cotanata e furibonda signora che inveiva contro chi aveva permesso tutto ciò, un allampanato sindaco dire che si sta facendo tutto quello che c'è da fare e le critiche sono ingiuste, un altro che ci si è sempre ammazzati per i debiti e quindi non è il caso di drammatizzare. Non molleranno facilmente, piuttosto andranno a cercare l'isola sott'acqua per vedere se si può recuperare qualcosa.

Fine del Centro – Il Fatto Quotidiano

Fine del Centro – Il Fatto Quotidiano

Tramonto dell'occidente

Heidegger a tutti quelli che gli chiedevano conto delle sue scelte politiche sbagliate rispondeva di non avere niente di cui pentirsi. Ma l'eredità più cupa che ci lasciato riguarda le sue idee che si stanno rivelando più lungimiranti e tragiche di quel che pensassimo , con connessioni attualissime al nostro mondo ed al nostro modo di agire. L'essere si sostanzia nella sua oggetività che non diviene però mai verità rivelata, essenza assoluta, e neanche tecnica e conoscenza, la sua essenza è invece l'esserci nel suo processo continuo di creazione degli eventi, del divenire. Ma l'agire e il divenire sono diventate le ossesioni del nostro stare al mondo e abbiamo affidato le nostre sorti ad una nuova religione fatta di obiettivi e comandamenti immateriali ma obbligatori per tutti. Essere vuol dire divenire a mete in cui il nostro Io sia soddisfatto e realizzato. Obiettivo irraggiugibile secondo le regole che ci siamo costruiti perchè viene abilmente spostato in avanti giorno dopo giorno. L'essere a questo punto diviene una marionetta, un tragico pupazzo a cui vengono tirati i fili per farlo muovere e farlo sembrare partecipe e attore del proprio destino. Il filosofo non sarebbe d'accordo con queste conclusioni arbitrarie ma lui stesso raccontava che quando parlava il grande dittatore non bisognava ascoltare quello che diceva ma solo osservargli le mani. Già, perchè le mani? Chissà, forse dei dubbi ce li aveva pure lui sullo strano modo in cui si era realizzato il suo pensiero nella storia.

sabato 12 maggio 2012

Premiata macelleria

Dopo le pensioni, il lavoro e i diritti ora tocca alla sanità. La tattica è sempre la stessa, tono grave ed austero nell'annuncio ma rassicurazioni sostanziali sugli effetti, si, ci sarà qualche sacrificio da fare ma con un'equità di trattamento tra le diverse categorie. E già qui la rassicurazione mostra tutti suoi limiti: una vera misura sociale deve colpire in modo diverso le situazioni economiche, non pareggiarle con un un quasi uguale prelievo rispetto al reddito. Se io pago 30 su un reddito di cento soffro di più di uno che ne paga 50 con un reddito di 1000. Ma non è finita perche poi, quasi certamente, nel testo finale si scoprirà che le aliquote saranno molto più alte di quelle annunciate. Con la nuova ICI si era partiti da ipotesi di poche decine di euro per poi splafonare a diverse centinaia e in alcuni casi anche qualche migliaio di euro, lo stesso con la riforma delle pensioni con varie ipotesi in campo, soft, large, extra large ma alla fine passa quella dura che più dura non si può( siamo diventati il paese con l'età pensionabile più alta del mondo), ma ormai il fatto è fatto e non si può tornare indietro, che ne direbbero i mercati che come le vecchie comari da dietro le tendine vedono tutto e sentono tutto? Dunque basta ticket, esenzioni e invalidità,una tessera magica ci dirà la cifra da versare ogni anno in base al reddito. Già adesso abbiamo le graduatorie di asili nido, case popolari, fasce deboli, assistenza,mense scolastiche, invase da una plebaglia fatta da architetti, dentisti, orafi,commercialisti, notai, avvocati e qualche manager, gente povera a cui non è possibile chiedere più di tanto. Giusto che con le nuove regole non paghino quasi niente di ospedali, ricoveri e medicine. Qualche anno fa un noto esponente della destra storica diceva per molto meno che si trattava di "macelleria sociale", adesso dove vanno a comperare la carne?

venerdì 11 maggio 2012

Relazioni pericolose

Più passa il tempo e più aumenta la confusione, di tutti beninteso, dominanti e dominati, creditori e debitori, rigoristi e keynesiani. Il livello di sovrapposizioni tra cause ed effetti ricorda quelle vecchie comiche in cui s'inizia con un inseguito e un inseguitore e poi i ruoli s'invertono a ogni passaggio. C'è un livello debitorio insostenibile ma c'è anche dall'altra parte un credito quasi inesigibile, alcune banche detengono buona parte dei debiti pubblici dei paesi periferici, per loro è una buona cosa, un'arma sempre puntata ma anche un grossissimo rischio, sono capitali contabilizzati nei loro bilanci che se sparissero improvvisamente creerebbero loro ovviamente più problemi  che ai debitori. La convinzione sempre più diffusa, al di là di tesi più o meno complottiste, è che nessuno sa più come uscirne senza rimetterci troppo o tutto. La finanziarizzazione del rischio ha prodotto questo mostro di cui non si riconosce più la testa dai piedi.

mercoledì 9 maggio 2012

Il voto della finanza - micromega-online - micromega

Il voto della finanza - micromega-online - micromega

Destra storica

E così, sembra che la destra italiana non raggiunga più neanche il 10% dell'elettorato attivo. Ma il paese non si può permettere elezioni e come nel miglior calcio di una volta mai tirare in porta quando l'avversario è a terra. Commovente e terrribilmente fuori moda. Speriamo solo che non si scambino le maglie in un gesto estremo di fair play

martedì 8 maggio 2012

La lotta di classe al contrario – Il Fatto Quotidiano

La lotta di classe al contrario – Il Fatto Quotidiano

Rigore dubbio

Nonostante facciamo di tutto per evitarli, alla fine i cambiamenti arrivano e qui la grande abilità nostrana è di saltargli in groppa cambiando cavallo al volo: Adesso tutti dicono che le misure della Frau Merkel vanno riconsiderarate e rinegoziate, salvo poi, fra qualche mese passata la sfuriata Hollande ricominciare come prima. Perchè il punto non è di cambiare le tende ma di rifare la casa partendo dalle fondamenta e questo è fuori dalla portata e dalla volontà della governance attuale incapace di capire che un modello è finito per sempre, quello dello sviluppo a debito, cioè creando ricchezza dalla ricchezza e dalla speculazione finanziaria invece che dal lavoro. Anche l'egemonia della nuova soggettività aggressiva ed egoista sembra al tramonto. Perfino il cittadino più sprovveduto finalmente ne capisce la falsità, perchè con l'io contro gli altri non arriverà da nessuna parte e tanto meno difenderà quel poco che gli è rimasto.

venerdì 4 maggio 2012

Cara Gabanelli, ti amo! – Il Fatto Quotidiano

Cara Gabanelli, ti amo! – Il Fatto Quotidiano

Breviario minimo

A chi gli poneva domande su Dio, sulla verità, sul bene e sul male, un vecchio prete rispondeva che non aveva tempo per queste cose dovendo lui dire tre messe al giorno e badare alla parrocchia, e poi aveva il suo breviario per tutte le risposte. Anche il nostro caro professore ragiona allo stesso modo. Lui ha studiato quello che c'era da studiare un bel pò di anni fa e non si pone minimamente il problema di un aggiornamento professionale, tutto tempo perso col dafare che si ritrova. Concorrenza, mercato e liberalizzazioni. Serve altro? No, allora perchè tutte queste chiacchiere sullo sviluppo, sulla domanda, sui redditi e sul ruolo dello stato nell'economia che è come mettere l'aglio nel caffelatte del mattino? Il personaggio sta mostrando giorno dopo giorno tutti i suoi limiti culturali e professionali. Era questo il supertecnico che ci doveva tirar fuori dai guai? Francamente sembra inadeguato al compito e col suo vecchio armamentario liberista non ci porterà lontano. Per questi emeriti intellettuali non è il lavoro che crea la ricchezza di una nazione ma solo lo sviluppo dei capitali e delle rendite finanziarie. Il lavoro ha come conseguenza maggiori diritti per tutti, ridistribuzione della ricchezza e dei poteri all'interno della governance. In una delle loro prime riunioni questi signori l'avevano detto chiaro e forte: la democrazia è un lusso che non ci potremo permettere a lungo

martedì 1 maggio 2012

Ma in Spagna son già milletrè...

Colpito e affondato. La nuova Spagna moderata sembrava agli occhi della "governance" Bce la più affidabile e mansueta nell'eseguire gli ordini, ma qualcosa non ha funzionato e così i tecnici europei rimpiangono di aver fatto votare e di non aver messo direttamente un loro impiegato come avvenuto in Grecia ed in Italia. Il nuovo governo non ha toccato le pensioni ed ha puntato i piedi su parecchie cose tra cui quella inaudita ed intollerabile di non accettare i soldi del fondo salvastati. In più ha in mente, sul modello irlandese di creare delle Bad Bank su cui scaricare i titoli tossici e non facendo così pagare ai contribuenti il loro valore spazzatura. La Spagna NON ha un debito pubblico allarmante, anzi è inferiore a quello della Germania, le sue basi economiche sono discrete ma ha una disoccupazione tre quattro volte superiore alla media UE. I bene informati spiegano che è colpa della bolla immobiliare perchè si è costruito troppo e i valori delle case sono crollati,( forse i diccupati provengono tutti dall'edilizia?), ma cementificare tutto il territorio non è forse un vizio comune a molti paesi compreso il nostro?In poco tempo la fiducia diventa diffidenza, con le solite agenzie che declassano la sua economia. Semplici casualità?