lunedì 12 marzo 2012

Politica

La crisi della politica viene vissuta come una catastrofe della democrazia, ma aldilà delle semplifiazioni e dei populismi è interssante capire da dove arriva e dove può portarci. I candidati repubblicani alle presidenziali americane sono un ottimo esempio, finita l'epoca in cui la parte preponderante della comunicazione era rivolta all'esposizione di un programma, di un progetto oggi tutto sembra dettato dal caso o dall'umore della giornata, poi una manciata di razzismo,un pò di fesserie ed il condimento finale a base di integralismo religioso. Tutto qui? no,evidentemente. Il non detto serve a rassicurare l'aspirante elettore molto più del detto: niente di quello che vi sta a cuore, niente di ciò che riguarda il vostro portafoglio sarà toccato, potete esserne sicuri .La politica sembra essersi parcellizata,cristallizzata, in mille interessi particolari scollegati da ogni visione generale e di lungo periodo.E da noi le cose non vanno poi tanto meglio, prendiamo i nostri amministratori locali, come amministrano il territorio?Prendendo atto che ci sono delle forze in campo i cui interessi in certo qual modo coincidono con quelli delle amministrazioni: più atti, più concessioni , più cambi d'uso vogliono dire più oneri d'urbanizzazione per le esangui casse comunali.Controlli, pianificazione,sono parole che appartengono al passato, oggi il politico dice che se vuol far funzionare i servizi minimi deve raccattare il denaro anche nella merda e tutto il resto è solo demagogia. E' la politica, bellezza, come direbbe Bogart.

Nessun commento:

Posta un commento