sabato 2 giugno 2012

Non è mai semplice

Le analisi sulla crisi che stiamo vivendo sono molto diverse, ovvio, a seconda di chi ce le spiega. Abbiamo una tesi ortodossa e ufficiale che è quella dei governi dei media ad essi collegati: è una crisi legata ai costi ormai insostenibili del welfare, abbiamo speso più delle nostre possibilità e adesso non c'è più nessuno disposto a pagare al posto nostro. Tesi complottista: un gruppo di persone organizzate in lobby e banche ci hanno rubato il futuro e depredato dei nostri diritti frutto di anni e anni di lotte. Tesi terzomondista: I paesi emergenti, i famosi BRICS, stanno erodendo pezzo dopo pezzo il nostro livello di ricchezza. Tesi della domanda: sono almeno trent'anni che l'occidente non riesce più a vendere i propri prodotti, quindi sovrapproduzione e mantenimento del livello di benessere col debito privato, compro anche se non ho più i soldi. Tesi dell'offerta: no, si produce poco e a costi altissimi, abbassiamo i salari, tagliamo le tasse e torneremo competitivi.Tesi monetarista: dipende solamente dalla rigidità del cambio fisso dell'euro per economie diversissime. Se ne potrebbero aggiugere molte altre, ma il punto è: quale di queste è la più plausibile? Risposta: nessuna. Non esiste mai una causa unica ma forse tutte meritano di essere prese in considerazione, sintetizzandole e cercando di tirar fuori la parte meno scontata di esse. Napoleone non ha perso  perchè aveva dormito poco, aveva sbagliato l'ora dell'attacco, aveva scritto male un ordine,posizionato i cannoni in maniera non adeguata, perso tempo per occupare posizioni vitali per la battaglia, ha probabilmente perso per tutti questi motivi messi assieme, non per uno solo.

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