Ho avuto la fortuna di seguire in due giorni consecutivi le due versioni della Manon. La prima quella di Massenet in diretta streaming via satellite da New York e la seconda quella di Puccini su un normale DVD, l'mpressione che ne rimane è sempre di grande impatto ma con la la classica domanda inespressa ma latente: perchè ci piace tanto questa roba? Eroine voluttuose e frivole sempre punite da un giudizio morale che non solo non le assove ma ce le mostra come perdute e pericolose per l'ordine sociale, cavalieri pronti a tutto pur di arrivare al loro letto, padri assennati che cercano di salvare l'onore dei figli e della famiglia, la giusta punizione in termini di legge o malattia. Tutto ciò, frutto della penna di librettisti mediocri o insulsi non sta in piedi, meglio non starebbe in piedi, ma come il calabrone vola nonostante le leggi della fisica, queste opere reggono e acquistano un senso. Puccini sfronda la sua versione da padri petulanti, preti, balletti e la rende più legata alla terra ed al fango ma non ci risparmia un intero atto, l'ultimo, di un un'agonia lunga e insopportabile. E' la musica dunque il collante magico? Si e no, provate ad ascoltare un'opera da un CD e poi rivedetela con un DVD, capirete che cosa mancava: la messa in scena che con tutti i suoi limiti è essenziale.
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