martedì 10 aprile 2012

Telecomando

Zitti zitti i nostri egregi parlamentari, non eletti da nessuno, stanno tentando un ennesimo colpo di mano: l'introduzione nella costituzione del pareggio di bilancio. Non si mettono mai d'accordo su una nuova decente legge elettorale, non si mettono d'accordo su una nuova legge anticorruzione, non si mettono d'accordo su una nuova legge meno puzzolente dell'attuale sui finanziamenti ai partiti ma su "cose importanti" volano, manovre, riforma delle pensioni, riforma del mercato del lavoro.L'impressione è sempre la stessa, noiosa, ripetitiva e anche inquietante:Dove ci stanno portando? Sono consapevoli di quello che stanno facendo? Probabilmente la risposta è si, sono consapevoli, ma non possono fare altro che ubbidire, non hanno nessun potere oltre quello di portare avanti "il grande progetto"di ridisegnare le gerarchie sociali. E' un ragionamento che sa di complottismo? Può darsi, ma la sostanza non cambia di molto.Il pareggio di bilancio obbligherà l'esecutivo a continue ed ininterrotte manovre correttive dei conti, ciò significa tagli e tasse che contando solo sui grandi numeri colpiranno i ceti medi e deboli. Ma ci si chiede, se crollano i consumi, se la gente non potrà acquistare quasi niente, se i prodotti rimarranno invenduti nei magazzini, se il circolo dell'offerta e della domanda non si chiude,che cosa hanno in mente per il futuro? Magari vendere ai cinesi ed agli indiani, peccato che loro non avranno bisogno di niente perchè si faranno tutto in casa loro.
P.S. In data 17 4 12 ci sono riusciti e la riforma costituzionale è passata al senato con la maggioranza dei due terzi. Era la seconda votazione e non ci sarà bisogno di un referendum confermativo. La notizia è stata ignorata quasi TOTALMENTE dai seguenti giornali Repubblica, Il fatto Quotidiano, l'Unità, Corriere della Sera. Solo il Manifesto le ha dato il giusto rilievo.Sulle prime pagine e all'interno si trova di tutto, c'è posto anche per il nuovo amore di Belen, ma niente di niente sui cambiamenti apportati alla nostra carta costituzionale. Un caso di amnesia generalizzato? Viviamo in mondo dove facciamo sfoggio dell'aggiornamento delle notizie minuto per minuto, sappiamo subito di uno tsunami in Indonesia, di un colpo di stato nel Mali, ma questa massa di informazioni arriva già depurata da ciò che deve essere ignorato, e non sembra che i giornalisti facciano una gran fatica ad adeguarsi.

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