venerdì 17 febbraio 2012

Game Over

Siamo alla stretta finale,ciò che doveva essere fatto è stato fatto e quello che manca si farà in tempi brevi. La durezze con cui viene trattata la Grecia non ha nulla di paragonabile a quello che si è visto nei rapporti tra stati sovrani in tempi di pace, appunto, perchè assomigliano maledettamente a risarcimenti di guerra, con gli stessi tempi, le stesse minaccie e lo stesso disprezzo dei vincitori nei confronti dei vinti. L'economia a questo punto c'entra poco e forse ancora meno la finanza e tutto viene giocato sui rapporti di forza che si sono creati e solidificati in questi anni. Le stesse elezioni sono diventate un optional: se non si è sicuri del vincitore si rimandano e come ulteriore garanzia si chiede preventivamente ai partiti di adeguarsi in ogni caso alle decisioni prese.E' lecito domandarsi che fine abbia fatto la politica, qual'è il significato del voto popolare. Come dire, se proprio volete votare fatelo pure ma sappiate che chiunque vinca sa già cosa deve fare.Da noi le tavole della Legge consegnate a Luglio dalla BCE prevedono adesso,non prima e nè dopo, l'abolizione dell'art. 18. Le cause giudiziarie per il reintegro sono state 300 in poco meno di dieci anni e di queste solo una trentina sono proseguite senza l'accordo tra le parti. Allora di cosa stiamo parlando? C'è una unica pregiudiziale ideologica, scollegata da qualsiasi motivazione pratica, bisogna creare un esercito di lavoratori eternamente precari e ricattabili, pronti ad accettare qualsiasi condizione imposta senza fiatare. I cinesi già lo fanno da anni e vivono bene anche senza tanti diritti e tutele. Con l'allungamento della vita lavorativa cosa fare di questo esercito di brizzolati che rendono poco e chiedono tanto?

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