lunedì 27 febbraio 2012

Stipendi

Ci si è accorti improvvisamente che gli stipendi medi italiani sono tra i più bassi d'Europa: La ministra di turno squittisce e fa sapere che ci penserà lei a risolvere il problema, aumentando la flessibilità "buona", perchè sia che si parli delle poesie di Montale che del teorema di Fermat il punto di arrivo è sempre quello; la rigidità del nostro mercato del lavoro. Le fanno da controcanto tutti i tromboni del giornalismo che ripetono all'unisono lo stesso concetto, poca produttività, alti costi del lavoro. Ma siamo sicuri che il problema sia la produttività, con le ore lavorate più alte d'Europa (dati Ocse) e non l'innovazione? E la sovrapproduzione? ormai si produce molto di più di quello che si riesce a vendere, quindi a che serve aumentare le merci se poi rimangono nei magazzini? Il buon Keynes diceva che per far uscire la barca dalla sabbia ci voleva una buona dose di soldi nelle tasche di quelli che cominciavano ad averne pochi, cioè i lavoratori e tutto sarebbe ripartito. Forse oggi non è più tutto così semplice ma perchè non provarci lo stesso?

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