martedì 24 luglio 2012

Notizie

La qualità dell'informazione italiana, in che modo ci stanno illustrando i fatti? Male, ma veniamo al dettaglio. Abbiamo le colonne del Montismo: Corriere, Repubblica, la stampa con qualche distinguo. Il Corriere per tradizione è stato sempre favorevole al governo in carica ma con un certo distacco signorile e opinioni articolate. Oggi non c'è più ne l'uno ne l'altra e sembra che tutto debba iniziare e finire col professore, il resto non va neanche preso in considerazione. La linea economica è rimasta uguale,cioè un liberismo autarchico ma sincero da almeno trent'anni,  i freschi Giavazzi, Alesina e DeBortoli non fanno rimpiangere il vecchio pastone di Panebianco, sempre attivo però come editorialista d'appoggio. Per la Stampa potrebbe valere lo stesso discorso con l'aggiunta della nota aziendale, ma in alcuni casi incredibilmente risulta meno sdraiato del Corrierone e con una qualità di scrittura migliore. E veniamo a Repubblica che dopo anni di onesta contrapposizione al governo in carica si ritrova nell'inedita veste di referente principale,portavoce ufficiale della linea del palazzo. Una cosa simile non si verificava dai tempi di De Mita! Ma si aggiunga anche una  linea economica ultraliberista ed il giornale appare irriconoscibile.All'interno però non mancano opinioni diverse: Paul Krugman, Luciano Gallino,Barbara Spinelli, Fitoussi ma l'impostazione principale è quella dettata dal bocconiano Tito Boeri, dal vicedirettore Giannini e dal grande vecchio che dopo anni di onesto Keynesianesimo ha avuto una folgorazione sulla via di Chicago, meno tasse e meno stato, questo è quello che serve e basta per andare avanti, nient'altro.Il  caso  più spinoso è però rappresentato dal Fatto quotidiano. La caduto di re Priapo è stata una perdita irreparabile da cui il giornale non si è più riavuto e non bastano più i pur sempre ottimi articoli di Padellaro, Colombo e Travaglio a celare l'imbarazzante evidenza e invadenza, anche qui, ma guarda caso,dei "Chicago Boys". Ma qualcuno ci può spiegare perchè in pochissimo tempo sono arrivati dappertutto? Ah, voi dite che li avevano già lì pronti ad entrare in azione? No, questo è complottismo e non possiamo considerarlo. Per capire la filosofia di questa gente basta osservare i titoli, quasi una fotocopia l'uno dell'altro: Con lo Spread saldamente sopra i cinquecento punti mettono in evidenza che è in calo. Ma non era questa la quota pericolo oltre la quale c'è solo il baratro? E' in calo rispetto a ieri di qualche punto, ma la vera notizia,non data, è che ancora pochi giorni cosi è sarà la fine. Come diceva il Conte Zio di manzoniana memoria, sopire e troncare, il resto viene da sè. L'Unità e il Manifesto spiegano con ottimi articoli i meccanismi dell'imbroglio in cui ci hanno cacciato ma si guardano bene dall'assumersene le conseguenze e cioè l'uscita immediata dall'euro. Si difendono dicendo che il lettori, vera massa di scimuniti, secondo loro,non sarebbero pronti ad una tale ipotesi.

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