lunedì 23 luglio 2012

Madame Bovary

Leggendo i libri si trovano più cose di quelle che uno cerca, nel nostro caso ci si può imbattere nella libra di carne pretesa dal mercante di Venezia alle cambiali firmate da Mme Bovary. Se il simpatico finanziere rappresenta l'economia nella sua forma primordiale, fatta cioè di scelte razionali ma anche di istinti primitivi e irrazionali come rancore e vendetta, l'altrettanto simpatica signora incarna la vittima sacrificale delle leggi dell'economia, ferree ma (a modo loro) imparziali. Insoddisfatta da una vita che giudica al di sotto delle sue aspettative, firma ad uno strozzino una cambiale dopo senza minimamente rendersi conto del rischio e delle conseguenze. Lo strozzino sembra che non sia interessato a riavere il suo capitale e anzi l'incoraggia nella sua vita dispendiosa, ma  un giorno  le chiede il rimborso immediato e naturalmente non avendo niente di liquido da recuperare le sequestra tutti i beni: casa, mobili e posizione sociale. La globalizzazione ha significato che un'ingente massa di denaro ha invaso le economie periferiche,creando all'inizio senso di euforia e benessere. Ma poi questi capitali passano all'incasso ed è la fine. Non avete soldi da restituirci? dateci i vostri beni materiali, industrie,servizi, immobili e mettete nelle nostre mani il vostro futuro. E' uno schema rozzo e semplificato ma forse riesce a dare l'idea di quello che è successo. Quando i capitali si sono liberati di ogni vincolo e di ogni regola è logico che sono andati ad allocarsi dove avrebbero potuto guadagnarci di più: nelle economie periferiche, e li come vermi malefici si sono incistati fino a fare scoppiare il bubbone. Nei mercati, oltre gli algoritmi e i computer agiscono forze irrazionali pronte a distruggere l'albero per un pò di legna.

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