martedì 12 marzo 2013

Bar Gianni

La scelta indubbiamente era stata ottima, era un bar come tanti e non c'era niente e nessun particolare che potesse servire a trattenerne un ricordo nella memoria. I due sembravano entrati lì per caso o come se qualcuno ce li avesse spinti ma tutto questo non incideva più di tanto sulla loro giornata e sul loro modo di vedere le cose. Venne servito loro un pessimo caffè mentre lei cercava di tirar fuori qualcosa dalla sua borsetta, poi lo guardò con apprensione. Voglio tutto e per sempre, tu questo non lo vuoi capire. Non esiste nè il tutto nè il sempre, sono cose che sono state inventate per farci stare buoni, per non rattristarci troppo, ma..Vorresti dire che cerco cose che stanno nelle nuvole? O sei tu che non sai alzarti un millimetro da terra, che non sai vedere niente oltre questo giorno. No, non posso crederlo, sembra che tu abbia uno scafandro da cui rifiuti di separarti, non mi vedi non mi senti, non ascolti quello che ti dico. Il ragazzo sapeva che quando succedevano queste cose doveva essere veloce e preciso, posò il conto con delicatezza al centro del tavolo e si allontanò senza guardarli, ma lei gli fece cenno di avvicinarsi e gli sussurrò senza scomporsi più di tanto che il caffè faceva proprio schifo, ma non sapete fare di meglio? Il ragazzo rispose che facevano quello che potevano e poi aggiunse pochi si lamentavano, la maggior parte dei clienti beve e se ne va senza fare commenti. lo liquidò con un va bene così, non c'è altro da aggiungere e sorrise,poi tornò a guardare il suo interlocutore, ma lo sa che l'ho riconosciuta solo dalle scarpe? Non mi ha dato indicazioni tanto precise. E non ci siamo neanche presentati,  ci rivedremo? No, non lo penso,lei è molto simpatica ma non potremmo aggiungere molto a quello che ci siamo detti qui. La prese delicatamente per un braccio e si avviarono verso l'uscita.

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