domenica 24 marzo 2013

Quando eravamo ricchi

Domande inquietanti e risposte ancora da trovare. Come è stato possibile ridurre nel giro di pochi anni un paese ricco, evoluto, pieno di fermenti ed idee nuove nella palude attuale in cui tutto sembra fermo? Che ruolo ha avuto la politica in questo rapido declino? Molto, molto più di quello che sembri. Non si tratta solo ed unicamente di scarsa preparazione, di sottovalutazione dei problemi che già allora venivano alla luce, purtroppo c'è di peggio e cioè la consapevolezza di quello che si stava facendo cioè la rovina del paese barattata per un pò di potere. Una intera classe dirigente ha lasciato andare alla deriva la nave solo per occupare tutto quello che c'era da occupare e non preoccupandosi di null'altro che di rapinare e depredare i beni comuni ben assecondata in questa missione da una miriade di corporazioni e ordini professionali ben contente che tutto rimanesse fermo, per sempre. Così hanno firmato trattati su trattati che probabilmente non hanno neanche letto. Quando il cane dorme, c'è sempre qualcuno che ne approfitta per rubare le galline. Se avessero letto qualcosa avrebbero avuto qualche dubbio, ma a loro interessava solamente non averne e continuare a firmare. Un'intero parlamento ha approvato nel giro di pochi giorni (!) il pareggio di bilancio in costituzione, nel silenzio assoluto dei media e con l'inusitata maggioranza dei due terzi per evitare qualsiasi tentazione referendaria. Ci sarà una commissione d'inchiesta e molti di questi galantuomini che ci hanno portato fin quì saranno giudicati per quello che hanno fatto al paese, ma purtroppo succederà tra molti e molti anni e sarà solo un giudizio alla storia, nient'altro.

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