venerdì 24 maggio 2013

Acciaio

Finita la guerra il nostro paese si ritrova a dover fare i conti con un'amara realtà, e cioè che i vent'anni di balconate ci avevano regalato un paese ancora legato all'agricoltura e quel poco d' industria presente era stato distrutto dalle bombe. Dei grandi personaggi ,di cui oggi sentiamo la mancanza, stesero un piano per inserire il nostro sistema produttivo nel quadro dello sviluppo mondiale, e ci riuscirono alla grande. La base fondamentale era il sistema delle partecipazioni statali in cui lo stato dettava le regole e le strategie in settori importanti quali l'energia e la siderurgia. Fino agli anni 80 deteniamo la più alta produzione di acciaio al mondo, poi sciagurati trattati comunitari c'impongono la chiusura e lo smantellamento di quasi tutto il settore e quello che rimane viene regalato ai privati, perchè dicono ,solo loro possono essere competitivi nell'era della globalizzazione. Detto fatto, questi benefattori prendono, distruggono, spezzettano, vendono, licenziano e inquinano irreparabilmente un'intera città senza che per anni e anni qualcuno a livello locale, provinciale, regionale, nazionale li disturbi nella loro opera di bene. Ciliegina sulla torta, si scopre anche che avevano nascosto il bottino della rapina, tanti, tanti soldi in posti sicuri. Gli esperti ci dicono che è così perchè è necessario che sia così e chi pensa al passato è solo un nostalgico, c'è una sola anima che regola il mondo: Il mercato che è un'entità indiscutibile e trascendente e tutto ciò che fa, lo fa per il nostro bene.

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