mercoledì 26 giugno 2013

Lo zecchino d'oro

Da qualche mese in Giappone sono ritornati al governo i conservatori dopo la breve parentesi dei liberal democratici. In una visione classica della politica la destra parlamentare fa o dovrebbe fare una cosa molto semplice: il mantenimento dello status quo, il massimo controllo sociale e lo spostamento di ricchezza dal lavoro alla rendita, a questo corrisponderebbero le aspettative di una governance moderata, ma sta succedendo una cosa molto strana che contraddice tutte le teorie e i dogmi della scienza politica. Appena arrivati al potere, questi signori inondano il paese di liquidità, cioè in parole povere stampano moneta, abbassano la quotazione dello yen e alzano di quel tanto che vogliono loro il tasso d'inflazione, tre peccati capitali per cui da noi si va dritti dritti all'inferno senza possibiltà di ritorno. Risultati: il Pil è schizzato ai livelli dei Brics, le esportazioni volano, i consumi sono ripartiti ed il livello di vita di tutta la popolazione è migliorato. Probabilmente hanno capito, si sono svegliati da quel sonno letargico che faceva vedere tutto in funzione del debito. Quando ci libereremo anche noi di autentiche scemenze, prive di qualsiasi fondamento scientifico, tipo " la casa in ordine", "parità dei conti", "sviluppo uguale a uscite bilanciate sulle entrate", autentici totem a cui ci siamo impiccati? Il debito non è altro che un'aspettativa dilazionata nel tempo, lo stato non è un'azienda e può e deve spendere anche quello che non ha perchè le monete servono a questo a creare aspettative non scadenze e vincoli, la moneta è solo un mezzo e deve essere al servizio dello stato non contro 

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