domenica 23 giugno 2013

The freddo

Immaginate in un'afosa mattinata di essere al bar e di chiedere al barista un the freddo. Il bicchiere è lì, invitante ma qualcosa non quadra e voi non bevete, fate notare che c'è qualcosa dentro e si muove pure come a volere uscire, ma non ce la fa e rimane lì a far bella mostra di se. Il barista avverte: o quello o niente, voi naturalmente dite no grazie e ve ne andate ma quello vi viene dietro e vi dice che state rovinando la reputazione del locale e dovete bere, poi urla e impreca contro tutti coloro che guardano i bicchieri e non si fidano dei prodotti del bar: voi così mandate all'aria l'economia di un intero paese, ve ne rendete conto o no? La lenta agonia di quella che per due secoli abbiamo chiamato democrazia si misura anche da queste cose. Ormai è abitudine consolidata, prassi governativa di fare un maxi provvedimento, metterci dentro tutto e di più, farcirlo di urgenza e necessità e farlo passare con col voto di fiducia perchè non c'è tempo da perdere con dibattiti parlamentari e voti sui vari articoli, bisogna fare presto, perchè il paese non aspetta. Ma qualcuno fa notare, cosa ha di urgente la NoTav? Perchè si stralciano norme sulla sicurezza sul lavoro? L'indomani i giornali (quasi tutti) dicono che costoro non stanno facendo il bene della nazione, anzi, con il loro rifiuto di collaborare mettono in pericolo il futuro, il loro, beninteso

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