lunedì 22 aprile 2013

Frame

Ormai tutti sappiamo che cos'è il "frame", è la cornice entro cui va esposto il quadro, nel nostro caso, le notizie, misure standard e limiti da cui il bravo giornalista non deve mai uscire. Il Presidente è stato bravo e generoso, noi dobbiamo ringraziarlo accettando le sue ragionevoli ed improgabili condizioni per il governo del paese, questo è il "frame" a cui (quasi) tutti i media si sono adeguati, senza molta fatica per la verità. Nessuno (o quasi) si è chiesto:
E' stato un bravo presidente?
Ha commesso degli errori che ci sono costati cari?
E' nelle sue prerogative dettare condizioni al governo nascente?
Può esigere priorità e programmi dai partiti?
C'è poi una stratificazione nell'informazione che possiamo definire cognitiva: c'è un livello A in cui si dice che tutto è stato risolto nel migliore dei modi, un livello B in cui si fa notare che c'è qualche problema ma addossandolo tutto al popolo del web, irresponsabile ed evanescente, ed un livello C in cui si ammette la gravità della situazione anche dopo la rielezione. Ma  A Be C portano tutte alle stesse soluzioni, cioè restano all'interno della cornice data:
Bisogna fare in fretta
Bisogna dare un governo al paese
Bisogna fare le "riforme"
Bisogna rispettare i parametri ed i trattati europei
Nessuno prende in considerazione l'ipotesi di rivedere tutto e di andare a rinegoziare, silenzio assoluto. Perchè? E' saltata fuori in questi giorni un'altra truffa che ci avevano rifilato due "bravi" economisti, in sostanza costoro con studi e numeri, dimostravano che c'è una relazione tra debito e recessione, se il debito supera il 90% del Pil è recessione sicura. Peccato che i dati iniziali, utili per la ricerca erano palesamente sbagliati e falsi, e anzi con numeri giusti veniva dimostrato il contrario che cioè quasi mai il debito alto si accompagna alla crisi, ma questo non rienta nel frame e quindi è meglio non scriverlo

Nessun commento:

Posta un commento