mercoledì 24 aprile 2013

Kim ki duk

C'è un ragazzo che va in giro a fare la sola cosa che sa fare, chiedere soldi  per conto della sua ditta, una specie di recupero crediti, ma con modi e maniere molto spiccie e crudeli. Non si pone molte domande sa che quello è il suo lavoro e cerca di farlo nel miglior modo possibile, è lì la sua ragione, come un maestro che pensa solo ai suoi registri ed alle interrogazioni, un operaio che lavora alla sua macchina, fuori dal suo mondo non c'è niente, solo il rischio di pensare. Ma un bel giorno il rischio si materializza e compare nella sua vita una donna che dice di essere sua madre, sulle prime la respinge malamente, poi di fronte alla sua ostinazione comincia a porsi la domanda che tutti hanno o hanno avuto una mamma, e questa potrebbe benissimo essere la sua. Lì comincia la sua lenta fine perchè chiedersi chi  è, da dove viene mette in discussione tutto quello che stava facendo non perchè diventi buono, ma perchè non ha più appigli e punti di riferimento, si può essere tutto e  si può essere niente, ed il piccolo mondo in cui si era rinchiuso non lo protegge più,non lo giustifica nè lo salva. Alla fine scopre che la donna lo aveva ingannato,non è sua madre, e voleva  vendicarsi per morte del figlio da lui torturato, mutilato ed ucciso. Dopo questa rivelazione potrebbe ritrovare tutte le sue certezze, ma il meccanismo di autodistruzione è ormai innescato e niente può farlo tornare indietro.

Nessun commento:

Posta un commento