martedì 15 maggio 2012

Hard rain

Il grande vecchio quando era giovane cantava di una dura pioggia che si stava avvicinando. Senza volere assumere i toni profetici dello zio Bob è innegabile che qualcosa di simile è nell'aria, nelle peggiori aspettative di tutti noi, anche perchè di migliori non riusciamo a vederne. Siamo molto vicini al punto di rottura di un sistema,ahimè, irriparabile. Una montagna immensa di denaro gira per il mondo senza che su di essa vi sia un reale controvalore, anzi sembra che sia solo spazzatura, bolla d'aria maleodorante lasciata gonfiare dal laissez-faire della politica negli ultimi trentanni perchè convinta o suggestionata dalla presunzione che lì vi fosse vera ricchezza. Forse pensavano che nessuno mai avrebbe fatto la somma tra quello che c'è e quello che si  immaginava esserci, ma qualche ragioniere tignoso e preciso non manca mai e cosi la scatola magica inventata per farci stare contenti è stata aperta. La cosa sorprendente, ma forse fino ad un certo punto, è che la verità "ufficiale" offerta da governi, televisioni e giornalisti compiacenti (al proprio futuro) è ancora quella che la colpa è nostra perchè ci siamo permessi cose che non potevamo permetterci, il debito l'abbiamo creato noi, non le banche che con una liquidità di 10 ne hanno fatto circolare cento. Soluzioni semplici e ravvicinate non ce ne sono e l'ultima volta ce ne siamo usciti con un colpo di fortuna speriamo irripetibile: La guerra e cinquanta milioni di morti

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