sabato 12 maggio 2012

Premiata macelleria

Dopo le pensioni, il lavoro e i diritti ora tocca alla sanità. La tattica è sempre la stessa, tono grave ed austero nell'annuncio ma rassicurazioni sostanziali sugli effetti, si, ci sarà qualche sacrificio da fare ma con un'equità di trattamento tra le diverse categorie. E già qui la rassicurazione mostra tutti suoi limiti: una vera misura sociale deve colpire in modo diverso le situazioni economiche, non pareggiarle con un un quasi uguale prelievo rispetto al reddito. Se io pago 30 su un reddito di cento soffro di più di uno che ne paga 50 con un reddito di 1000. Ma non è finita perche poi, quasi certamente, nel testo finale si scoprirà che le aliquote saranno molto più alte di quelle annunciate. Con la nuova ICI si era partiti da ipotesi di poche decine di euro per poi splafonare a diverse centinaia e in alcuni casi anche qualche migliaio di euro, lo stesso con la riforma delle pensioni con varie ipotesi in campo, soft, large, extra large ma alla fine passa quella dura che più dura non si può( siamo diventati il paese con l'età pensionabile più alta del mondo), ma ormai il fatto è fatto e non si può tornare indietro, che ne direbbero i mercati che come le vecchie comari da dietro le tendine vedono tutto e sentono tutto? Dunque basta ticket, esenzioni e invalidità,una tessera magica ci dirà la cifra da versare ogni anno in base al reddito. Già adesso abbiamo le graduatorie di asili nido, case popolari, fasce deboli, assistenza,mense scolastiche, invase da una plebaglia fatta da architetti, dentisti, orafi,commercialisti, notai, avvocati e qualche manager, gente povera a cui non è possibile chiedere più di tanto. Giusto che con le nuove regole non paghino quasi niente di ospedali, ricoveri e medicine. Qualche anno fa un noto esponente della destra storica diceva per molto meno che si trattava di "macelleria sociale", adesso dove vanno a comperare la carne?

Nessun commento:

Posta un commento