lunedì 13 agosto 2012

Acciaio inossidabile

Il lavoro, che cosa è diventato il lavoro ? Da mezzo di riscatto nei confronti di povertà secolari e di emancipazione verso una qualità della vita quasi dignitosa, si è ritornati ad una concezione pre-ottocentesca in cui tutto è dovuto e niente è garantito. Da anni a Taranto TUTTI sapevano delle condizioni spaventose di sicurezza degli impianti, del rischio mortale per la salute dei lavoratori e di tutta la città, ma le denuncie, gli avvertimenti, le prese di posizione, gli allarmi finivano tutti contro un muro di silenzio eretto non solo da chi aveva un interesse preciso ma anche da tutti quelli che dicevano che "i problemi erano altri". Potremmo chiamarli collaborazionisti, che per viltà, comodità, sicurezze personali,preferivano non vedere e non sentire. Adesso gridano e strepitano per il sopruso inaudito di un magistrato che invece ha voluto vedere e sentire. Dov'erano quando la città moriva giorno per giorno coperta da una spessa coltre di vapori e polveri micidiali? Sono il frutto di anni di accomodamenti, rinvii,occultamenti, dati edulcorati, sono il frutto di anni di gestione del territorio all'insegna dell'emergenza: o così o niente. E non è il caso neanche di parlare di volontà criminale, è solamente incuria,pigrizia mentale, accomodamento continuo nella vana ed eterna speranza italica che le cose si risolvano da sole senza troppo rumore e senza danni per chi comanda.

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