venerdì 24 agosto 2012

Panoramica del silenzio

Col "Manifesto" commissariato si stringe sempre di più il grande cerchio sull'informazione. Apri, sfogli e non trovi niente solo tunnel, riprese e riforme col faccione del professore sempre in primo piano. Ha lavorato bene, ha frenato la caduta del paese, ha salvato i conti della nazione, bravo, negli ultimi anni nessuno necessario come lui. Ma siamo in recessione? La produzione sta crollando? I consumi scendono? Non è colpa sua ma di chi lo ha preceduto. Nessuno osa sussurrare che il re è nudo e che i vestiti che ci vogliono far credere indossi semplicemente non esistono. Argomentare è quasi impossibile perchè non c'è nessuno che si prenda la briga di mettere in discussione la narrazione in corso. Purtroppo quando qualche ministro vuole avventurarsi nel futuro è ancora peggio perchè viene a galla la vera tentazione dell'oligopolio al potere: riportare l'orologio del paese indietro di qualche secolo: Futuro energetico legato agli idrocarburi nostrani, grandi infrastrutture possibilmente inutili e costosissime,meno regole e meno salari,rilancio del mattone, deindustrializzazione dei settori portanti. Ci sarebbe da farsi una risata infinita e liberatoria se non fosse per il fatto che non scherzano e faranno veramente quello che dicono. Prova di matematica. Una grande giornale fa i conti della Grecia e dopo aver messo in rilievo qualcosa di molto familiare, cioè la teatralità della caccia all'evasore, la scoperta di falsi ciechi e la buona volontà di Samaras di completare il lavoro di Papademos, ci dice che i numeri danno ragione ai rigoristi, meno salari, meno pensioni, meno spese, meno deficit/pil passato dal 10 al 2%. Peccato che poche righe più in basso ci dica che lo stesso Pil è crollato in quattro anni di quasi il 18%. Se c'è un rapporto tra denominatore e numeratore allora vuol dire due cose: se sono scesi tutti e due non c'è una grossa variazione oppure se il rapporto è sceso con questi numeri, c'è stato un massacro sociale ben superiore a quello che ci dicono. Un ripassino in matematica non sarebbe utile?
Ultimora: Un bravo e ottimo giornalista ha detto, in un programma alla radio che la motivazione principale del tragico gesto davanti Montecitorio è nella guerra tra generazioni, in cui naturalmente i giovani e i precari sono stati sacrificati a favore dei protetti. No comment. 

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