domenica 26 agosto 2012

Odissea

Il neo presidente greco Samaras sta girando l'Europa chiedendo aiuto ai suoi patners, ma al momento nessuno sembra prenderlo sul serio, dà anzi la triste impressione di un parente povero allontanato da tutti. Le cose naturalmente non sono così semplici perchè non ci sono buoni e cattivi, vittime carnefici ma come in quei mostri mitologici tutto è mischiato: virtù ed efferatezza, ragioni e torti, razionalità e follia. Il nostro è stato messo lì per dare credibilità al salvataggio del suo paese ma al tempo stesso questa credibilità non è negoziabile. Esistevano in tutti gli eserciti gruppi specializzati in efferatezze e crudeltà inimmaginabili ma con l'abilità di far rimanere in vita il prigioniero il più a lungo possibile per usarlo come deterrente. Mutilati e con sofferenze atroci venivano infatti spesso rispediti al campo nemico come monito. Passano gli anni ma le abitudini non cambiano e Samaras è l'esempio più lampante di questa politica del terrore. E' interesse di tutti far rimanere la Grecia nell'Euro, di non farla morire, un morto non paga i debiti, ma nel contempo è interesse di tutti mostrare il suo corpo piagato e sofferente che quasi implora il colpo di grazia liberatorio, che non viene concesso solo per la bontà infinita degli altri.

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