giovedì 22 novembre 2012

Salario di produttività

Con il solito tono meccanico e impersonale ci dice che la nuova legge sulla produttività tutelerà di più i lavoratori nella sicurezza e nel salario, favorirà migliori rapporti tra aziende e sindacati rilancerà l'economia. Intanto il salario viene detassato solo nella parte che viene contrattata e quindi riguarda i premi, le notturne, gli straordinari e gl'incentivi ad obiettivo raggiunto, il salario vero viene sganciato dagli automatismi legati al costo della vita,scompare la quota minima nazionale quindi con una contrattazione interna si può benissimo andare sotto questo livello, vengono legalizzati demansionamenti, controlli, vengono demandate alle parti accordi su orari, flessibilità, turn-over,ferie,pause e quant'altro faccia bene alla "produttività". Con tutto questo peso decisivo che viene ad assumere la contrattazione di secondo livello non viene decisa nessuna regola sulla rappresentanza, si dice che sarà fatto entro l'anno: perchè non subito? Probabilmente si assisterà ad altri accordi firmati e resi validi da una minoranza sindacale. Poi non fa mai male ricordare a questi cialtroni che l'Italia è uno dei paesi con più ore individuali lavorate, molte di più della "virtuosa" Germania. Hanno deciso che per uscire dal vicolo in cui si sono avventurati c'è un solo modo, non potendo svalutare, non potendo deprezzare l'Euro, non potendo favorire la domanda, non potendo e non volendo alzare le tasse, riducono il costo del lavoro per la parte salariale sperando così di recuperare competitività. Non vorrei dare delle brutte idee a lorsignori ma perseguendo questa via e non quella dell'innovazione bisognerebbe dare stipendi da 200 euro al mese. Su questa via di riduzioni salariali non si arriva da nessuna parte, s'impoverisce solo la gente, ma forse è proprio quello che vogliono.

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