domenica 25 novembre 2012

Elaborazione del rutto

Molti hanno considerato irreparabile la perdita e non se ne sono fatti ancora una ragione mentre il Professore bolognese se ne va in giro per il mondo cercando di dimenticare l'amara esperienza. Fino a poco tempo fa la narrazione classica ci dava questa versione, di un nobile tentativo ucciso nella culla, come spesso succede in Italia, ma piano piano saltano fuori nuovi elementi che rimettono tutto in discussione. Abbiamo avuto un ventennio che a mente fredda ha avuto delle linee ben tracciate a prescindere dal colore del comandante. Scuola, tutto è iniziato con l'era Berlinguer, tagli, accorpamenti e scuole paritarie ed il mitico discorso degli istituti tecnici del neo premier: il futuro è lì non negli ingegneri e nei matematici e fisici, che studiano tanto e non  guadagnano niente. Poi il ragionamento è stato ben proseguito dagli altri futuri ministri senza aggiungerci più di tanto. Privatizzazioni; a distanza di anni possiamo dargli il giusto nome: svendite o regali di settori importantissimi della vita di un paese, autostrade, banche, energia. Deindustrializzione, massiccia ed ininterrotta. Possibile che nessuno se ne sia accorto o abbia fatto niente per fermarla? Si ma noi abbiamo il turismo, è quello che bisogna incentivare, non settori produttivi trainanti, e via in pochi anni abbiamo perso la siderurgia, la chimica, l'auto, il tessile, l'impiantistica e quant'altro. Casualità? Fatalità? O voluta distrazione? Politiche europee, da dove sono iniziate se non dall'ostinazione di una classe politica che lì e soltanto lì vedeva la nostra salvezza? Eppure c'erano fior d'economisti, come hanno fatto a non prevedere che saremmo stati divorati da un cambio fisso e da una moneta forte? Lo avevano previsto? E perchè non ne hanno tenuto conto e sono andati avanti con trattati e vincoli? I resti di quella che fu un'amara esperienza di governo oggi sponsorizzano il sindaco con le lentiggini, evidentemente il più vicino a questo modo di vedere le cose, non si fidano neanche del piacentino col sigaro. Meglio metterci un ragazzo che non farà mai di testa sua e chiederà sempre consiglio ai più grandi.

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