Nel paese di Curlandia tutti più o meno stanno bene,riescono a mangiare, divertirsi, curarsi senza eccessivi problemi, inoltre lì li si produce un ottimo cioccolato fondente che viene gradito e consumato anche fuori dallo staterello. Un bel giorno il console primario annuncia che i cittadini consumano più di quello che producono, così non può andare avanti,bisogna cominciare a risparmiare e ridurre le spese, si comincia subito portando le feste per la vittoria da cinque a un giorno, si abbassano le indennità e per decreto immedato viene razionato lo zucchero da mettere nel caffè, naturalmente non basta e si cominciano a fare tagli sostanziosi sulla spesa pubblica. I conti sembrano migliorare, l'inflazione è bassa ma i cittadini cominciano a spendere meno e a consumare meno cioccolato dovendo sopperire di tasca propria ai servizi mancanti o ridotti, la produzione soffre per il calo della domanda e le industrie cominciano a licenziare, il Pil si abbassa e i conti tornano in alto mare. Altri tagli sempre più incisivi sulla vita della gente: pensioni, indennità, detrazioni ma non basta. Gl'imprenditori per sopperire al calo interno puntano sull'export ma devono contenere i costi e l'unico modo veloce per tornare competitivi è quello di abbassare i salari e aumentare le ore lavorative, diminuisce ancora la domanda interna ai minimi storici e si devono chiedere prestiti per sopperire alla mancanza di liquidità, se non si produce, non si consuma c'è anche un minore introito erariale e i conti non solo saltano ma non c'è più neanche la liquidità per pagare stipendi e pensioni dal momento che ci si è assunti l'onere e l'obbligo del pareggio di bilancio: mai più creare moneta a debito. Si devono dunque vendere, svendere, regalare i beni dello stato per creare questa liquidità, ma ciò può essere fatto una sola volta. Quando non c'è più niente da alienare, quando il debito è stato stabilizzato, cioè i creditori si sono ripresi il capitale e buona parte degl'interessi, viene dichiarato il default
Nessun commento:
Posta un commento