lunedì 12 novembre 2012

Attesa

Ci sono momenti in cui si guarda in alto e si aspetta, niente indica che qualcosa sta cambiando ma lo sentiamo ugualmente. Chi non ricorda la classica frase "questo silenzio non mi piace" udita tante volte nei vecchi e classici  werstern seguita inevitabilmente dall'apparizione di un migliaio d'indiani con frecce e cavalli che davano filo da torcere ai nostri valorosi cavalieri? L'inquietudine nasce dai LORO numeri e dalle LORO proiezioni economiche, comunque la si giri i conti non tornano: O paghiamo tutto quello che dicono, nei tempi che dicono e con le modalità che dicono e moriamo dissanguati nel più breve tempo possibile, o non paghiamo e apriamo un conflitto durissimo con le economie forti. La cosa bella è che ambedue le opzioni non danno scampo e aprono a scenari cupi. Si sta lavorando alacremente per non far affiorare nessuna alternativa e posizionare i campi in modo netto, loro sicuri di vincere pretendono solo una resa incondizionata, gli altri, pochi, divisi e mal equipaggiati, sicuri di perdere sono pronti a giocarsi il tutto per tutto. I pragmatici e i realisti dicono che una soluzione si troverà, è probabile che finiremo in grandi gabbie come cibo pronto, nutriti quel tanto che non ci faccia morire,e questa possibiltà è forse peggiore delle altre due

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