mercoledì 2 gennaio 2013

Full Monty

Anno nuovo giornali vecchi, la musica non cambia e neanche l'orchestrazione di questa banda di straccioni e cialtroni che vanno a caccia dell'ennesimo panettone depositato dal padrone sotto il loro albero di natale, ma ormai si avverte la fatica di raccontare tutti assieme la stessa bugia e di farla digerire ai lettori che detto per inciso cominciano a sospettare che le cose non stanno come vogliono far credere, giusta quindi la loro fretta di concludere in fretta il lavoro. La parola magica è RIFORME, bisogna riformare, e chi non è d'accordo, ovviamente, è un conservatore. Ad una analisi spiccia le loro riforme si limitano a ridurre servizi, salari e diritti, ma dicono che questo vuol dire innovazione, futuro, progresso. Chi pensa  invece  che sono cose che vanno difese con le unghie e con i denti è un retrogrado e un reazionario. Chi si ricorda della neolingua del libro 1984 di Orwell in cui tutti i significati erano rovesciati? Ecco, ci siamo arrivati. Una accenno infine all'ex enfant prodige del giornalismo economico passato in una anno dai convegni sulla nuova economia alternativa alla finanza speculativa dei derivati e degli hedge founds, all'agiografia in prima pagina del santo protettore del paese e dei suoi miracoli. Che pena e che tristezza ( per lui).

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