lunedì 7 gennaio 2013

Merito

Dopo l'università anche la scuola avrà le sue classifiche di rendimento, le più brave avranno più soldi, le altre si arrangeranno o chiuderanno. Plauso generale dalla claque in prima fila, bene,bravi era quello che ci voleva; sembra una scena da Petrolini ma è tutto vero, terribilmente vero. Criteri di valutazione: Numero di promossi? numero di bocciati? Libri letti? Soldi spesi soldi ricavati? Mistero, anche perchè da che mondo è mondo nessuno ha mai valutato e quantificato la cultura, perchè è di questo che si tratta. Una scuola di periferia con bambini difficili che a malapena riesce a far leggere e scrivere che posto occupa in questa classifica? Presumibilmente molto basso, quindi niente soldi alla scuola di periferia che sicuramente non produrrà nessun avvocato o dottore, diamoli invece a chi li sa far fruttare, alle private che scremano la clientela e non buttano via niente. E' questo il futuro? Ma quando si dirà apertamente che quest'idea del merito è una solenne IDIOZIA se non si parte dalle differenze e non si fa niente per pareggiarle. Se io sono un bambino figlio di una coppia che si alza alle 4 per andare a lavorare, in casa non ho nessun libro, dove volete che possa arrivare se non c'è qualcuno che mi faccia colmare il divario col bambino che invece di libri in casa ne ha quanti vuole e su qualsiasi argomento? Tra i due chi sarà più bravo a scuola? Il problema da più di 30 anni è sempre lo stesso, cioè l'ideologia del Darwinismo sociale, basta aiuti, sovvenzioni, ciascuno si deve rialzare da solo senza l'aiuto dello stato, chi ce la ce la, gli altri si arrangino. Una selezione naturale che porta vanti gl'individui più forti e spregiudicati e lascia indietro i più deboli. Dicono che faccia bene alla società perchè le troppe certezze ne hanno infiacchito la propensione al rischio, indispensabile in un mondo fluido e connesso come il nostro, ma se la cura funziona e tutti tornano a rischiare, non siamo punto e daccapo?

Nessun commento:

Posta un commento