mercoledì 9 gennaio 2013

Tasse

Mentre in tutto il mondo si torna a discutere di tassare chi ha di più, da noi tranquillamente, da destra dal centro e dalla sinistra si strilla che no, basta con le tasse, che non se ne può più e bisogna diminuirle (a tutti). Fanno così perchè sanno che per noi italiani sentir parlare di tasse è deleterio, figurarsi poi pagarle,quindi come si dice lisciano il pelo al gatto che ronfa soddisfatto, ne assecondano i peggiori istinti. Lanciamo un premio a chi inventa prima un sistema sociale che garantisca i servizi e non faccia pagare le tasse, non esiste e difficilmente esisterà, ma questi dicono tagliamoli questi benedetti servizi e chi non può pagarseli di tasca propria si arrangi. Applauso generale, è così che si ragiona, sempre trent'anni dietro gli altri.Mi viene in mente un lontano mondiale di calcio degli anni settanta in cui noi ci presentammo con cinque difensori ed il libero, le nostre vecchie glorie con la pancetta e le buscammo da squadre che giocavano con la difesa schierata quasi a centrocampo ed il pressing sulla palla. I nostri cronisti dissero che quel gioco così nuovo non se lo aspettavano. Ma dov'erano? che partite avevano visto prima? Certe volte vogliamo essere più realisti del re senza magari accorgerci che il suddetto re non c'è più o prende il sole alle bahamas, in parole povere per sembrare fedeli alla linea fino in fondo non ci accorgiamo che siamo rimasti soli e indietro a difendere idee e posizioni sorpassate e che avevano avuto il loro momento di gloria tante ere fa con Reagan e la Thatcher al potere

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