lunedì 28 gennaio 2013

Ma anche....

Ci sono vari modi di lanciare la comunicazione, quello diretto con cui espongo nel modo possibilmente più chiaro il mio pensiero, quello indiretto con cui nego o dissento da quello che dicono gli altri senza però dire più di tanto sul mio programma. Poi c'è il messaggio personale che prescinde completamente esposizione dei problemi e si sofferma sul particolare, quello tecnico che snocciola numeri su numeri senza indicarne la natura e la provenienza, quello emotivo che fa leva sui sentimenti, sulle passioni e sui sogni della gente comune svincolandolo da ogni aderenza alla realtà, quello che usa le parole liberandole dal loro significato originario e dandogliene uno adatto allo scopo (il loro). I maghi della comunicazione usano tutti questi modi, mischiati e dosati secondo le esigenze eccetto il primo che è il più pericoloso e che quindi non viene quasi mai utilizzato. Poi c'è anche l'arma "fine di mondo" che viene utilizzata quando c'è poco tempo e bisogna ottenere i risultati in fretta. Si fa così: O si crea una notizia dal nulla e la si lancia in grande stile o si riciclano quelle vecchie facendole sembrare nuove di zecca, così facendo si ottengono due risultati, si colpisce l'avversario quando non ha più tempo per reagire e cosa ancora più importante si mettono a tacere tutte le altre notizie, si crea come un vuoto informativo che non fa passare niente di niente dei veri problemi in questione: Lavoro, sviluppo, disoccupazione.

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