sabato 5 gennaio 2013

Libri

Qual'è il futuro del libro? Molti dicono di non potere fare a meno dell'odore della carta, di potere sfogliare le pagine, tornare indietro, annotare, trovare i segni di passate letture, di riporlo al suo posto in mezzo agli altri. Cose importanti e piene di significati, ma basta questo per dire che quello che ci aspetta è orribile, una via senza ritorno nella spettralità della pagina virtuale? Prendiamola un pò alla lontana, anche se non più di tanto, e guardiamo a cosa è successo nel mondo dell'arte dove sono spariti pennelli e telai, olio di trementina, colori ad olio o acrilici. Ai grandi livelli dominano le installazioni interattive dove l'artista interagisce e dialoga, cambia la sua opera grazie alla collaborazione attiva dei visitatori, se è necessario la distrugge e la ricrea senza i drammi e le nostalgie dell'opera unica irripetibile e immutabile. Oggi un libro scritto o letto può essere qualcosa di molto più interessante e ricco di prima, l'odore della madelaine può essere non solo rievocato ma inventato, non solo caratteri grafici ma sogni, immagini, film,combinazioni, rimandi, assonanze, contaminazioni, e come se da un chicco di frumento venisse fuori un granaio. Probabilmente le infinite possibilità che ci offrono le pagine virtuali, compensano la nostalgia per il vecchio mondo di carta.

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