mercoledì 16 gennaio 2013

Strategie di marketing

Lo vedevo spesso li, con la sua aria triste ma mai adeguata al momento ed alla situazione, era come se non riuscisse ad entrare nel ruolo. Un giorno riuscii a saperne di più, mi disse che si chiamava Samir e che veniva dall'India, aveva uno sguardo buono e mansueto, troppo pensai io, per le nostre abitudini. E qui cosa speri di trovare, gli chiesi un pò ingenuamente. Ragioniamo per categorie, loro rappresentano gli altri che cercano sempre qualcosa e il suo niente, secco, mi lasciò perplesso. Non voglio niente, solo un pò di quello che che a voi non serve, m'immaginai che a questo punto si fosse fatto l'idea che ci servisse molto, tutto, perchè nessuno gli dava niente, ma questo non lo abbatteva più di tanto perchè l'indomani era ancora lì, con la mano tesa e la fiducia, mal riposta, nella nostra generosità. Volevo fargli capire che da noi si può fare a meno dell'essenziale e del necessario ma mai e poi mai del superfluo, ci valutiamo reciprocamente in base a tutto ciò che possediamo e non ci serve, perchè in questo caso, cioè di una minima utilità, saremmo solo dei poveracci. Valutai attentamente il suo approccio con la clientela e vi trovai molte cose inadeguate. Proviamo a correggere la tua immagine, se stai cosi lontano nessuno ti darà niente, ti devi avvicinare, toccare il tuo eventuale benefattore, poi lo devi guardare negli occhi e quasi supplicarlo, devi fare vedere e sentire che tu sei un miserabile e loro dei signori, solo così si sentiranno rassicurati e, forse, ti daranno qualcosa. Se stai lontano, sussurri invece di parlare a voce alta e non li guardi, non fai bene il tuo mestiere e stai solo perdendo il tuo tempo e ti conviene fare altro. Era molto perplesso ma disse che ne avrebbe tenuto conto. Lo incontrai nei giorni successivi,mi disse che guadagnava quanto prima, cioè quasi niente, tutti e due fummo daccordo nel constatare che era un caso molto complesso e che bisognava studiare nuove strategie

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