domenica 28 ottobre 2012

Bollini spesa

Tutti noi ci troviamo almeno una volta alla settimana dentro quei luoghi di perdizione e di piacere  che sono diventati  i centri commerciali, con le loro luci e la musica soave di mille sirene che c'invitano a spendere, possibilmente e preferibilmente per cose che non ci servono e che butteremo in gran quantità nel cassonetto del rusco. Vi si possono trovare limoni argentini e pomodori cinesi, arance del Magreb e pane rumeno,roba preziosa e introvabile da noi, ma la cosa più affascinante è l'esercito di casalinghe, pensionati che vanno alla caccia dei buoni spesa, dei bollini, delle promozioni con lo sconto. E' inutile spiegargli che la loro è una battaglia persa in partenza perchè non c'è proporzione tra la loro forza e quella della macchina del marketing che li cataloga e li seleziona e poi decide cosa fargli comperare o meno con una scientificità e una precisione che non riescono a immaginare. E' una tipica guerra asimmetrica in cui tutta la potenza, la conoscenza e la forza del denaro è da una parte sola, dall'altra c'è solo l'ubbidienza e la finta libertà di scegliere secondo le proprie esigenze e le proprie necessità. Non è così perchè dal momento che entriamo siamo solo delle macchine che producono spesa e comperano alla rifusa, senza nessun criterio oggettivo o che vada contro i loro interessi. Decalogo del buon cliente: Compera più roba di quella che ti serve (sopratutto se ci sono degli sconti); Compera la più dannosa per la salute e la più scadente per per qualità,scegli solo i grandi marchi,non preferire mai la roba fesca ai surgelati che restano il must per il cliente moderno perchè sono pratici e quasi cotti: basta solo scaldarli. Una tessera magnetica fa conoscere tutti i nostri spostamenti tra gli scaffali, le nostre preferenze. le nostre debolezze, quando entriamo, quando usciamo, cosa spendiamo, una vera scannerizzazione totale che non ci lascia via di scampo, siamo totalmente nelle loro mani. Come possiamo competere con studi di settore, analisi merceologiche e teorie di marketing portate avanti da professoroni universitari? Una vecchina guarda con avidità le pentole in offerta coi punti: qualità scadente e ticket da versare che alla fine risulta più alto del valore della merce. Non mi sembra giusto intromettermi tra lei ed la sua cieca fiducia nel dio della spesa.

Nessun commento:

Posta un commento