sabato 1 settembre 2012

Post Mortem

Se n'è andato il cardinale Martini, uomo di profonda fede e di caparbia autonomia di pensiero. Ci interessano qui le sue ultime ore terrene che forse sono il suo testamento spirituale più importante, una presa di posizione netta verso una certa chiesa dura e senza pietà,convinta solo dei suoi dogmi e delle sue certezze crudeli in cui è solo il dolore a dominare, senza nessuna apertura all'amore del vivere e del morire. Dove il nostro buon Dio ha mai detto che sono necessarie cannule, sonde, cateteri prima di morire? Perchè si muore,questo è certo, ma prima bisogna soffrire, e tanto.Anche il vecchio papa polacco aveva distinto tra accanimento crudele verso un corpo morente ed eutanasia, in mezzo a queste due opzioni c'è un'altra possibilità e cioè quella di una dolce morte senza supporti meccanici e con il solo ausilio di una buona terapia del dolore, possibilmente con l'amore e la partecipazione di parenti e amici. Per millenni morire è stata la cosa più naturale ed estrema, l'ultimo atto, il più misterioso. Poi è arrivato il contrordine: non vorrete mica fare della vostra morte un caso personale, prima dovete chiedere il nostro permesso.

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