martedì 11 settembre 2012

Nuvole sparse

Quando mi capita faccio l'accompagnatore, è una vecchia passione, ci tiro su qualcosina e dico agli altri che mi rendo utile, porto su per le montagne gruppi di anziani e intere parrocchie. Ma ultimamente non mi divertivo più, li trovavo sempre più noiosi del solito, sempre a chiedere a domandare per qualsiasi cosa, mai che mi lasciassero in pace per più di due minuti, ce li avevo sempre addosso con le loro dentiere sporgenti e l'odore non di prima qualità di certuni. In poco tempo finii per odiarli, un odio primordiale e assoluto. Fu così che un certo giorno presi la decisione sbagliata, eravamo arrivati quasi in cima alla montagna dove avremmo trovato lo spazio ed il tempo per un picnic prima di scendere di nuovo giù ma un bel nuvolone nero in arrivo sopra le nostre teste consigliava l'immediato ritorno a casa, ma già pensavo alle discussioni alle liti, prima di allinearli sulla via del ritorno. Fu così che la mia vita cambiò per sempre, in un attimo. Dissi che andavo a cercare aiuto e li lasciai, da soli in mezzo alla montagna,era come se mi fossi liberato di un peso che non mi faceva respirare, scesi di corsa e me ne andai a casa dove mi feci una salutare dormita, erano anni che non mi sentivo così bene.Adesso giro in continuazione e cerco posti in cui non si ricordino di me, lontano sempre più lontano, ma dovunque vada o mi trovi la vergogna ed il disonore mi accompagnano sempre. Pochi giorni dopo seppi che il gruppo aveva fatto ritorno a casa senza gravi danni o traumi, ma la circostanza è irrilevante per la mia colpa e la mia condanna perenne.Non chiedo molto e non chiedo tanto, ma se tornassi in cima a quella montagna so che rifarei esattamente le stesse cose perchè forse la cattiva fama mi sta bene addosso, come un vestito su misura.

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