sabato 15 settembre 2012

Incroci

Cerco di salire subito ma davanti a me  ho un muro alto, invalicabile,cambio porta e alla fine riesco a mettere un piede, il più è fatto per l'altro c'è tempo, tra spintoni urla e imprecazioni trovo un buco dove piazzarmi, ricordo a me stesso di non mettere le mie tasche troppo vicine alle mani dei ladri e spero di rilassarmi ma dopo qualche secondo sento una buona vibrazione nei pantaloni, non mi resta che rispondere. Ciao, si, sono in macchina devo fare dei giri per il lavoro e ne avrò per tutta la serata, no, credo proprio che non riusciamo a vederci e tu? sono rimasta in casa perchè non sto per niente bene, oggi ho preso molto freddo. Mi dispiace, vorrei esseri li a tenerti compagnia, ma si vede che le cose non vanno mai come dovrebbero. Esatto risponde lei, mai. La sua voce sembra un sussurro dolce ma anche doloroso, poi il silenzio. Ripongo lentamente il telefono e mi guardo intorno, sento lo sguardo severo di tutti quelli che mi sono vicini, pronti a manifestarmi il loro disappunto, no, non è così che si fa. Una signora molto avanti negli anni mi dice con un tono minaccioso  che mi devo spostare, piano piano la pensillina si svuota , siamo rimasti in pochi, in fondo, vicino l'autista c'è anche lei con il suo telefono in mano e lo sguardo affaticato.

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