lunedì 3 settembre 2012

Strategie comunicative

Trasmissione alla radio.Telefona un tizio e dice che lui non è di questa o quell'opinione ma che prima la pensava in un certo modo. Poi attacca con tutti i luoghi comuni possibili sempre premettendo che lui parla a ragion veduta perchè in quelle cose che ora riconosce sbagliate ci aveva creduto, ed il giochino è fatto.L'introdurre con il "premetto che" dà credibilità e toglie ogni pretesa di faziosità, tranquillizza chi legge o ascolta. Il trucco viene usato sempre più spesso anche da giornalisti od opinionisti. Partono da cosiderazioni in linea con le attese e poi piano piano debordano con conclusioni completamente contrarie. Se volevano esprimere una loro opinione perchè lo fanno in modo così subdolo e contorto? Lo fanno perchè non si sentono la coscienza a posto e vogliono mimetizzare ciò che dicono, male che vada diranno che la seconda parte del loro discorso è stata interpetrata male (o la prima a seconda i casi). Ci sono giornalisti che alla fine di lunghissimi articoli mettono delle frasi oscure, poco intellegibili ma da cui dipende tutto il senso dello scritto, a quel punto esser troppo chiari vuol dire giocarsi molte possibilità che sfumature lessicali e indefinitezza  invece gli consentono. Sull'uso continuo di bugie, menzogne e dati falsi ci siamo già espressi e non mi sembra il caso di aggiungere altro.

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